lunedì 14 dicembre 2020

Recensione "Trottole" di Tillie Walden

 
Autrice: Tillie Walden
Titolo: Trottole
Editore: Mondadori (Oscar INK)
Data di pubblicazione: 30 ottobre 2018
Pagine: 392
 
Trama:
Per dodici anni il pattinaggio artistico è stato la vita di Tillie.
Ogni mattina prima dell'alba sui pattini, tutto il giorno ghiaccio ed esercizi, nel fine settimana le gare.
Per buona parte dell'infanzia e dell'adolescenza quel mondo freddo e scintillante è stato il suo porto sicuro, il suo rifugio dallo stress della scuola, dei bulli, della famiglia.
Poi però Tillie è cresciuta. Al liceo ha scoperto la passione per il disegno, ha deciso di non iscriversi all'università ma di frequentare la Scuola d'Arte. Ha trovato una fidanzata, e insieme il coraggio di fare coming out. E ha capito che, come un paio di pattini della misura sbagliata, i palazzi del ghiaccio erano diventati troppo stretti per lei. 
 

 
Ho letto questa graphic novel subito dopo averla scaricata grazie al calendario dell'avvento ideato da Oscar Vault sul suo profilo instagram, che ogni giorno per un'ora permette di poter avere un file diverso.
 
Non la conoscevo ed ero curiosa anche perché parla di pattinaggio sul ghiaccio e la pista di ghiaccio per me è una parte importante della quotidianità, in quanto mio figlio gioca nella squadra di hockey locale e io faccio parte della società sportiva.
 
Trottole, come anche specificato dall'autrice a fine libro, non è solo un racconto sul pattinaggio, anzi il pattinaggio è solo una componente. Io l'ho trovato più uno sfogo emotivo dell'autrice, un voler far sapere le emozioni che lei ha provato durante quella fase complicatissima che è l'adolescenza, facendo però anche riflettere su quanto uno sport, giocato a livello competitivo, possa essere impegnativo.
 
È una storia molto triste, perché Tillie è stata una ragazza sola, che ha faticato ad aprirsi, ad accettarsi. Non solo perché gay, proprio per le sue caratteristiche, tra cui la competitività e la timidezza.
 
Ne è emerso un quadro che fa riflettere, soprattutto per l'assenza a livello emotivo dei genitori, ma anche per la chiusura della protagonista, che rifiuta ogni tipo di apertura.
 
Ho trovato gli argomenti trattati in maniera strana, per i miei gusti non abbastanza approfonditi. Questo è proprio uno sfogo, un flusso di emozioni trasportate così come vengono senza grossi approfondimenti, cosa voluta dall'autrice, ma a me a lasciato una sensazione di non completezza e di profonda tristezza.
 
Ho apprezzato molto i disegni, che aiutano a entrare in empatia con la protagonista, cosa non sempre facile.
 
Trottole è stata una lettura che mi ha fatto riflettere, soprattutto per il mio ruolo di genitore con un figlio che pratica uno sport a livello agonistico. Forse mi aspettavo qualcosa di diverso e l'amarezza che lascia non ha contribuito a farmelo apprezzare pienamente anche se sono contenta di averlo letto.
Voto: 3*

 
Ringrazio ancora la casa editrice per il file.

Voi l'avete letto?



 
 
 
 
 
 
 
 
 

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