giovedì 14 aprile 2022

Recensione "Di morte e d'amore" di Stefania Crepaldi

Ho avuto il privilegio di leggere il primo libro di Stefania Crepaldi, vincitrice del torneo letterario IoScrittore 2020. Ringrazio il Gruppo GeMS per la copia

Il libro:
Autrice: Stefania Crepaldi
Titolo: Di morte e d'amore
Editore: IoScrittore
Data di pubblicazione: 24 marzo 2022
Pagine: 200
Serie: La prima indagine di Fortunata, tanatoesteta

Trama:
La prima indagine di Fortunata, tanatoesteta, apprendista pasticcera, investigatrice suo malgrado

Le mani di Fortunata sono magiche. Sanno prendersi cura di uomini e donne, con dolcezza e premura. Lavano, vestono, abbelliscono e rasserenano, passano delicate sulla pelle e sul viso. C’è solo un problema: i corpi cui Fortunata provvede sono quelli dei defunti. Lei è infatti l’ultima discendente di una stirpe di becchini, la più antica di Chioggia. Per questo suo padre, un uomo congelato nel dolore per la morte della moglie, vorrebbe che lei ereditasse l’impresa di famiglia. Per questo Fortunata è fin dall’adolescenza vittima dell’ignoranza e della superstizione dei suoi paesani. Il suo sogno sarebbe quello di diventare pasticciera, e mettere le sue mani così abili al servizio della gioia e della festa e non del lutto. L’occasione le si presenta quando viene assunta per uno stage nel catering dei fratelli Mengolin, famosi ristoratori veneziani. Per Fortunata potrebbe iniziare una nuova vita, ma il primo giorno di lavoro, durante lo sfarzoso matrimonio della figlia della famiglia Boscolo, il padre della sposa muore in circostanze poco chiare, e i sospetti sembrano convergere proprio sulla giovane tanatoesteta. Così Fortunata, per salvarsi, dovrà improvvisarsi investigatrice. E nel suo cammino così difficile il destino le offrirà uno strano alleato, un uomo misterioso quanto affascinante…Un romanzo giallo che intreccia sorrisi e dolori, con una protagonista piena di voglia di vivere e di amare che fa i conti con la malvagità e l’avidità del mondo, sullo sfondo magico di Chioggia, città magnifica che a volte sembra vivere di vita propria.


Avevo un po’ di timore prima di leggere questo libro, perché non è mai semplice riuscire a essere obiettivi quando si tratta di amicizie e Stefania per me è proprio un’amica. Quindi non vi prometto una recensione neutrale, ma vi lascio le sensazioni che questa lettura mi ha fatto provare, che sono molte.

Di morte e d’amore racconta le vicende di Fortunata, figlia del becchino più famoso di Chioggia, tanatoesteta e pure aspirante pasticcera. Nel voler rincorrere i suoi sogni, la ragazza si troverà, suo malgrado, invischiata in un mistero da risolvere, dove la morte, che tanto le è familiare, non è proprio del tutto naturale.

Vorrei iniziare subito dicendo che Stefania sa scrivere e lo sa fare benissimo. Non avevo grossi dubbi, tenuto conto anche della sua professione (è una editor), ma cambiare “ruolo”, pur restando sempre nell’ambito della scrittura, non sempre fa ottenere buoni risultati. I suoi lo sono senza alcun dubbio.
La storia si legge da sola, è scorrevolissima, curata in ogni piccolo dettaglio, corretta e accattivante. È scritta in prima persona, presente, con il pov della protagonista e io, pur non avendo tanto amato Fortunata, sono stata molto coinvolta e sono riuscita a provare una forte empatia nei suoi confronti.

Ho fatto trapelare quello che per me è il neo di questo titolo, cioè Fortunata. Non sono riuscita a farmela piacere principalmente perché l’ho trovata lamentosa e a tratti immatura. Mi spiego meglio: viene giudicata male ed esclusa dai contesti sociali più normali per colpa della sua professione. Particolare questo necessario alla narrazione, ma che ho trovato esagerato (o almeno nella mia realtà non è così) e che ha determinato carattere e atteggiamento della ragazza, che non sempre sono stati di mio gusto. Però, appunto, gusto personale.

Il testo è ricco di espressioni dialettali, cosa che io personalmente di solito non amo tantissimo. Non mi hanno però dato fastidio e soprattutto sono sempre riuscita a capire il senso delle frasi.

Mi è piaciuto l’intreccio con il mistero da risolvere, un giallo coinvolgente. È importante ai fini della storia, ma non fondamentale, in quanto tutto ruota attorno a Fortunata e le sue (dis)avventure, cosa che ho molto apprezzato.

Ho adorato l’ambientazione. Le descrizioni di Chioggia e Venezia sono così dettagliate da sembrare disegnate, non so se rendo l’idea. Bellissimi i vari riferimenti, mi sembrava proprio di annusare l’aria salmastra e di camminare tra calli e rioni. Uno scorcio fatto benissimo.

Ho apprezzato anche, tantissimo, i pezzi in cui è proprio la città che parla al lettore, trasformata proprio in un personaggio reale. Un espediente originale e gestito meravigliosamente.

Fortunata vorrebbe fare la pasticcera. Sconsiglio la lettura di questo libro se si sta cercando di fare una dieta dimagrante, perché le spiegazioni dei dolci lasciano proprio l’acquolina in bocca! Ho avuto fame, anzi soprattutto golosità, leggendo queste pagine, ho proprio quasi sentito il gusto dei vari dolci descritti, un’esplosione di sensi.

Primo libro di una serie che non mi lascerò sfuggire, scritto benissimo e assolutamente consigliato!
Voto: 4*



Vi ho incuriosito?
Complimenti ancora a Stefania e non vedo l'ora di leggerla ancora



4 commenti:

  1. Felice che ti sia piaciuto anche perchè hai confermato che dietro una bella persona c'è una bella penna

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  2. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! Io sono grata per il tempo che avete dedicato alla mia prima storia.
    Davvero! :)

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    1. grazie a te Stefania, non vedo l'ora di leggerti ancora

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