sabato 28 settembre 2019

Ci provo con - Recensione di Ludovica Serie "Se ti amassi ancora" di Sam P.Miller

Buongiorno, torna puntuale l'appuntamento per questa rubrica mensile nata da una mia idea per scoprire nuovi autori. Questo mese però troverete solo la recensione di Ludovica, io non ho fatto in tempo.

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

Lei ha voluto strafare (ha fatto benissimo) e si è buttuta su una dilogia.

Autrice: Sam P. Miller
Titolo: Quel che resta di noi
Editore: Self
Data di pubblicazione: 18 aprile 2018
Pagine: 324
Serie: Se ti amassi ancora Vol.1

Trama:
Quanti passi ci sono tra l’odio e l’amore? E quanti, tra ciò che hai sempre detestato e quello che, improvvisamente, desideri con tutte le tue forze?
Pochi, in realtà, se ti chiami Alexander Reevs, sei il capitano della squadra di football del liceo e hai come vicina di casa Miss Perfettina, alias Olivia Williams.
Alex è il classico re della scuola. Occhi azzurri, sguardo intrigante e una certa dose di sfrontatezza lo hanno reso una star ma dietro a una facciata da quarterback e incallito rubacuori si nasconde ben altro, qualcosa che nessuno conosce.
Olivia è la sua antitesi, quanto di più lontano dalle sue fantasie. La migliore amica di sua sorella è troppo precisina e indisponente per essere tollerata e il fatto che gli stia sempre tra i piedi e che sia fidanzata con il running back della squadra è un’ulteriore aggravante.
Alex Reevs e Olivia Williams sono due pianeti che viaggiano su orbite diverse, ma cosa succederebbe se le traiettorie cambiassero all’improvviso, facendoli entrare in rotta di collisione? 
 
 
Autrice: Sam P. Miller
Titolo: Non è troppo tardi
Editore: Self
Data di pubblicazione: 7 luglio 2018
Pagine: 532
Serie: Se ti amassi ancora Vol.2

Trama:
Il tempo è un gran guaritore, può curare ogni ferita. Ecco perché, dopo un po’, i ricordi sembrano sbiadire e fare meno male.
Cosa ne è stato di Alex e Olivia? Del batticuore, del loro amore così tormentato?
La vita è andata avanti, sono cresciuti e hanno stravolto le loro abitudini ma non i sentimenti, quelli veri sono rimasti.
Olivia ha ventisei anni, una laurea in psicologia, una carriera avviata e un fidanzato che la ama più di ogni altra cosa al mondo.
Alex, invece, è diventato socio di un'importante studio di architettura. Nella sua vita non c’è più spazio per l’amore, l’unica evasione che si concede è un’arida relazione di sesso, nella quale i sentimenti non sono oggetto di trattativa.
Due vite molto diverse che procedono spedite a undici Stati di distanza l’una dall’altra, ma poi entra in gioco lui… il destino, che come un abile mazziere rimescolerà le carte in modi così imprevedibili che nessuno dei due potrà sottrarsi a quella partita, perché, in fondo, non è mai troppo tardi per rimettersi in gioco.


L’estate leggo tantissimo, divento una mangiatrice ossessiva di libri, ne finisco uno e subito ne inizio un altro, senza neanche lasciare il tempo ai personaggi di entrarmi dentro, senza, a volte, ricordare il loro nome, ma le loro storie sì, quelle continuano a tornare alla mente fino a che non trovano pace. Ho capito da poco, più precisamente da quando collaboro con Chiara Ropolo, che l’unico modo di dare un senso alla lettura è mettermi alla scrivania e buttare giù tutto quello che il libro mi ha suscitato, anche a distanza di mesi.

Non ricordo come questa autrice sia piombata nel mio Kindle, probabilmente seguendo uno dei consigli dei consigli dei consigli di qualche blogger che leggo assiduamente, ma so che mi sono trovata a finire il primo in un baleno e a rendermi conto, a lettura ultimata, che fosse in verità una dilogia, quindi ho divorato subito anche il secondo ed oggi sono qui a parlarne come se fosse un unico romanzo, perché è in questa ottica che l’ho vissuto.

Il primo, Quel che resta di noi, è uno Young Adult, di quelli leggeri, piacevoli, spassosi, in cui forse la storia è comune, lei che prima odia e poi si innamora del fratello della sua migliore amica, ma che in realtà mi ha fatto davvero fare un salto emozionale di venti anni. In un batter d’occhio sono approdata in un liceo e mi sono un po’ sentita come questa ragazza, Olivia, la nostra “Miss Perfettina”, come si diverte a chiamarla il nostro Alex, che sembra tutta d’un pezzo, solo studio e fedele al suo ragazzo, ma che in verità nasconde un fuoco destinato ad esplodere presto. Prima di quanto lei stessa possa immaginare, capirà che l’unica persona in grado di farla emozionare, come avrebbe sempre voluto, ma come non può accettare stia avvenendo, è Alex. Alex che gioca nella squadra di football, Alex che è sempre circondato da belle ragazze, Alex che sembra un superficiale senza speranza di maturazione, ma che realtà poi, secondo me, è il vero eroe della storia. Perché poi Alex perde la testa per Olivia, solo che lei non ha il coraggio di gridarlo al mondo, lei si dimostra una codarda senza spina dorsale (non potete capire quante parolacce le abbia urlato senza vergogna!) lui, pur di non screditarla, si addossa la colpa della fine della loro breve, ma intensa storia.

Il secondo libro, Non è troppo tardi, inizia dieci anni dopo la travagliata e sofferta fine della storia, ed è qui che ho trovato il compimento di quanto raccontato nel primo. È come se nel primo l’autrice avesse gettato i semi di una storia, ma avesse atteso questo secondo libro per raccoglierne i frutti. È qui che ci accorgiamo di quanto possa essere deleterio innamorarsi a sedici anni ed in fondo non riuscire a dimenticare l’unica persona che si è rubata un “pezzo” di noi stessi.
Alex è diventato un architetto realizzato e famoso, votato completamente alla carriera, il cui cuore crepita ancora per una lontana ferita, ferita che ha un nome, Olivia.
Ed Olivia è diventata una psicoterapeuta felice, sta per sposarsi, e questo la dovrebbe tenere al sicuro da incontri pericolosi, con vecchie fiamme del passato, con “cotte adolescenziali” come carinamente lo descrive lei al proprio cuore quando lo rivede per caso dopo dieci anni, quando vorrebbe impedire alle farfalle di svolazzarle nello stomaco, quando vorrebbe dirsi che sì, rivedere Alex, le è stato del tutto indifferente, ma lei sa perfettamente che

«Nella vita ci imbattiamo in tante persone,
alcune ci scivolano addosso mentre altre ci entrano dentro.
 Penetrano attraverso la scorza, si insinuano tra le costole e si appropriano di quello che c’è dentro.
Quando incontri qualcuno così, non c’è modo di riavere indietro ciò che prima era intero,
perché un pezzo, ormai,
quel qualcuno se l’è portato via.»

Se con il primo avevo subito un lieve tracollo emotivo per via dei ricordi, nel secondo sono state le riflessioni a caratterizzare la mia lettura, ho pensato a tutti i treni non presi, a tutte le persone che, forse senza neanche saperlo, hanno condizionato tutte le nostre scelte, che hanno fatto vibrare il nostro cuore, grazie alle quali sappiamo di aver vissuto, senza le quali non saremmo oggi le persone che siamo.

I due libri sono molto diversi, cambia il genere, cambia di conseguenza registro sia per quanto riguarda i dialoghi, sia le ambientazioni, sia i pensieri proprio che sono alla base dei romanzi, i temi sono diversi, le reazioni ovviamente anche, ma ciò che ho apprezzato in entrambi è la capacità dell’autrice di farti entrare nella testa dei suoi personaggi. Sarà il punto di vista alternato, o sarà semplicemente che descrive molto bene ciò che si agita in un cuore e poi si trasforma in parole, sarà che le paure di entrambi sembrano così realiste da sembrare vere, ma questi due romanzi, seppur in maniera diversa, il secondo più del primo, mi sono piaciuti molto. Lo so che ad una lettura obiettiva e distaccata forse ci sono delle pecche, ma ero talmente presa dalla storia da non essermene neanche resa conto.

Li consiglio a chiunque voglia capire, attraverso un libro, che

«I sentimenti possono mutare,
possono mascherarsi d’indifferenza,
di rabbia, di risentimento,
ma se sono abbastanza forti,
basta poco per farli riaffiorare.»

Voto:











Passate anche a leggere le altre recensioni











14 commenti:

  1. Sembra una lettura carina, ma al momento non penso sarei propensa a leggerla. Passo dal puro fantasy ai drammi familiari XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È una lettura leggera(anche se mi ha fatto riflettere tantissimo), ma a volte ne ho proprio bisogno per spezzare libri più impegnativi!

      Elimina
  2. Bello, bello, bello... Non l'ho l'ho letto ma con le tue parole mi hai emozionata, ora voglio questi due libri

    RispondiElimina
  3. A me invece non incuriosisce... passo oltre

    RispondiElimina
  4. i libri che in qualche modo inducono in riflessione sono sempre da tenere presenti. io contin uo a scrivere a causa tua e di chiara e ormai sono arrivata a livelli indescrivibili di wish list!

    RispondiElimina
  5. Come prima cosa complimenti per le oltre 800 pagine che hai letto, che da quanto scrivi ti sono piaciute anche se per temi e con emozioni diverse.
    Mi hai davvero incuriosito con la descrizione che né hai fatto: il primo romanzo per un revival della giovinezza, il secondo per una percezione più matura quindi anche se non leggo questi generi, li metto nella mia lista dei da leggere.
    Grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì hai ragione! Sensazioni completamente diverse all’interno di un un quasi-unico libro!

      Elimina
  6. Ho letto tutta la duologia. Belli entrambi, ma il primo lo preferisco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco allora da chi ho preso le recensioni! Da te! A me è piaciuto decisamente di più il secondo!

      Elimina
  7. Mi dispiace ma non è il mio genere :) mi è piaciuta molto però la tua recensione :) Grazie

    RispondiElimina