giovedì 11 marzo 2021

Purché sia di serie - Recensione "Mi sposo a Las Vegas" di Jana Aston

Buongiorno, dtorna la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.

Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie. 

 
Grazie a Dolci per la grafica
 
La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.


Per questa rubrica ho colto l'occasione dell'uscita di questo libro, ringrazio la casa editrice per la copia digitale.
Il libro:
Autrice: Jana Aston
Titolo: Mi sposo a Las Vegas
Editore: Newton Compton Editore
Data di pubblicazione: 8 febbraio 2021
Pagine: 262
Serie: #2 Vegas Billionaires

Trama:
Sposare uno sconosciuto è la prima cosa da non fare a Las Vegas, ma l’ho fatta lo stesso.
Tutta la serata è stata una mia idea. Sono stata io a suggerire una notte di follie. E invece mi sono svegliata con un anello al dito e Vince Rossi nel letto. Non l'avrei mai detto, ma Vince è completamente diverso da come mi aspettavo, ed è tutto quello di cui avevo bisogno. Mi sono ritrovata a innamorarmi perdutamente del mio marito accidentale, e l’idea di sciogliere il vincolo è l’ultima cosa che voglio. Voglio che sia per sempre. Che importa se ci conosciamo appena? Statisticamente parlando, abbiamo le stesse probabilità di successo di chiunque altro. Almeno finché i documenti per l’annullamento non hanno bussato alla mia porta. 
 
 
 
 

 

Avete presente la figura secondaria dell’amica squinternata? Quella decisamente sopra le righe, un po’ (tanto) pazzerella, che dice tutto quello che pensa e che fa ridere? Quella sempre allegra, che non lesina battute, le cui azioni spesso sono imprevedibili?
Ecco, Mi sposo a Las Vegas ha come protagonista lei, Payton, l’amica fuori di testa di Lydia (protagonista del primo libro Good girl) e io non posso che ringraziare la Aston per averla inventata e aver dedicato un libro intero a lei.

Questa storia ha una trama non proprio originale, ma per il resto è diverso dai soliti romance, in quanto viene narrato in prima persona proprio da Payton ed entrare nella sua testa è un’esperienza unica. Quanto l’ho adorata, quanto ho riso, quanto mi è piaciuta! Mi rendo conto che il libro è un insieme dei suoi pensieri sconclusionati che approdano in uno svolgimento che ha del surreale, decisamente sopra le righe e che può esserci chi non apprezza questo tipo di narrazione. Per me è stato un toccasana, ho riso veramente tanto e ho staccato la spina in un momento in cui ne avevo necessità e ho anche trovato un perché a tutto.
Sono riuscita a trovare pure una giusta morale, ma questa è soprattutto una storia di evasione che serve per ritrovare il sorriso.

Adoro la Aston, per me scrive nella giusta maniera le commedie romantiche di stampo allegro, ho divorato questo libro e ne ho adorato ogni parte e ogni personaggio.

Payton è veramente unica nel suo genere, per me è stato impossibile non amarla. Anche Vince ha il suo perché anche se spesso viene messo in ombra dalla personalità spumeggiante della ragazza. Ma a me è andata benissimo così.

Tra i secondari ho adorato ritrovare Rhys e Lydia, protagonisti del libro precedente, e sono curiosa di saperne di più su Canon, che in questo libro ha stuzzicato la mia curiosità.

Questo è il secondo libro di una serie, può tranquillamente essere letto da solo, ci sono però riferimenti, e spoiler, sul precedente.

Peccato per gli errori e i refusi presenti, che sono stati diversi.

Un libro consigliato a chi vuole ridere, a chi ha bisogno di staccare.
Voto: 4.5*


Ringrazio ancora la casa editrice per la copia digitale

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