Titolo: Le solite sospette
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: 12 settembre 2017
Pagine: 346
Trama:
Era da tantissimo che volevo leggere questo
titolo, un po’ perché ne ho a lungo sentito parlare, e sempre con toni molto
positivi ed intriganti ed un po’ perché la copertina faceva presagire una
storia sopra le righe, quindi grazie a questa rubrica ed il blog da cui ho
scelto, La
biblioteca del libraio, ho avuto l’occasione, finalmente, di divertirmi un po’.
Avevo davvero bisogno di staccare la spina,
lasciare ogni tipo di ansia e preoccupazione fuori dalla mia testa per qualche
minuto, ora, giorno e sì, questo libro mi ha aiutato a raggiungere un
invidiabile stato
di grazia per
un po’. Merito del libro, ma ancor più di questa divertente brigata, formata da
quattro giovani
donne
che, pur di salvarsi da situazioni di vita precarie e dolorose, decidono di
rapinare una banca.
Il primo stato d’animo che salta alla mente
pensando a questo romanzo è senza dubbio la spiccata ironia, aiutato da uno
stile pungente e satirico: le risate sono assicurate. In più di un’occasione
sono stata guardata dai passanti con aria incuriosita ed anche un po’ stordita,
ma vi assicuro che alcune scene sono così esilaranti che è impossibile
trattenersi. Ma ad uno sguardo più approfondito ciò che mi ha colpito è
l’attenzione che l’autore, invece, rivolge alla donna in generale, alle rinunce
in ambito lavorativo per favorire l’impiego del marito, alla donna come oggetto
da guardare e toccare a proprio piacimento, ma anche alla donna in particolare
un po’ avanti con l’età. Oltre ad Ethel che ha più di ottant’anni, le altre tre
donne, Julie, Susan e Jill, di anni ne hanno solo sessanta, ma l’autore è molto
bravo ad analizzare fragilità emotive dovute ad un’età che avanza e che sembra
non dover più riservare loro niente. Ed invece da una necessità, finanziaria,
l’idea della rapina diventa anche un modo per mettersi alla prova, per trovare
nella complicità femminile l’input per cercare soluzioni a problemi che
sembrano non finire mai, diventa anche un modo per uscire da una forzata
routine e darsi per un po’ alla pazza gioia, pur essendo loro delle ricercate.
Mi dispiace dirlo, perché mi sento un po’
malvagia, ma la maggior parte delle risate non è scaturita da queste quattro
vecchiette e
dalle numerose peripezie che si trovano ad affrontare per poter scappare
intascando tutti quei soldi, quanto dal poliziotto Boscombe. È come se l’autore
si fosse divertito a riversare su di lui ogni possibile, ed anche impossibile,
incidente. Capitano tutte a lui, in ogni
luogo vada e qualsiasi cosa si appresti a fare pur di catturare quelle vecchie che continuano a
sfuggirgli sotto il naso, lui non ha scampo: soccombe anche al destino!
Ciò che rende questo libro altamente leggibile
è uno stile schietto, sincero, a volte un po’ scurrile, ma non fastidioso,
scorrevole. I dialoghi sono pieni di brio e simpatia e questo aiuta a conoscere
più a fondo le protagoniste, le loro storie, anche se tristi e drammatiche, i
sentimenti che le hanno spinte a compiere un gesto così azzardato come
svaligiare una banca.
Decisamente un libro da leggere tutto d’un
fiato, per far tornare il sorriso in giornate buie e silenziose.
Ciao Chiara, ho letto questo romanzo qualche anno fa, ma lo ricordo ancora con molto piacere e concordo con tutto quello che hai scritto :-)
RispondiEliminaHo iniziato ben due volte questo libro incuriosita dal pensiero di una mia amica. Alla fine non sono riuscita terminarlo, non so dirti precisamente perchè. Forse non mi ispirava tanto, forse era un momento no. Ormai non mi sforzo più di tanto a leggere libri che non mi chiamano, temo molto il blocco del lettore. Sono felice che invece a te sia piaciuto.
RispondiEliminaCondivido in tutto! Letto tutto d’un fiato!
RispondiEliminaho riso tantissimo. non riuscivo a smettere. uno di quei libri toccasana che aiutano
RispondiEliminaHo sentito tanto parlare di questa storia e sempre con note positive. Lo avevo già segnato devo solo decidermi a leggerlo.
RispondiEliminabellissima recensione, mi erano mancate
RispondiEliminaSono anni che giro intorno a questo libro ma ancora non mi sono decisa a iniziarlo. Più di una volta l'avevo adocchiato anche io per questa rubrica ma poi ho sempre ripiegato su altro ma a quanto pare devo proprio leggerlo!
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