lunedì 28 dicembre 2020

Ci provo con - Recensione "Holidays on Ice" di David Sedaris

Buongiorno, torna puntuale la rubrica mensile nata da una mia idea per buttarsi su nuovi autori. 

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. Se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Io ho letto:
Autore: David Sedaris
Titolo: Holidays on Ice
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 7 ottobre 2010
Pagine: 78

Trama:
Il debutto di David Sedaris avvenne all'inizio degli anni '90 con la lettura alla radio del racconto della sua esperienza come elfo natalizio in un grande magazzino di New York: una serie di scene esilaranti e corrosive che fotografavano impietosamente le icone sacre del mondo di oggi.
Il mito del Natale affogato nei consumi, il muto naufragio dei bambini, vittime inconsapevoli dell'insensatezza della festa, la surreale crudeltà dei rapporti di lavoro e di famiglia, il vuoto e la solitudine che la valanga scintillante dei regali non può nascondere...
Da quell'episodio David divenne ben presto una star radiofonica e Holidays on Ice, uscito nel 1997, si rivelò un immediato bestseller. Dissacrante libello sul falso luccichio del Natale, il libro è la rivelazione dello straordinario talento di Sedaris, comico spietatissimo e sottilissimo, implacabile osservatore delle follie della modernità.


David Sedaris è un comico americano diventato famoso soprattutto grazie a un programma radiofonico all'inizio degli anni '90, in cui prendeva in giro la società americana, il consumismo e lo faceva anche riguardo al periodo natalizio.

Holidays on ice racchiude quattro racconti che parlano proprio di quanto le apparenze per alcune persone siano tutto, di quanto il denaro influenzi le nostre scelte, così come il potere e la popolarità, il tutto però nascosto dietro una facciata di perbenismo.

Il primo racconto è quello che più mi è piaciuto perché grazie a un ricordo passato pone l'accento su ciò che è veramente importante e sfata un po' l'ideale di famiglia perfetta.
Il secondo l'ho trovato particolarmente cinico e non credo di condividere in pieno ciò che l’autore ha scritto riguardo alle recite dei figli, ma rispetto il punto di vista disincantato di chi è stufo di certi meccanismi.
Il terzo ci ho messo un po' a inquadrarlo, ma è proprio uno schiaffo al tipo di tv spazzatura che ultimamente spopola e lo stile è pungente nella sua esagerazione. Oltretutto pensare che l'autore arrivi dalla radio aggiunge qualcosa.
Il quarto mi ha lasciato l'amaro in bocca e racchiude proprio tutte le cose sbagliate di cui l'autore vuole fare denuncia. Mi ha colpita e fatto riflettere.

Lo stile è dissacrante e la cover rappresenta benissimo il tipo di libro che ci si ritrova tra le mani. Sicuramente è una lettura alternativa per il Natale, ideale per chi non ama la patina di bontà finta e obbligatoria e non vede l'ora che arrivi il 7 gennaio.

Devo ammettere che io sono combattuta: questo libro fa riflettere molto, su tanti argomenti ha ragione ed è giusto, però non è riuscito a togliermi il piacere e la gioia di questo periodo, per me per niente finto e imposto.
Mi piacerebbe leggere altro di questo autore, anche per inquadrarlo meglio su altri temi.
Voto: 4*

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12 commenti:

  1. Non conosco il libro, ottima recensione, grazie

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  2. sembra un libro da Grinch! No scherzi a parte io non so se potrei apprezzare un libro di questo tipo, semplicemente perchè il fatto che le cose che descrive siano così vere mi metterebbe molta tristezza in un periodo che già di per se mi porta un po' di malinconia.

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  3. Mi sa che stavolta passo e condivido parecchio il punto di vista di Chicca

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  4. Curiosi ed interessanti questi racconti. Anche io amo il Natale, sono rimasta un po' bambina, ma odio i cliché quindi chissà magari lo leggerò.
    Grazie per le informazioni sull'autore, interessanti.

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  5. Che bella recensione! Però...però non è che ami molto i racconti!

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  6. Non conoscevo questo libro e boh, forse potrebbe piacermi o forse no

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