venerdì 23 ottobre 2020

Review Party "Rosa Parks" di Mariapaola Pesce e Matteo Mancini

È uscita ieri questa graphic novel, dal tema importante e io ringrazio tanto Valeria per l'organizzazione dell'evento, e per avermi coinvolta, e la casa editrice Beccogliallo per la copia in anteprima.



Il libro:
Autrice: Mariapaola Pesce
Illustratore: Matteo Mancini
Titolo: Rosa Parks
Editore: Beccogiallo
Data di pubblicazione: 22 ottobre 2020
Pagine: 128

Trama:
Montgomery, Alabama, 1° dicembre 1955: terminata la giornata lavorativa, la quarantaduenne Rosa Parks, di pelle nera e di professione sarta, prende l’autobus 2857, diretta a casa. Si siede in una fila centrale, ma quando dopo poche fermate sale un passeggero bianco, il conducente le chiede di alzarsi per lasciargli il posto, come impongono le regole. Rosa le conosce bene: i neri siedono dietro, i bianchi davanti, mentre i posti centrali sono misti e si possono usare solo se tutti gli altri sono occupati, ma la precedenza spetta sempre ai bianchi. «No» risponde Rosa senza pensarci troppo, lei non intende alzarsi. Quel rifiuto la trasforma in un’eroina dei diritti dei neri, impegnati nella lotta contro la segregazione che opprimeva l’Alabama e altri Stati del Sud, diventando il propellente dello storico boicottaggio dei bus a Montgomery guidato da Martin Luther King.




C’era bisogno di un altro libro su Rosa Parks? La graphic novel inizia con questa domanda e la risposta data dall’autrice, che condivido in pieno, è sì, ce n’è schifosamente sicuramente bisogno, viste le notizie di cronaca recenti. 

Conosciamo (o ricordiamo) la storia di questa eroina per i diritti civili delle persone di colore, che senza violenza ma con costanza ha messo in moto un meccanismo che è riuscito a cambiare la legge, sbagliata, per cui le persone di colore avevano posti appositi sui pullman e dovevano lasciarli ai bianchi se necessario. Una lotta non violenta, fatta di uno sciopero, costante e prolungato nel tempo, che è riuscito a lasciare il segno e a far cambiare una norma ingiusta. 

Mi ha fatto molto riflettere sull’idea di costanza e perseveranza, su come un’idea giusta necessiti dello sforzo di tante persone, per più tempo. Non arrendersi, non cedere alla rabbia, quello è il grande impegno

Ho amato anche molto il fatto che si ponga l’accento sulla superficialità odierna. La storia ha due piani temporali, il presente – che è la storia contenitore che racconta - e il passato – relativo a Rosa. Nel presente un ragazzo indossa una maglietta con scritto I can’t breathe, senza sapere nulla di George Floyd. È importante usare le icone sapientemente, con coscienza e non seguire una moda o la massa passivamente

Gli argomenti sono molto impegnativi, ma tutto è stemperato dalla forma in cui è gestito, il fumetto. Questo rende meno spessa la lettura, riesce a trasmettere quel che serve senza appesantire. L’ho trovata un’ottima cosa, anche per un pubblico più giovane, al quale bisogna tramandare. 

Le tavole hanno disegni con tratti essenziali semplificati, sembrano realizzati ad acquarello con toni pacati e tenui (cit.). Mi è piaciuto l’uso del colore, più accentuato nel presente. 

Una storia importante, da conoscere, da ricordare. Una lettura bella e coinvolgente.
Voto:


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