lunedì 13 gennaio 2020

Recensione "C'era una svolta" di Barbara Fiorio

Autrice: Barbara Fiorio
Titolo: C'era una svolta
Editore: Morellini
Data di (ri)pubblicazione: 26 settembre 2019
Pagine: 191

Trama:
C’era una svolta è una raccolta di fiabe classiche, quelle che crediamo di conoscere. Ma ci ricordiamo davvero come Biancaneve si risveglia dal suo sonno mortale, chi è la suocera della Bella Addormentata, chi ha aiutato Cenerentola a inserirsi nel jet set del reame o come finisce Barbablù? Non siatene così sicuri, perché le varie versioni moderne di queste fiabe tradizionali hanno rischiato di edulcorare, quando non addirittura modificare, i finali o i personaggi. Queste sono le fiabe vere, quelle dei Grimm, di Perrault, di Andersen. E Barbara Fiorio, in una riedizione dell’originale pubblicato nel 2009 con nuovi disegni e qualche fiaba in più, realizzata per festeggiare il decennale, le racconta nelle loro versioni originali con ironia e inevitabile sarcasmo ma anche con rispetto, amore e soprattutto desiderio di giustizia. Le fiabe regalano sempre emozioni, spesso inattese, quasi violente. Ci apparirebbero meno irrazionali se non avessimo smesso di leggerle, crescendo, per conservarne solo il tenero ricordo. C’era una svolta non vuole riportarci indietro, semmai rimproverarci, seppur con una risata, di non esserci portati dietro di più.
Questo libro è una nuova edizione, ripresentata con qualche contenuto extra dopo 10 anni dalla sua pubblicazione. Io mi ero persa l'originale, ma ho recuperato con questo, incrementato inoltre da disegni che arricchiscono ulteriormente le storie.
Barbara Fiorio è un'autrice che mi piace molto e di cui ho letto altri tre libri. In tutti è presente la sua passione per le fiabe, non quelle farlocche che ci hanno raccontato dopo essere passate dal filtro Disney, ma proprio quelle vere, a volte decisamente brutali.
Mi è piaciuto ritrovare alcune favole che consocevo, così come mi è piaciuto conoscerne di nuove. Ci sono vere e proprie chicche qua dentro, compresa una storia inedita scritta dall'autrice quando era bambina. Tutte con le loro prerogative, la morale spesso discutibile e i cliché. 
La Fiorio attraverso questo libro pone il punto proprio su questo, sul fatto che spesso principi e principesse sono stereotipati in maniera assurda e che al giorno d'oggi è inimmaginabile pensare di aspirare a essere povere stolte che aspettano il primo imbecille, naturalmente dai natali reali, passi di lì, si innamori a prima vista e le salvi. Senza contare, poi, che l'unica caratteristica positiva di queste ragazze è la bellezza fisica. 
Quindi l'autrice ci racconta delle fiabe, ma ci fa anche riflettere su quali siano i giusti valori, a cosa aspirare, a cosa fare attenzione. È stato perfino istruttivo.
Il punto di forza maggiore è assolutamente lo stile. Quanto ho riso! Sono proprio scoppiata a ridere forte più volte, tanto che mi hanno chiesto se leggessi barzellette. Ma proprio da lacrime agli occhi e questo per me è una cosa bellissima. Riuscire a far ridere così tanto, in maniera così pulita e con così tanto acume, non è poco e io lo apprezzo sempre tantissimo. 
Quando ho finito il libro, mi è venuta voglia di rileggere i libri di favole che avevo da bambina, ma cercando di farlo come la Fiorio, con lo stesso spirito. Inoltre mi è venuta voglia di regalare questo libro a diverse persone, so che lo apprezzerebbero, a volte una risata è proprio quello che ci vuole.
Se siete in cerca di una lettura veramente divertente e piacevole, non frivola e che ha pure un buon insegnamento, ve lo consiglio proprio. Anche solo per ricordare. 
Voto:
Ringrazio la casa editrice per la copia

6 commenti:

  1. Mi piacciono molto i libri che parlano delle origini delle fiabe: tempo fa avevo pure curato una rubrica a tema sul mio blog... poi se sono raccontate in modo ironico, ancora meglio ;-)

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    1. che bella idea per una rubrica! Qui l'ironia non manca mai

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  2. Sembra interessante, grazie per la recensione

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