lunedì 23 settembre 2019

Recensione "I testamenti" di Margaret Atwood

Autrice: Margaret Atwood
Titolo: I testamenti
Editore: Ponte alle Grazie
Data di pubblicazione: 10 settembre 2019
Pagine: 502

Trama:
«Il nostro tempo insieme sta per cominciare, mio lettore. Può darsi che vedrai queste pagine come un fragile scrigno da aprire con la massima cura. Può darsi che le strapperai o le brucerai: con le parole accade spesso».
Hai fra le mani un’arma pericolosa, caricata con i segreti di tre donne di Gilead. Stanno rischiando la vita per te. Per tutti noi.
Prima di entrare nel loro mondo, forse vorrai armarti anche di questi pensieri:
«La conoscenza è potere».
«La Storia non si ripete, ma fa rima con sé stessa».



Questo libro è considerato il seguito de Il racconto dell’ancella, scritto nel 1985. Dopo più di trent’anni, grazie anche al successo della serie TV e all’andamento politico mondiale, l’autrice ha sentito la necessità di proseguire, avendo anche ricevuto tante richieste dai lettori. 
Di solito io sono scettica riguardo i seguiti scritti dopo un enorme successo, quando l’idea è costruita successivamente, ma in questo caso ero convinta di trovare un libro degno del precedente, sia per le tematiche trattate, che per il modo in cui vengono esposte. Le mie già altissime aspettative non sono state deluse, anzi se possibile sono state superate.
Siamo allo stremo, tutti quanti: vibriamo, fremiamo, stiamo sempre all’erta. Regno del terrore, si diceva un tempo, però il terrore non regna. Paralizza, piuttosto. Di qui la quiete innaturale.
Prima dell’uscita del libro, avvenuta a livello mondiale, si è mantenuto il massimo riserbo sulla trama e quindi così farò anche io, cercherò di parlarvi di questo capolavoro senza svelarvi troppo. 

Inizio col dirvi che questa non è solo una prosecuzione della storia precedente, ma una a sé. Strutturalmente è divisa in tre POV, di tre donne importanti per la vicenda, che in qualche modo sono collegate fra loro e che poi trovano un raccordo con Il racconto dell’ancella. È nuovamente scritto sotto forma di dossier, di racconto, e si rivolge direttamente al lettore, in prima persona. L’autrice è stata bravissima a gestire questo tipo di narrazione, che non è semplice, ma non mi ha creato mai problemi. Non ho mai avuto difficoltà né a inquadrare la narratrice, né con lo stile dell’autrice, che mi è risultato più accattivante rispetto al precedente. Sono subito entrata in sintonia sia con le protagoniste che con la storia e ho avuto il magone da subito.
Non ti convinci che il cielo sta crollando, finché non te ne cade un pezzo addosso.
La cosa che più mi ha colpita è di nuovo la tematica così spaventosamente attuale. Il ruolo della donna nella società è in continua discussione e la società descritta a Gilead non è così impossibile da immaginare come realistica, anzi. Inoltre nei libri l’autrice non ha ammesso eventi che non avessero un precedente nella storia dell’umanità, cosa che dovrebbe far riflettere tutti

I testamenti è coraggioso come libro, perché permette di conoscere le varie parti femminili in causa, non solo le vittime. Perché in questo tipo di società, le donne vittime lo sono tutte, anche quelle che per sopravvivere devono passare dalla parte del nemico. Per sopravvivere certo, ma anche per qualcosa di più. La resilienza tipica del sesso debole si percepisce in ogni pagina. 

Questa caratteristica è ciò che più mi ha colpita e che ho apprezzato, la possibilità di conoscere i vari punti di vista: Ancelle, Mogli, Ragazze Perla, Marte, Fiori Preziosi. In questo modo ho avuto una visuale più ampia e globale di tutto quanto, capendo meccanismi più complessi. Spesso mi sono chiesta come mi sarei comportata io in quelle situazioni e la risposta è che per fortuna non lo so. Non so proprio se sarei stata una martire o avrei tradito o avrei covato vendetta. Spero di non doverlo scoprire mai.
“Non sempre possiamo fare quel che vogliamo” aggiunse gentilmente Zilla. “Nemmeno tu”. “E qualche volta dobbiamo fare quello che odiamo” spiegò Vera. “Anche tu”.
Il libro ha una sua trama, molto articolata e che poi verso la fine si interseca con Il racconto dell’ancella. Molte cose sono facilmente intuibili da subito (tipo l’identità delle narratrici), altre sono meno scontate, ma comunque durante la lettura ho provato una costante sensazione di angoscia. Non è un libro facile, è più paragonabile a un pugno nello stomaco.

Il finale l’ho letto trattenendo quasi il fiato, commossa e fiduciosa, e secondo me è di nuovo perfetto. Io avevo adorato quello de Il racconto dell’ancella e questo per certi versi me l’ha ricordato, anche se ha una chiusura più netta. Mi ha lasciata con una bella sensazione, di speranza.

Un libro femminile, ma non femminista. Andrebbe fatto leggere a tutti, uomini e donne, soprattutto a chi è al potere. Non posso non concludere con questa citazione, che dovrebbe diventare il mantra di tutti noi:
Non dobbiamo mai dimenticare gli abbagli del passato, per scongiurare che si ripetano.
Grazie Margaret per questo libro. Sia lode.
Voto:

Ringrazio la Casa Editrice per la copia.

 

14 commenti:

  1. L'ho sentito nominare, sembra interessante; ottima recensione

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  2. L'ho appena inserito nella mia Tbr autunnale e non vedo l'ora di leggerlo, soprattutto perché ho ancora fresca in mente la lettura de Il racconto dell'ancella.

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    1. Bravissima, è assolutamente da leggere soprattutto se si ha ancora in mente Il racconto dell'Ancella

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  3. Bella recensione Chiara, devo ancora leggere "Il racconto dell'ancella" ma intanto lo segno...

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  4. Caspita! Assegnare addirittura il massimo.. Devo ancora leggere Il primo, ma leggerò anche questo secondo 🤗

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    1. Gresi è un libro duro che fa male, ma è magnifico davvero, a un altro livello. Te lo consiglio proprio

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  5. Già! L'ultima frase andrebbe scolpita da qualche parte!!

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  6. Che bella recensione! Ho il primo sepolto nel Kindle, ogni tanto lo guardo ma poi viro su altro. Mi sembra sempre di non essere pronta! Cercherò di provarci😖

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    1. Ludovica non si è mai pronti a questo tipo di storie, ma tu leggilo, davvero! Grazie

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  7. Anche a me è piaciuto tanto, ma purtroppo ho trovato anche numerose recensioni negative. Sul fatto che sia troppo YA o che non sia al livello del primo, quando per me quasi lo supera.

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    1. concordo con te. I gusti sono gusti e c'è anche chi critica a prescindere. Credo che la serie TV e le aspettative abbiano influito, non avendola vista sono partita avvantaggiata

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