Recensione "La luna dell'oracolo" di Thea Harrison - Questa volta leggo #14

Buongiorno, compie un anno questa rubrica, che amo tantissimo e a cui tengo molto, nata da una mia idea, alla quale si è aggiunta la collaborazione di Dolci.

Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.

L'argomento di aprile è

Un fantasy

Dopo il romance e thriller questa volta tocca a uno dei miei generi preferiti, che a sua volta si ramifica in molti sottogeneri. Oggi vi parlo di un libro appartenente a un sottogenere che ultimamente sto di nuovo leggendo e che adoro, il paranormal romance (perché urban fantasy mi hanno detto che non va bene se c'è anche la storia d'amore e qui c'è)

Questo è il quarto libro della serie ma può essere letto anche da solo, in quanto i protagonisti cambiano sempre e le cose essenziali vengono ripetute.

Autrice: Thea Harrison
Titolo: La luna della dell'oracolo
Editore: Fanucci Editore
Data di pubblicazione: 3 luglio 2015
Pagine: 377
Serie: #4 Razze Antiche

Trama:

La sorte del mondo soprannaturale non è mai stata tra le preoccupazioni di Grace Andreas. Pur essendo la sorella di un oracolo, non ha mai considerato il trascendente come qualcosa che la riguardasse da vicino. Fino al giorno in cui la sua esistenza prende un’altra strada: sua sorella Petra perde la vita e Grace è costretta a ereditarne il ruolo di oracolo di Louisville, e a adottare i due nipoti rimasti orfani. Al suo fianco ci sarà Khalil, un potente principe djinn, che ha promesso di proteggere lei e i due piccoli ma che non ha idea di quanto sia complicato convivere con un carattere difficile come quello di Grace. Diventato il guardiano della famiglia, dovrà difenderla non solo dalle insidie dei poteri soprannaturali, ma anche dai guai che Grace sta causando con la sua irriverenza nei confronti delle gerarchie. Eppure, nonostante la pericolosità della sua condotta, Khalil sa che in lei c’è qualcosa di delicato e vulnerabile da proteggere a ogni costo. Rimarranno l’uno al fianco dell’altra, ma comprenderanno la profondità del legame che li unisce solo quando a essere in pericolo saranno le loro stesse vite. Sensualità bollente, personaggi affascinanti e un universo intrigante: il nuovo capitolo del Ciclo delle Razze Antiche. 

Recensione Il legame del drago #1

Recensione Il cuore della tempesta #2

Recensione Il bacio del serpente #3 

Dopo tre libri con protagonisti Wyr, in questo abbiamo invece un'umana, Grace, e il Djinn Khalil, membro anziano della sua casata, demone d'aria che può assumere consistenza corporea. Grace, che fa parte della comunità delle streghe, è il nuovo oracolo, al di sopra delle razze antiche. 

I due protagonisti sono stati presentati nel libro precedente e quindi la mia curiosità è stata stuzzicata da allora, perché già solo dopo poche righe ho capito che li avrei adorati, cosa che è puntualmente avvenuta.

Guardarlo era come andare a sbattere a tutta velocità contro una parete.

La trama non ve la racconto, non è così incisiva ed è bello scoprirla leggendo. Sono contenta di constatare che Thea Harrison è tornata a scrivere come piace a me, con tanta tanta ironia, mantenendo sempre il suo tratto scorrevole. Un vero piacere.

Nei due libri precedenti mi era mancata questa sua caratteristica, tanto. Khalil e Grace invece le hanno tirato di nuovo fuori questa sua qualità e l'hanno fatto alla grande!

Quanto mi sono piaciuti loro, sia come personaggi a sé che come coppia! Li ho adorati da subito e per tutto il tempo, sono simpatici e divertenti, con un cuore generoso e un pizzico di cattiveria quando serve. 

La caratterizzazione dei vari personaggi è un punto di forza del libro, trovo che ci sia un'attenzione alle varie prerogative, soprattutto per quanto riguarda i due protagonisti.

"Non sapevo di aver bisogno di grazia, finché non ti ho incontrata".

In questo libro una parte importante è riservata a due bambini, i nipoti di Grace. Anche in questo caso, secondo me, l'autrice è riuscita a gestire tutto in maniera corretta, senza esagerare con il buonismo ma neanche sminuendo le situazioni che, nel "limite" del contesto del fantasy, sono risultate credibili. Ho apprezzato molto questo particolare e leggere dell'interazione fra Khalil e i bambini è stato magnifico. 

L'unica critica che potrei fare riguarda la mancanza di azione che si nota in quasi tutto il libro per essere concentrata nella parte finale, che risulta confusa e frettolosa. Peccato.

Sono contenta però perché questa serie, che era partita così bene per poi scivolare, sembra essere tornata a quello che tanto mi piace e non vedo l'ora di proseguire.
Lo consiglio? Indubbiamente

Voto:

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