giovedì 14 marzo 2019

Recensione "Quel che sarà di noi" di Marta Savarino - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, oggi è il mio turno per questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. 
L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Dolci (la sua recensione qui), del blog Le mie ossessioni librose.
Guardando sul suo blog ho trovato questo titolo, che avevo da leggere dal momento della sua uscita, ho colto quindi l'occasione, visto anche il suo parere positivo.

Autrice: Marta Savarino
Titolo: Quel che sarà di noi
Editore: Amazon Publishing
Data di pubblicazione: 12 giugno 2018
Pagine: 343

Trama:
Alba è arrivata al punto di rottura: dove la porterà il suo viaggio nelle magiche Highlands scozzesi?
Scrittrice, moglie e madre, Alba MacKenzie ha solo trentasei anni e la sensazione di essere sull’orlo dell’abisso. L’ispirazione sembra essere svanita e il marito Andrew la tradisce da anni. Anche Morag, ribelle figlia adolescente, è entrata in guerra con lei.
L’incontro casuale in una caffetteria di Edimburgo con un bellissimo scozzese dagli occhi verdi e i capelli lunghi, sempre accompagnato dal fedele cane Max, le dà lo spunto per scrivere un nuovo romanzo. Ambientato nella Versailles del Re Sole, il protagonista ha le sembianze del misterioso sconosciuto.
I problemi familiari non accennano a diminuire e Alba decide di partire con Morag verso le Highlands. Sarà l’occasione per ricostruire il rapporto con la figlia e concentrarsi sulla scrittura. Ancora una volta il destino l’attende in una caffetteria, dove si imbatte di nuovo in Ramsay, l’affascinante scozzese. L’uomo gestisce con la sorella Catelyn un delizioso e raffinato hotel a North Kessock: madre e figlia si fermano lì per ritrovare l’intesa tra loro. L’amicizia con Ram e Cat si fa sempre più coinvolgente e i tramonti romantici, le visite ai castelli scozzesi e le distese di erba verde brillante sciolgono la penna di Alba.
La vita però non è un romanzo. Alba ha una figlia e un futuro incerto davanti a sé: avrà il coraggio di assecondare la donna che è dentro di lei o metterà i doveri di madre al primo posto?
Alba è in crisi profonda, la sua vita ha subito diversi scossoni. Suo marito l'ha lasciata per un'altra e sua figlia si è trasformata da brava bambina ad adolescente arrabbiata col mondo. Neanche la scrittura riesce più a distrarla, sembra aver perso ogni ispirazione.
L'incontro con uno sconosciuto in un bar mette in moto però un lungo processo di cambiamento, di cui lei ha disperatamente bisogno.
Questo è un libro che parla di rinascita, di ricostruzione della propria esistenza quando sembra di aver toccato il fondo. Argomento molto interessante che può trasformare un romance ordinario in qualcosa di più profondo, di più introspettivo.
Però a me non è piaciuto, nonostante abbia trovato anche cose positive. Credo che questo dipenda proprio da mie esperienze personali, dal mio vissuto. 

Partiamo con le cose che funzionano. Innanzitutto l'ambientazione. Le Highlands scozzesi hanno un fascino tutto loro, non le ho mai viste ma ne sono sempre stata attratta. L'autrice è riuscita a descrivere benissimo questi posti. Li ha visitati, si capisce e traspare tutta la sua ammirazione.

Un'altra cosa che ho apprezzato è il libro nel libro. Alba, la protagonista, scrive romanzi storici e il fatto di scrivere in parallelo alle esperienze vissute l'ho trovato molto carino. Credo di essermi appassionata di più alle vicende di Alexandra nella corte del Re sole che a quelle di Alba.

La scintilla non è scattata perché io ho detestato Alba, da subito. Posso capire il momento di crisi ma il suo comportamento sia da donna tradita che da madre non mi è piaciuto per niente. Si nasconde dietro la frase "Per il bene di mia figlia" per non prendere decisioni e accettare che gli altri lo facciano per lei.
Ma la cosa che proprio mi ha infastidita è la costruzione del personaggio di Morag, la figlia. Ha 12 anni e nel giro di poche righe arriva a una maturazione che neanche anni di terapia riescono di solito, tutto da sola, senza nessun bisogno di aiuti o almeno confronti. 
Trovo che l'autrice abbia dedicato molto tempo a ricerche sulla costruzione ambientale e storica ma non abbia approfondito la psicologia adolescenziale.
Parlo per esperienza, i miei genitori si sono separati quando io ero adolescente, inoltre mio figlio maggiore ha 12 anni. La caratterizzazione di Morag non regge, almeno non per me.

Posso anche dire che Ramsey, il protagonista maschile, non mi ha colpita molto. Ho trovato anche lui troppo lagnoso per i miei gusti.
Inoltre sono tutti troppo buoni, l'unico che proprio ne esce male è l'ex marito, la cui caratterizzazione per me anche in questo caso è stata esagerata. Non può essere sempre e solo colpa di uno solo, se si parla di una coppia. In questo caso Alba è santa e Andrew un diavolo. Non regge nemmeno qui.

In sostanza ho avuto problemi con i personaggi, con tutti. Non sono entrata in sintonia e non mi sono piaciuti, non li ho trovati verosimili ma esagerati. Ho quindi faticato un pochino perché non ero poi così interessata alle loro vicende.

La Savarino però ha uno stile decisamente scorrevole che mi ha permesso di finire il libro senza trascinarmelo a lungo. Posso però dire che non è il tipo di storia adatto a me.
Voto:

Le altre recensioni



26 commenti:

  1. Capisco il tuo pensiero sui personaggi. Probabilmente se avessi letto il libro avrei provato il medesimo fastidio. Peccato

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  2. Non ho mai letto nulla di questa autrice, la conosco di nome. Di questo libro avevo letto la trama quando era uscito ma non mi aveva attirato...Anche a me le Highland scozzesi affascinano molto, mi piacerebbe andarci a visitarle.

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    1. Sabrina vorrei andarci anche io, devono essere meravigliose

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  3. Ho anche io questo libro sul kindle, chissà, è la prima recensione in assoluto che leggo, quindi non saprei cosa dire, vedremo come andrà quando lo leggerò

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  4. La storia sembrava interessante, che peccato.

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  5. Sono stata in Scozia e l’ambiente è già da solo poesia e prosa,ma la prima cosa che chiedo ad un libro è di entrare in sintonia con i personaggi,almeno uno o almeno un gatto! Se ciò non avviene mi proietto in maniera negativa con il libro intero😪

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  6. Mi sa che non lo aggiungerò alla mia lista :-(

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  7. Non ho letto nulla di quest'autrice, la conosco di nome, tuttavia questo romanzo non mi attira particolarmente, magari inizierò a scoprirla con altro.

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  8. Questo romanzo mi aveva incuriosita e lo avevo inserito volentieri nella lista dei desideri solo che non ho mai avuto occasione di leggerlo.
    Ammetto che, dopo aver letto la tua recensione, non penso che lo farò almeno non nell'immediato futuro.

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    1. poi è una questione di gusti ma a me non è piaiciuto, peccato

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  9. Sembrerebbe interessante, peccato che la tua non è la prima recensione negativa che leggo :(

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  10. Penso che avrei gli stessi dubbi sulla protagonista come te...

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  11. Non è la prima recensione negativa che leggo su questo libro, ma decisamente passo!!

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