mercoledì 5 giugno 2019

Recensione di Ludovica - Tu leggi? Io scelgo! - "Niente è come te" di Sara Rattaro

Buongiorno lettori, oggi tocca a Ludovica, per questa rubrica che amo molto, nata dall'idea di Rosaria. Se vi facesse piacere partecipare fatemi un fischio.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante. A lei questa volta è capitata Floriana (La biblioteca del libraio) e ha scelto questo libro, che ho letto anche io e amato moltissimo.

Autrice: Sara Rattaro
Titolo: Niente è come te
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: 4 settembre 2014
Pagine: 220

Trama:
Nessuno fa solo cose giuste o sbagliate. Siamo luce e ombra insieme. Due scatole colme di libri, pupazzi e tante fotografie. Tutto il mondo di Margherita è racchiuso in quelle poche cose. In spalla il suo adorato violino e tra le mani un biglietto aereo per una terra lontana: l’Italia. La terra dove è nata e che non rivede da quando è piccola. Ma ora è lì che deve tornare. Perché a quasi quindici anni Margherita ha scoperto che a volte è la vita a decidere per noi. Perché c’è qualcuno che non aspetta altro che poterle stare accanto: Francesco, suo padre. Il suono assordante dell’assenza di Margherita ha riempito i suoi giorni per dieci anni. Da quando sua moglie è scappata in Danimarca con la loro figlia senza permettergli di vederla mai più. Francesco credeva fosse solo un viaggio. Non avrebbe mai pensato di vivere l’incubo peggiore della sua vita. Eppure, ora che Margherita è di nuovo con lui, è difficile ricucire quello che tanto tempo prima si è spezzato. Francesco ha davanti a sé un’adolescente che si sente sbagliata. 
Perché a scuola è isolata dai suoi compagni e a casa passa le giornate chiusa nella sua stanza. Ma Francesco giorno dopo giorno cerca la strada per il suo cuore. Una strada fatta di piccoli ricordi comuni che riaffiorano. Perché le cose più preziose, come l’abbraccio di un padre, si possiedono senza doverle cercare. 
E quando Margherita ha bisogno di lui come non mai, Francesco le sussurra all’orecchio poche semplici parole per farle capire quanto sia speciale: «Niente, ma proprio niente, è come te, Margherita».

Ormai sono preparata, anche se non lo si è mai abbastanza, all’ovvietà che ogni lettura di Sara Rattaro  abbia una sua peculiarità: portarti completamente al di fuori di te stessa e farti intraprendere un viaggio all’insegna di mondi paralleli, semplicemente dentro la vita di altre persone.

L’argomento è dei più ostici, visto che protagonista indiscussa è una bambina, Margherita, portata via dall’Italia (e da suo padre Francesco) da Angelika, madre danese che senza una spiegazione né un motivo caricò questo fagottino su un aereo e non permise, mai, al padre di rivederla, neanche per poche ore, da soli, senza assistenti sociali a far da guardiani.
L’argomento è ostico perché la separazione è già difficile per una bambina piccola, ma quando a questa si aggiunge il non sapere più chi sia tuo padre, il non conoscere il tuo paese natale, l’avere di fatto spezzato ogni legame con la tua nascita ed i tuoi affetti, questo può portare a delle piccole-grandi tragedie quando diventerai un’adolescente. E sì che conosciamo Margherita da quindicenne, da bellissima quindicenne quale è, con tutto il bagaglio di insicurezze e di paura nel trovarsi all’improvviso di nuovo in Italia, di nuovo con un padre, di cui non ricorda più il viso, e senza una madre, morta all’improvviso in un incidente stradale.

La Rattaro lascia l’incombenza della narrazione sia alla voce, silenziosa, colpevole, impaurita di Francesco che a quella, riservata, spontanea ed impaurita di Margherita. Il loro è un problema di fondo, però, perché non riescono a comunicare tra di loro, non riescono a stabilire un contatto, non sanno guardarsi come un  padre ed una figlia. Il loro distacco è stato troppo traumatico per essere ricucito senza ulteriori strappi, senza il pericolo di cadere in nuovi e probabili tranelli. Margherita è un’adolescente e si trova all’improvviso senza una madre ed, invece, con un padre mai conosciuto, per lei è tutto difficile, anche mettere su un tema la sua vita e la sua persona, fidarsi di qualcuno sembra proprio impossibile, ma...ma sarà proprio il suo essere adolescente a scalfire i suoi muri e a darle la possibilità di aprire di nuovo il cuore. Il lavoro che dovrà fare Francesco su se stesso sarà più tortuoso e claudicante, ma anche lui saprà trovare la strada giusta, architettando un piano su misura per Margherita, che porterà entrambi a parlarsi e a confrontarsi e ad amarsi come un padre ed una figlia.

La Rattaro scava nelle menti di padre e figlia con la delicatezza che la contraddistingue, ma anche con la fermezza che la caratterizza, non si lascia ingannare dalle loro debolezze o dalla loro sensibilità o tantomeno dall’incapacità di ricostruire, lei va dritto al dunque e così mette il lettore dinanzi alla realtà e alla durezza, all’ingiustizia e alla rinascita.

Ho detto prima che il racconto prende le mosse dalla voce di padre e figlia, ma il collante dei due, la voce che più di ogni altra si fa sentire, quella che racconta barzellette per ristabilire equilibri persi, quella che arriva dal pavimento e sale ed entra nei cuori dei suoi ascoltatori, quella più sofferta ed anche più vera, è la voce di Enrica, la compagna che da dieci anni vive accanto a Francesco, lo supporta in tutte le sue umiliazioni, nel dolore di non avere accanto a sé sua figlia, quella che ha messo la sua vita in pausa per il bene del suo uomo.

Ecco, Enrica è il personaggio che davvero mi è entrato nel cuore, ho provato empatia con questa ricercatrice, anche se io con le scienze ho proprio poca dimestichezza, ammirazione per la sua ferrea volontà di restare accanto ad un uomo che vive con un unico chiodo fisso: riavere sua figlia con sé. Ho provato affetto perché lei è l’unica che da subito riesce a stabilire un contatto, un linguaggio con una recalcitrante Margherita, chiusa nel suo mutismo, lei è l’unica a farla ridere piangere e parlare. Enrica non ha paura di amare e lo dimostrerà per tutto il libro.

L’elemento più sconvolgente dell’intera storia è che sia non solo frutto dell’immaginazione della bravissima Sara Rattaro, ma un episodio, come tanti, purtroppo, che accadono in ogni parte del mondo, in cui il bene del bambino non viene assolutamente preso in considerazione, ma in cui madre e padre si fanno delle guerre assurde senza mai pensare che gli unici a pagare le conseguenze di questo menefreghismo e gratuita cattiveria sono solo i figli.

Un libro che prima di emozionare fa riflettere, fa pensare a quanto oggi i genitori debbano essere responsabili non dello sport o della scuola o degli amici dei propri figli, o non solo di quello, ma quanto sia importante ogni gesto che compiono, ogni parola che pronunciano, ogni scelta che fanno, ogni ostacolo che superano. 
Voto:

Le altre tappe


22 commenti:

  1. Bellissima lettura! Adoro Sara Rattaro e quando l'ho letto mi sono caricata di emozioni, perché il tema dell'allontanamento dei figli dai genitori per motivi degli adulti è sconvolgente e dolorosissimo.

    Condivido completamente la recensione fatta.

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    1. Grazie Francesca. Ogni lettura della Rattaro è un colpo al cuore!

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  2. Bella recensione Ludovica, non ho mai letto nulla della Rattaro, ne sento sempre parlare bene … magari questo titolo è il libro giusto per fare conoscenza con lei...

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    1. Qualsiasi libro sceglierai ti lascerà con una bellissima sensazione dentro! Non che lei affronti temi facili o leggeri, ma ti costringe a pensarci per giorni e giorni!

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  3. Mi spiace ma a me la Rattaro non piace proprio...

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    1. Fino ad ora a me è piaciuto tutto tranne,L’amore addosso... evviva la libertà di pensiero e di lettura🥰🥰

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  4. La tua recensione mi ha incuriosito. Complimenti ��

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  5. Non ho mai letto nulla di quest'autrice, me lo segno :)

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    1. “Gli uomini che restano” “Non volare via” tutti sono belli!!!

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  6. Ludovica che bella recensione, leggendo ciò che hai scritto mi è sembrato di rivivere il romanzo.
    mi sono sentita proprio come te sai?
    Sara Rattaro è una di quelle autrici che leggo di rado perchè i suoi romanzi creano empatia e ho bisogno del giusto stato d'animo per dedicarmi ad un libro del genere. questo credo sia tra i suoi che ho preferito.

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    1. Hai perfettamente ragione: la Rattaro va presa in piccole dosi e va letta nei momenti GIUSTI! 😘😘

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  7. Ciao Ludovica, non avevo fatto caso che avessi scelto dal mio blog la Rattaro, intanto sono contenta che ti sia piaciuta, ma sorrido perché invece io dal blog di Chiara ho scelto proprio la Rattaro come lettura del mese...

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    1. La Rattaro è una scrittrice scoperta proprio grazie alla Ropolo nazionale!

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  8. Sarà il genere, ma non riesco proprio ad appassionarmi a lei :(

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    1. A me piace tanto anche se prevedo sempre lacrime😰

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  9. Finora ho amato tutti i libri della Rattaro, compreso questo. Una scrittrice che mi piace.

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    1. Già! Lei è in grado di smuovere montagne con quella penna!

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  10. Non ho letto ancora nulla di questa autrice ma devo assolutamente recuperare.

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    1. A me ne mancano un paio... me li lascio buoni per i momenti di “bisogno”😅

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  11. Non ho mai letto nulla della Rattaro, ma spero di recuperare prima o poi :)!

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    1. I suoi libri li consiglio spessissimo! È difficile che non piacciano

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