martedì 7 gennaio 2020

Recensione "Tutta colpa delle meduse" di Ali Benjamin - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, anche quest'anno prosegue questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria e che adoro sempre di più.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante

L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Ludovica, la mia fidata collaboratrice.
Stavolta non ho dovuto neanche cercare un titolo, perché dopo aver letto la sua recensione a questo libro (post qui), l'ho subito acquistato e così ne ho approfittato per leggerlo.

Autore: Ali Benjamin
Titolo: Tutta colpa delle meduse
Editore: Il castoro
Data di pubblicazione: 21 settembre 2017
Pagine: 317

Trama:
Suzy Swanson sa un sacco di cose che gli altri non sanno. Sa che ogni anno sulla Terra 150 milioni di persone vengono punte da una medusa. Sa quanto dormono le formiche ogni giorno. Ma, soprattutto, sa di avere fatto una cattiveria tremenda alla sua ex migliore amica, Franny Jackson. E vorrebbe tanto poter rimediare. Però sa anche che è impossibile, perché la vita di Franny è stata spezzata all'improvviso mentre nuotava nello splendido mare d'estate. Suzy non si dà pace e si convince che la causa sia stata la puntura di una rara medusa. Mentre decide di non parlare più fino a quando avrà dimostrato la sua teoria, Suzy comincia a guardarsi attorno con occhi diversi che le rivelano piccole sorprese e piccoli gesti, oltre all'amore e alla speranza di cui ha disperatamente bisogno per riuscire a perdonarsi.
Suzy ha deciso di non parlare più, perché le parole spesso non servono. Non riesce e superare la morte della sua migliore amica, soprattutto per ciò che è successo subito prima. Il suo tormento interiore le farà approfondire l'argomento delle meduse, secondo lei responsabili di un sacco di cose perchè è convinta che, grazie a questo, riuscirà a farsene una ragione.
 
Questo libro mi ha fatto provare emozioni contrastanti. L'argomento è molto intenso, parla di lutto e di bullismo, di come durante l'adolescenza ci sentiamo così fuori posto. Sono tematiche a me care, però non sono bastate a farmi apprezzare la storia. Il perché è molto semplice: non sono riuscita a provare empatia per la protagonista.
 
Il libro è scritto in prima persona, come se parlasse direttamente ai ragazzi, con un linguaggio semplice e diretto. Ma Suzy (mi rifiuto di chiamarla Zu, è un soprannome assurdo), mi è risultata sempre antipatica. Per poter apprezzare questo tipo di libri così strutturati è necessario, basilare, entrare in empatia con la protagonista, o almeno non detestarla tutto il tempo. Io l'ho trovata egoista e odiosa, oltretutto piena di risentimento (giustificato eh), che viene sfogato su vittime innocenti. Inoltre odia gli atteggiamenti da bullo, poi è la prima a prendere in giro tutti, per aspetto fisico o carenze (vedi il suo amico con adhd).
 
È circondata da adulti meravigliosi, che fanno e dicono sempre la cosa giusta, che potrebbero aiutarla e lo fanno, ma lei si chiude a tutto e tutti e non spiega nemmeno perché. La sua unica preoccupazione è riuscire nella sua missione, infischiandosene del male che questo può causare agli altri. A 12 anni qualche pensiero meno infantile me lo sarei aspettato.
 
Non mi è piaciuto inoltre un risvolto finale, cioè il fatto che le sue azioni non abbiano conseguenze, che lei non debba rimediare. Finito tutto, crolla esausta e i genitori risolvono tutto, senza peraltro neanche sgridarla. Lo trovo, oltre che inverosimile, pure diseducativo.
 
Mi è dispiaciuto, perché l'autrice ha un bel modo di scrivere e l'insegnamento che poteva lasciare sarebbe stato ottimo per quell'età. Forse dipende anche dalla mia, di età, e dal fatto che ormai lo leggo anche come madre, ma non mi è piaciuto. Peccato.Voto:
Le altre recensioni:

28 commenti:

  1. Mi spiace non ti sia piaciuto, grazie comunque per la recensione

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  2. Non conosco questo libro, però la tua recensione è molto dettagliata e mi sono fatta un'idea.

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  3. Non so se avrei preso mai in considerazione un libro simile ma ora, dopo la tua recensione, sono sicura del fatto che non faccia per me!

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  4. Peccato, è sempre brutto quando un libro su cui hai delle aspettative ti delude, soprattutto se è piaciuto tanto ad un'amica. E' questo il bello/brutto di avere gusti differenti…

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  5. La casa editrice di solito pubblica ottime opere. Ma d'altronde non tutto ciò che è in commercio può risvegliare la nostra anima, soprattutto quando si parla di tematiche come queste e chi legge è un genitore attento e consapevole come te.

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    1. Questa casa editrice mi piace tantissimo, la tematica è molto importante, ma stavolta non è bastata

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  6. Che peccato iniziare con un libro che non piace. Non lo conoscevo e non credo lo leggerò.

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  7. A me era piaciuto tantissimo e mi dispiace che, invece, abbia deluso tanto te! Però, un po’ sono anche contenta: significa che davvero la nostra amicizia esprima innanzitutto LIBERTÀ . Di scegliere cose diverse, di parlarne con maturità, di essere noi stesse, con tanto in comune ma anche con emozioni diverse!

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    1. Ludovica, la cosa importante è proprio questa e ogni volta un po' di più

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  8. Non conoscevo questo libro ma mi dispiace che non ti sia piaciuto, ho trovato la tua recensione molto dettagliata e interessante comunque.
    Inoltre l'incipit non era male, anzi, peccato.

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  9. e pensare che credevo ti sarebbe piaciuto. un peccato perchè ne avevo sentito parlare bene. una piccola delusione in questo 2020 che spero migliorerà almeno dal punto di vista libroso.

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  10. Io sono completamente d'accordo quando dici che se la protagonista soprattutto se è voce narrante non entra in empatia col lettore la lettura diventa asfissiante perchè vuoi finirla subito e purtroppo il giudizio finale è compromesso quindi condivido questo pensiero. Purtroppo capita ed è un peccato perchè la storia almeno sulla carta sembra essere davvero interessante soprattutto per il messaggio che lancia

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    1. Susy come te anche io mi lascio condizionare dai protagonisti. Forse non è giusto, ma è quello che provo

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  11. Quando ho letto il titolo, ho subito pensato, "bene, questa potrebbe essere una buona lettura per la mia rubrica dedicata ai piccoli", ma dopo aver letto la tua opinione mi sono dovuta ricredere, anche perché da quello che scrivi non si avvicina minimamente alla sinossi, che sembra invece parlare di perdono... Peccato!!! Lo avrei preso seriamente in considerazione

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    1. il perdono è contemplato verso se stessi, come superamento del lutto, ma secondo me è marginale. Poi è sempre gusto personale, ma a me non ha proprio convinto

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  12. Peccato. E dire che dalla trama lo stavo già inserendo nella TBR. Lo consiglieresti comunque per i ragazzi viste le tematiche trattate?

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    1. è molto indicato per i ragazzi, con me non c'è stato feeling, ma forse un pubblico più giovane saprebbe apprezzarlo meglio

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  13. Peccato, sembrava carino, ma questa volta passo!!

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  14. Peccato! Perchè la storia in sè sembra promettere bene, ma anche io detesto quando i protagonisti non hanno una crescita interiore, soprattutto in romanzi che devono portare con sè una morale importante! Bocciato!

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