Buongiorno lettori, torna questa rubrica inventata da me (nel 2016) che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice
In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.
Per questo mese ho scelto questo libro, scelto per merito della challenge alla quale partecipo.
Il libro:
Autrice: Rebecca QuasiTitolo: Corso base per analfabeti sentimentali
Editore: Self
Data di pubblicazione: 14 marzo 2017
Pagine: 177
Trama:
Per Isabella, anaffettiva militante, il lavoro di badante presso una malata di Alzheimer è il posto ideale: pare addirittura che la signora Paola apprezzi ore di lettura di Tolstoj in lingua originale e lunghe sedute di musica classica.
Potrebbe scivolare tutto in un perfetto e confortante immobilismo, se Isabella non captasse per caso una conversazione riguardante l'affascinante figlio della sua paziente...
Sto recuperando piano piano tutti i libri scritti da Rebecca Quasi, questo credo sia uno dei suoi primi lavori o almeno questa è stata la mia impressione. Lo stile un po’ più acerbo, la leggerezza più accentuata mi hanno portato a pensare a una minore esperienza, anche se il libro mi è piaciuto e pure tanto.
Rebecca Quasi per me ha un dono, riesce a farmi appassionare alle sue storie, ai suoi personaggi, anche a chi, come Isabella, è decisamente particolare e difficile da amare. Sono riuscita a provare un’empatia fortissima nei suoi confronti e a fare il tifo per questa stramba famiglia.
Avrei voluto fossero più elaborate alcune questioni? Forse sì, ma per me ha funzionato lo stesso, mi sono appassionata e in due giorni ho divorato il libro.
Qui si accenna all’autismo, argomento che mi mette sempre sull’attenti. Ma si accenna nel senso che viene nominato (male a mio avviso) una volta sola e poi basta. Forse in questo caso per me è stato meglio così, si fa capire che la protagonista ha comportamenti socialmente non convenzionali e si va avanti. Altra componente per niente trattata è l’elaborazione del lutto, ma come scritto sopra questo è un libro allegro e come tale io l’ho vissuto.
È una storia d’amore, particolare e diversa dal solito, è la storia della creazione di una famiglia non convenzionale e forse questo è l’elemento che più ho apprezzato, anche se il personaggio di Paolo è decisamente surreale.
Mi sono però goduta tutto, ho sorriso e riso, l’autrice ha sempre quell’ironia sottile (a volte meno) che accompagna il lettore nella storia. Non mi dispiacerebbe leggere ancora di questi personaggi.
Voto: 4*
tanto curiosa di leggere questo libro. ho letto recensioni contrastanti
RispondiEliminaanche io, ma la Quasi mi mette serenità
EliminaAnche io sono curiosa, è un'autrice che mi piace molto
RispondiEliminaqui si sente il fatto che sia uno dei suoi primi lavori
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