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ono anni che lo evito. Sono anni che allo stesso tempo mi
dico che debba leggerlo, perché per una come me, che ha fatto dei diritti
dei neri il suo cavallo di battaglia nelle discussioni di ogni luogo,
compagnia ed età, non è lontanamente possibile non aver letto Il buio
oltre la siepe.
A dire il vero lo avevo iniziato un paio di anni fa, quando
ero in preda ad un obbligo morale secondo cui dovessi leggere tutti i
classici pubblicati, altrimenti sarei andata all’Inferno. Perché l’ho
abbandonato? Mi sono resa conto che con l’aumento degli anni, è diminuita la
resilienza a leggere certi argomenti. E se quando ero più giovane divenivo una
belva, ed almeno in parte sbollivo la frustrazione urlando, ora mi prende una
grande tristezza a pensare a come, a distanza di quasi un secolo, pur se il
libro sia stato scritto nel 1960 è invece ambientato nel 1935, dicevo, che dopo
un secolo sembra sia ancora tutto fermo a quel punto lì. Quasi come se non ci
fossero state lotte, come se non fossero morte persone per dimostrare che non
ci sia differenza di razza, colore, religione.
Il romanzo è di vero impatto emotivo, parte forse un
po’ lento, ma mi sembra comunque adattarsi alla perfezione ad un clima molto
rilassato e tenue che si ha in una piccola cittadina del Sud dell’Alabama, dove
le persone si conoscono tutte e dove la maggior attrazione per dei bambini, di
sei e dieci anni, è il giovane vicino di casa che non esce mai di casa.
Non vorrei soffermarmi sulla trama perché forse conosciuta
ai più, ma sugli effetti che una lettura del genere possa avere su un lettore
medio che, come me, pur sapendo a grandi linee di cosa parlasse, non si aspettava
minimamente di ricevere tanti insegnamenti, tutti concentrati in trecento
pagine.
È la storia di un’ingiustizia questa, è la
storia di un uomo che sfida i bianchi come lui, mette a repentaglio la sua
reputazione, la sua esistenza di uomo per bene, addirittura la vita dei suoi
figli, pur di difendere un’idea, un principio, un uomo. Anche se questo uomo è un
uomo di colore. Accusato di aver violentato una donna bianca. Questo grande
uomo è un avvocato, lui è Atticus, il padre di Scout, voce narrante dei fatti,
e di Jem.
Atticus è sì un grande uomo, ma emerge soprattutto come
personaggio perfetto, costruito in maniera ineccepibile, è integerrimo, è solido,
ha costruito la sua famiglia su sani principi, si comporta con i figli in
maniera amichevole ed intima, ma non per questo non si mostra severo e punitivo
quando debba esserlo. La sua grandezza si esprime nelle frasi che pronuncia con
calma e razionalità, nelle risposte mature e semplici che regala ai suoi figli,
nella forza che ci mette nel difendere un uomo, mettendo a rischio anche se
stesso.
È una storia di pregiudizi questa, in
cui tutti sanno chi sia dalla parte giusta, chi sia colpevole o innocente, dove
sia la verità, ma solo poche, pochissime, persone hanno il coraggio di dirlo ad
alta voce.
È una storia di discriminazione, di chiusura, questa, in
cui ognuno lotta per difendere il suo orticello, in cui emergono le differenze
sociali più che quelle di pelle, in cui, però, poi ad emergere saranno proprio
gli ultimi, quelli che fai peccato solo a pensare di poter toccare. Mi
vengono in mente Calpurnia, la domestica nera che ha cresciuto i figli di
Atticus alla morte della moglie, li ha cresciuti con un rimprovero ed una
carezza come se fossero suoi figli, e non, del suo padrone, Cal a cui Scout e
Jem vogliono semplicemente bene, Cal che per Atticus non è solo una domestica,
ma la donna che negli anni lo ha aiutato a crescerli. Mi viene in mente Boo
Radley, il vicino che per anni ha suscitato la curiosità viscerale dei bambini,
immaginato come una figura losca, per poi rivelarsi completamente diverso dai
loro turpi pensieri.
È una storia di speranza, perché in fondo il
pensiero progressista della signora Maudie, lo stesso Atticus fanno ben sperare
che ci siano persone disposte a rivedere la storia e a costruirci sopra
qualcosa di supremo e memorabile.
Ha scatenato tante sensazioni ed emozioni diverse, c’è stata
rabbia, compassione, speranza, gioia, paura. Ci sono state lacrime e sorrisi. E
come tanti prima di me, penso che questo libro vada fatto leggere a scuola,
dato anche il linguaggio semplice e fanciullesco, data l’importanza dell’argomento
trattato.
Un buonissimo libro da condividere con chi ami la
letteratura.
Confesso che nemmeno io l’ho letto. Ci sono certi libri che hanno bisogno del momento giusto per essere apprezzati e penso che hai fatto bene ad aspettare il tuo, farò anch’io così al momento non sono pronta
RispondiEliminaStavo ricontrollando che lo avevo iniziato nel lontano 2018. Avevo letto 50 pagine (che ricordavo benissimo, ma per correttezza ho ricominciato da capo) e poi l’ho terminato nel 2021.
EliminaHai ragione! Ogni libro ha il suo tempo!
Letto due volte, anni fa. Sempre bellissimo ma come tutte le storie, che siano così impattanti o più frivole, hanno bisogno del loro tempo per essere lette. Se vuoi che ti entri dentro non devi avere fretta, c'è il tempo per ogni cosa e ogni cosa ha il suo tempo.
RispondiEliminaMi trovi perfettamente d’accordo.
EliminaQuesto libro l'ho letto moltissimi anni fa quando non avevo un blog, quando non avevo idea di cosa avrei fatto della mia vita. Un libro che mi è rimasto nel cuore perché l'ho amato ma proprio per questo non lo leggerò di nuovo, un libro che ha biosogno di uno stato d'animo e una predisposizione che in questo momento non ho!!!
RispondiEliminaVero? Per me il momento giusto è arrivato dopo anni!
EliminaNon ho letto questo libro, ne ho sempre sentito parlare un gran bene, ma non riesco a decidermi.
RispondiEliminaQuando lo farai sarà sicuramente il momento giusto! Io ci ho messo due anni
Eliminaanche io sono tra quelle che non lo ha letto, a differenza di mia figlia che un apio di estati fa complice la scuola lo ha divorato. ancora oggi mi dice che ne ha un ottimo ricordo. dovrei provarci anche io
RispondiEliminaWow! Pensavo di essere una delle poche a non averlo letto!
EliminaCome è stato nel tuo caso fino a poco tempo fa, "Il buio oltre la siepe" aspetta il suo momento per la sottoscritta... Ce l'ho lì, che mi guarda dallo scaffale... Probabilmente lo leggerò quest'anno... Non so perché lo dico, me lo sento dentro, e, dopo questa recensione, ne sono anche più convinta!
RispondiEliminaQuesto libro è la conferma che ogni libro ha il suo momento.
EliminaQuesto è uno dei classici che vorrei recuperare
RispondiEliminaAnche io volevo da tanto tempo!
EliminaBravissima Ludovica!
RispondiEliminaGrazie Chiara😘
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