Buongiorno lettori, oggi torno a cedere il blog a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.
La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitato nuovamente il blog di Francesca e ha scelto questo libro, saga che amo alla follia.
Autrice: Suzanne Collins
Titolo: Hunger Games
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione:2 novembre 2010
Pagine: 373
Serie: #2 Hunger Games
Trama:
Autrice: Suzanne Collins
Titolo: Hunger Games
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione:2 novembre 2010
Pagine: 373
Serie: #2 Hunger Games
Trama:
Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita…
Eccomi ancora qui per questo appuntamento mensile nella rubrica “Tu
leggi? Io scelgo!” a ringraziare Chiara per la possibilità che mi dà di
usufruire del suo blog per fare ciò che da sempre mi diletta di più, e cioè leggere
e scrivere di libri letti, e a condividere con le mie compagne di avventura la
mia scelta!
Per la seconda volta consecutiva il caso ha voluto che scegliessi dal
blog di Francesca Verde, “Libri, Libretti, Libracci”, e ne sono stata più che
felice, visto che il suo amore per fantasy e distopici, mi ha permesso di
scegliere “Hunger Games. La ragazza di fuoco”. Ecco a voi, allora, la mia
analisi.
Cento per cento distopico. Cento per cento avventuroso. Cento per
cento adrenalina alle stelle. Cento per cento di più, molto di più, di quanto
mi aspettassi. Cento per cento bellissimo libro. Davvero. Anche per una come me
che cerca sempre un po’ d’amore anche nel fantasy e qui non se ne trova ad ogni
pagina, anzi ciò che emerge fortemente è tutta una serie di sentimenti e
percezioni che con l’amore hanno poco a che fare.
Il secondo di una trilogia è quasi sempre il fulcro del racconto, è ciò
che si trova proprio nel mezzo di una iniziale descrizione di tutto l’apparato
libresco, e per questo appare più lento, e di una conclusione che può assumere
qualsiasi sfumatura di colore. Generalmente del colore rosso. Sangue. Quello
dei morti persi in battaglia.
Il primo della serie mi era piaciuto davvero tanto, ma questo ha senz’altro
superato le aspettative e mi ha tenuto incollata alle pagine, davvero incapace
di fermarmi e pensare ad altro.
Analizzando nello specifico, ciò che emerge in questo libro è la
protagonista. Ho sempre tante difficoltà ad immedesimarmi con personaggi
femminili, soprattutto quando da belle addormentate che erano si svegliano,
tutto ad un tratto, per diventare le eroine di qualche rivoluzione (ogni
riferimento a Juliette di “Shatter me” non è puramente
casuale).
Katniss è un personaggio misurato in tutte le sue eccedenze, eccessivo
nella sua moderazione, contenuta ma pronta ad esplodere e a fare sua una
rivolta mai neanche programmata, sicuramente desiderata e bramata, ma mai
pianificata. Nonostante ciò, lei e la sua spilla che raffigura una ghiandaia
imitatrice, diventeranno i simboli di una rivoluzione necessaria.
Katniss mi ha conquistato per la sua purezza, per il suo coraggio non
innato ma che, anche davanti alle prove più difficili, non solo all’interno
degli Hunger Games, diabolici giochi che di gioco hanno poco o niente, riesce a
trovare dentro di sé. Lei, così poco interessata all’amore, perché deve pensare
alla sopravvivenza sua e della sua famiglia, ma che in realtà agisce sempre per
amore degli altri.
Di sua sorella Prim, al posto della quale nel primo libro si era
offerta volontaria, pur di non mandarla a morire negli Hunger Games.
Di Gale, al quale propone di fuggire lontano dal loro distretto 12,
per cercare di vivere, o almeno provarci, una vita lontano da Capitol City e
tutte le privazioni in cui il Governo li fa “vivere”.
Di Peeta, di cui forse non è innamorata, ma per il quale ha deciso di
sacrificare la sua vita, pur di farlo uscire, sano e salvo, per la seconda
volta, da quella cavolo di Arena in cui si giocano giochi mortali.
Katniss ha sfidato il potere degli Strateghi e del Presidente già nel
primo libro, ma in questo, pur diventando più consapevole del ruolo di cui l’hanno
investita le centinaia di persone dei 12 distretti, continua a sfidarli ma
senza sfacciataggine, giocando di astuzia ed intelligenza, ma senza comunicare
apertamente niente delle sue intenzioni.
“Non
vedo una ragazza, e nemmeno una donna, ma un essere ultraterreno
che
avrebbe potuto vivere nel vulcano che ha ucciso così tanti concorrenti.
La
corona nera, che adesso è di un rosso incandescente,
getta
ombre bizzarre sul mio volto truccato.
Katniss,
la ragazza di fuoco, si è lasciata alle spalle le vampe tremolanti
e
gli abiti tempestati di gioielli e anche i delicati vestiti crepuscolari.
Adesso è letale come il fuoco stesso.”
Però, il personaggio del mio cuore, quello che già nel primo libro era
emerso ma di cui avevo comunque faticato
a vedere la reale natura, e che in questo mi ha completamente ed
indissolubilmente conquistata, è lui, Peeta.
Che se inizialmente appariva come il debole, come l’ombra di Katniss,
solo come il ragazzo innamorato e sfortunato, non corrisposto, ed anche usato,
ora appare in tutta la sua dolcezza, in tutto il suo spirito di sacrificio, in
tutto il suo amore per Katniss.
Amore che facilmente dichiara, grazie anche alle sue notevoli capacità
oratorie e comunicative, ma che soprattutto dimostra, in tutti i gesti che
vediamo, ma soprattutto in quelli che non si vedono, ma ci sono.
“Ma
un leader deve essere qualcuno che ha salde convinzioni,
e
io sono a malapena una convertita.
Qualcuno
che possegga un indomito coraggio,
e
io sto ancora faticando per trovare il mio, di coraggio.
Qualcuno
che esprima con parole chiare e persuasive,
e
io mi ammutolisco così facilmente.
Parole.
Penso alle parole e penso a Peeta.
Scommetto
che potrebbe smuovere un’intera folla, se decidesse di farlo.”
Gli amanti del sangue, dei morti, del grandissimo senso di ingiustizia
che fuoriesce da ogni pagina, in ogni scelta macabra da parte degli Strateghi
all’interno dei giochi stessi, in questa trilogia sono sicuramente
accontentati. Si combatte per la sopravvivenza. Si vive dovendo cercare di
uccidere gli altri. È un gioco che deve e può avere solo un vincitore, senza se
e senza ma. È un gioco a cui nessuno si è mai ribellato. È un gioco che tiene
nel pugno dodici distretti, adulti e bambini, malati e sani, coraggiosi e
vigliacchi. È un gioco senza divertimento. È un gioco che cominciano a trovare
assurdo anche gli abitanti di Capitol City, i quali sono esentati dal
presentare due tributi alla mietitura, i quali assistono solo da spettatori
allo squallido e perverso divertimento di vedere gente che uccide altra gente,
pur di rimanere in vita.
È un gioco che ti toglie il fiato, che ti fa rimanere sul filo per tutte
le 377 pagine, senza mai lasciarti il tempo di riprendere fiato. I cosiddetti “tempi
morti” qui proprio non ci sono, al massimo ci sono morti che escono fuori ad
ogni pagina!
Un’ultima considerazione che vorrei fare è il costante senso di
ingiustizia, forse solo accennato nel primo, che alberga in tutte le pagine di
questo secondo: sarà perché il distretto 12 verrà più in stretto contatto con
le realtà degli altri distretti, sarà perché davvero Katniss e Peeta hanno dato
vita, se pur involontariamente, alla necessità di ribellarsi al marcato
ostruzionismo che paralizza i dodici distretti da anni, sarà perché la figura,
viscida più che viscida, del Presidente, scatena delle reazioni a pelle di
oltraggio e senso del disgusto, ma sono stata per tutto il tempo ad incitare i
miei personaggi a ribellarsi e fargliela pagare (ebbene sì, sono una di quelle
esaltate che parla con i personaggi dei libri o dei film)!
“Prim...Rue...non
è proprio per loro che devo provare a combattere?
Perché
ciò che hanno subito è così sbagliato,
così
ingiustificabile, così malvagio da non lasciare altra scelta?
Perché
nessuno ha il diritto di trattarle come sono state trattate?”.
Tutte componenti queste che fanno di questo distopico, uno dei primi
scritti che ha avuto un successo quasi planetario, un libro da leggere tutto
insieme, in un unico sorso, perché impossibile stare lì ad aspettare il
seguito, non si può aspettare.
È un ritmo forsennato, che va assecondato.
È un sentimento in crescita che va compreso.
È una rivolta che va invocata.
È una moria di persone che va compianta.
È un libro, semplicemente, da assaporare in ogni sua infinita
sfumatura.
Voto:
Ludovica
Le altre tappe:
Ho amato molto anche io questa saga e Ludovica come sempre è straordinaria nell'esporre il suo pensiero. Voi cosa ne dite?
Ho letto il primo libro della serie quando nessuno conosceva ancora gli Hunger games ho un volume con una cover così vecchia che dubito si trovi in giro. Ho aspettato mesi per leggere il secondo volume e l'ho amato alla follia. Mi ritrovo moltissimo nelle tue considerazioni e mi è sembrato di riviverne la lettura. StioeStu recensione.
RispondiEliminaErano anni che mia sorella mi diceva: “Se hai cominciato a leggere ed apprezzare i distopici,non puoi non leggere Hunger Games!”,ma io,allergica ai best sellers mi sono rifiutata fino a quando non sono entrata,più per scommessa con me stessa, nel macabro mondo degli Hunger Games! In questo secondo volume ho proprio sofferto. Avrei voluto saper impugnare un arco e fare piazza pulita di Capitol City🤣
RispondiEliminaGrazie Chicca😘
brava sorella!
Eliminaio non amo molto i distopici, ma tutti mi parlano bene di questa serie. Chissà, forse un giorno mi deciderò a darle una possibilità.
RispondiEliminaIo ci ho messo una vita a darle una possibilità,ma ti assicuro che ne valga proprio la pena!😘
EliminaOk... mi sa che questa volta siamo proprio in disaccordo su tutto. Io ho sempre odiato Peeta perché, come dici tu, l'ho visto sempre il debole della situazione e ho continuato a vederlo così fino alla fine. Io sono team Gale... peccato che l'autrice gli ha dato poco rilevanza. Comunque alla fine ho odiato tutta la trilogia. Non c'è stato niente che è andato come volevo 😭😭😭
RispondiEliminaNon farmi spoiler,ti prego!!! Devo ancora leggere il terzo! Anche io ero pazza di Gale ma come dici tu,in questo secondo capitolo è un po’ messo alla berlina! Il bello di leggere è avere proprio pareri contrastanti,ma continuare a leggere e a confrontarsi!
EliminaHo visto i film ma ancora devo leggere i romanzi, non che non voglia ma rimangono sempre in fondo alla lista
RispondiEliminaIo ho visto il primo e mi è piaciuto tantissimo!credo siano i film più vicini ai film che abbiano realizzato!
EliminaMi piace sempre tantissimo come analizzi i libri e il modo - appassionato - con cui esprimi le tue emozioni. Anch'io mi sono tenuta lontano da questa serie non fidandomi del troppo clamore: magari riconsidererò la mia decisione. Bravissima
RispondiEliminaGrazie Maryella,non potrei non scrivere se non con entusiasmo! Lo so che a volte sembro un’invasata,ma è solo il mio approccio alla lettura! Sono un’eterna adolescente 🙂🙂
EliminaGrazie😘
Ho letto la serie qualche anno fa e adesso mi è venuta voglia di rileggerla!!!
RispondiEliminaTi pare che la Comandante non ce la farà rileggere tutti insieme??
EliminaKatniss *occhi a cuoricino* una serie che ho amato e questo secondo appuntamento mi è piaciuto un sacco… va beh, io amo in modo viscerale Haymitch
RispondiEliminaUna delle pochissime donne che ho apprezzato in un distopico🙂🙂🙂🙂
EliminaHo visto i film ma i romanzi non mi hanno ancora conquistata!
RispondiElimina