venerdì 20 settembre 2019

Recensione "Lui che ama a modo suo. Ambra" di Anna Chillon - Review tour trilogia delle pietre preziose

Continua la lettura di questa serie, ancora non capisco perché ho aspettato tanto a leggerla!


Dopo Giada, stavolta tocca ad Ambra, la seconda pietra.

Autrice: Anna Chillon
Titolo: Lui che ama a modo suo. Ambra
Editore: Self
Data di pubblicazione: 20 luglio 2016
Pagine:442
Serie: Vol.2 Trilogia Pietre Preziose

Trama:
Sapevo essere forte, ma lui lo era sempre di più.
Con un sorriso prese in pugno il mio cuore e lo strinse feroce.
***
Niccolò Aragona, artista chiacchierato, soprannominato dai media “Il Mannaro”, a causa dei soggetti dei suoi dipinti. Per quel che ne sapevo, d’indole dominante.
Cristiano Riva, stimatissimo medico e cliente abituale della caffetteria in cui lavoravo. Lo avrei definito anaffettivo.
Da uno dei due ricevetti una proposta di lavoro, dall’altro una proposta indecente.
Io volevo soltanto il denaro per fare il viaggio dei miei sogni, perciò, anche se un baratro di diversità mi separava dall’uomo che lo avrebbe reso possibile, accettai la sua offerta. Entrai nel suo mondo e giorno dopo giorno in quel baratro ci cascai a piedi pari. Fu lui a trascinarmici e fui io a dargli tutta me stessa senza sapere che ne avrebbe fatto.
Fino a quel giorno.
Fino a quelle parole. 


Secondo libro della trilogia Pietre preziose, questa volta è il turno di Ambra. L’avevamo già conosciuta nel precedente e questa volta ci racconta la sua storia, di nuovo col pov in prima persona.
Ambra è una ragazza forte, per cause di forza maggiore. Fin da piccola ha dovuto badare alla madre, malata e con un carattere molto fragile, inoltre ha sofferto molto l’abbandono del padre. Ora è una ragazza indipendente e apparentemente libera da preoccupazioni, che però non sa bene cosa fare delle sue ossa. Una caduta dalle scale metterà in moto una serie di eventi che la porteranno ad avere a che fare dapprima col Dottore anaffettivo Cristiano, e poi con l’artista passionale Niccolò (anche lui già conosciuto in Giada. Un amore colpevole). Cercando di capire gli altri la ragazza riuscirà a trovare se stessa? 


È strano come una semplice decisione, porti via via a conseguenze imprevedibili, provocando una catena di eventi che conducono noi e le persone che ne vengono  investite, per una strada di cui non avevamo mai contemplato l’esistenza.
Questo libro deve essere letto dopo Giada. Un amore colpevole, perché ci sono molti riferimenti, e anche se l’autrice li riporta io ne consiglio la lettura solo successivamente. 
Ambra è una ragazza che ha avuto una vita difficile, che è dovuta maturare in fretta e che ora si sente in colpa ad avere desideri egoisti. Io mi sono tanto immedesimata in lei, la mia adolescenza non è stata come la sua, ma ci sono state un sacco di similitudini e quindi l’ho capita benissimo. 
La trama non è così complicata e secondo me passa giustamente in secondo piano rispetto ai personaggi. Anna Chillon in questo libro ha tratteggiato in maniera magistrale i vari personaggi, rendendoli molto vividi e reali, andandone a scandagliare l’animo, non sempre così roseo. Anche questa volta ho trovato il libro molto introspettivo e con una caratterizzazione veramente splendida. Non solo di Ambra, di tutti quanti. Il migliore secondo me è proprio Niccolò, tenebroso e provocatore. L’autrice è riuscita a far conoscere l’animo inquieto di questo artista, senza cadere in cliché fastidiosi, considerati anche i richiami BDSM. 
Proprio per il suo carattere dominatore io ne avevo timore, perché avevo paura di trovarmi di fronte a qualcosa di stereotipato, come purtroppo spesso accade. Anna Chillon invece mi ha positivamente stupita, parlando di argomenti delicati senza giudizio alcuno e soprattutto senza dover per forza far rientrare il tutto in classificazioni prestabilite. Mi ha nuovamente ricordato la mia adorata Reisz, per questo motivo. 


Invece, l’idea di abbandonarmi nelle mani di qualcuno che sapeva davvero ciò che faceva, che potesse guidarmi e sollevarmi dalla responsabilità, alleviava quella stanchezza emotiva che provavo da anni ormai.
Un altro personaggio che mi ha colpita è Samuele, il diciassettenne figliastro di Niccolò. Ho adorato la sua maturazione, che mantiene però sempre un aspetto reale, si comporta proprio come ci si aspetta da un ragazzo della sua età nelle sue condizioni. Lui ha reso il libro meno romance e più familiare e in questo caso è stato un valore aggiunto, per me. 

Ho trovato invece poco significativo il ruolo di Cristiano, il Dottore. Non mi ha lasciato nulla e non sono riuscita a provare empatia, mai. 

Molto bello ritrovare i vari personaggi del primo libro, che si intersecano benissimo qui e proseguono la loro storia, in una scena è stato proprio come avere un epilogo di quella precedente.

Comunque bisogna leggerlo anche solo per fare la conoscenza di Niccolò, merita tutto. 

Aragona mi faceva provare delle cose, a volte belle e a volte brutte, molte inopportune,
tutte inaspettate.
Anna Chillon con il suo stile così curato e coinvolgente mi ha di nuovo fatto amare la sua storia. Ve la consiglio proprio.  
Voto:

Vi aspetto la prossima settimana con Agata, intanto vi lascio il calendario delle altre recensioni




6 commenti:

  1. Bella recensione Chiara. La Chillon è davvero brava e come ti ho già detto e ripetuto fino alla nausea, questo è il mio libro preferito della trilogia. Ho adorato Niccolò, Ambra e anche Samuele e le loro dinamiche. Mi piacerebbe un libro su Samuele magari chissà..

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    1. Su Samuele piacerebbe leggerne un sacco anche a me! Grazie ancora per avermela consigliata, adoro questa autrice e questa serie

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  2. Aragona è un artista cupo, ma un uomo che riesce a essere solare. È un dominatore, ma capace di mollare le redini. Mi è piaciuto molto, la Chillon è riuscita davvero a renderlo tridimensionale.
    E non ha banalizzato nulla, come invece temevo anche io

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    1. Virginia l'autrice è stata proprio brava a non banalizzare, mi ha proprio conquistata

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  3. Niccolò mi ha fatto impazzire..concordo con il tuo giudizio

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