sabato 11 gennaio 2020

Purché sia di serie - Recensione "Matefinder. La Devi" di Leia Stone e recensione di Ludovica di "The winner's kiss. Il bacio" di Marie Rutkoski

Buongiorno, torna puntuale la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.

Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.






La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.

Appuntamento fisso anche per Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.

Oggi vi parlo di un paranormal romance.

Autrice: Leia Stone
Titolo: Matefinder. La Devi
Editore: Hope Edizioni
Data di pubblicazione: 25 ottobre 2019
Serie: #2 Matefinder

Trama:
Dopo aver scoperto che, grazie al suo sangue, i vampiri sarebbero stati in grado di procreare, Aurora pensava di conoscere la sua missione: eliminarli tutti per poter vivere serenamente con Kai e il suo branco.
Ma un altro segreto che la riguarda sta per venire alla luce e la porterà a incontrare la Devi, potentissima alleata, ma anche temibile arma a doppio taglio.
Il prezzo richiesto dalla Devi per il suo intervento potrebbe essere davvero troppo alto per Aurora, che dovrà scendere a patti col non avere alcun controllo sul proprio futuro, mentre si prepara ad affrontare vecchi e nuovi nemici, che aveva creduto suoi alleati.
Intanto, Kai sta portando avanti un suo piano, che potrebbe sconvolgere per sempre gli equilibri tra le razze. L’Alfa è disposto a tutto pur di proteggere la vita di Aurora e assicurarsi il loro lieto fine.

di Chiara
Recensione priva di spoiler
Secondo capitolo della storia di Aurora, la nostra prescelta. Lei che nel primo si ritrova prima licantropo, poi Matefinder e infine strega, non ha esaurito i colpi di scena. In questo secondo libro, infatti, oltre a tutto il resto dovrà pure fare i conti con La Devi, uno spirito che possiede la sua anima e le dona ulteriori poteri, non senza un grande sacrificio. 
Non rivelo più nulla sulla trama perché il rischio spoiler è altissimo, ma è di nuovo avvincente e molto incalzante, non lascia respirare. Succedono un mucchio di cose che inchiodano il lettore alla storia, aiutate da uno stile fresco, semplice e decisamente scorrevole.
Punto di forza, che a volte è anche un punto debole, è Aurora. Tutto è concentrato su di lei, il POV è in prima persona e lei è l'eletta più prescelta di tutti. A volte mi è sembrato troppo, però lei è simpatica, autoironica e tosta, una protagonista che spacca. Mi è piaciuta qui, forse persino più che nel primo, perché ha una maturazione e spesso ammette i suoi limiti e le sue emozioni.
Kai è sempre pressoché perfetto, insieme sono una splendida coppia.
Un particolare che ho apprezzato è la chiave moderna di guardare al paranormal romance. Anche se si tratta di licantropi, anche se Kai è un Alfa, non abbiamo quei tratti stereotipati che spesso fanno storcere il naso, o meglio li abbiamo ma rivisti in modo più attuale, quasi prendendoli in giro. Questa particolarità era già presente nel primo, ma qui l'ho riscontrata ancora di più.
Ho divorato il libro in poco tempo, succedono un mucchio di cose, ma altrettante sono rimandate ai prossimi libri, che ovviamente non vedo l'ora di leggere.
Una bella serie che spero di proseguire presto.
Voto:


Ringrazio la casa editrice per la copia digitale







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Ludovica ha letto:
Autrice: Marie Rutkoski
Titolo: The winner's kiss. Il bacio
Editore: Leggereditore
Data di pubblicazione: 5 dicembre 2019
Pagine: 352
Serie: The winner's trilogy #3

Trama: 
La guerra è cominciata. Arin ne è al centro a fianco a nuovi alleati dei quali non si può fidare per combattere contro l’impero. Anche se si è convinto di non amare più Kestrel, Arin non l’ha dimenticata, come non ha dimenticato chi è diventata: il tipo di persona che ha sempre disprezzato. Ha tenuto più all’impero che alla vita di persone innocenti, e certamente più che a lui.
O almeno, questo è quello che crede...
Nel gelido Nord, intanto, Kestrel è prigioniera in un brutale campo di lavoro. E mentre cerca disperatamente un modo per scappare, vorrebbe che Arin sapesse quello che ha sacrificato per lui. Vorrebbe farla pagare all’impero per quello che le è stato fatto. Ma nessuno ottiene quello che vuole solo desiderandolo.
Mentre la guerra si fa più intensa, entrambi scoprono che il loro mondo sta cambiando in modo irreversibile. L’Est è in guerra con l’Ovest e loro sono nel mezzo.
Con così tanto da perdere, chi può vincere davvero?
Dopo l’intrigo e il pericolo di The Winner’s Curse. La maledizione, dopo la rivoluzione e il romanticismo di The Winner’s Crime. La vendetta, ecco il terzo e ultimo volume di The Winner’s, trilogia bestseller per il New York Times.

 di Ludovica
Recensione con qualche spoiler


“Ora il grande problema è: come arrivare alla pubblicazione del terzo? Come farlo senza sbattere la testa contro il muro?” La mia recensione del secondo libro della trilogia, The Winner’s crime terminava proprio così, ed oggi, rileggendola, ho sorriso perché davvero, alla fine del libro, avrei voluto urlare di frustrazione perché il terzo non mi aspettava già sul comodino.

Avrei davvero sbattuto la testa contro il muro?
Il tempo non sembra passato per niente, eppure l’attesa di quasi un anno non è stata poca, eppure la voglia di ripartire da quella scena finale che mi aveva quasi provocato un infarto era tanta, eppure, eppure, ciò che mi ha inevitabilmente salvato è che nella mente avevo ancora vividi i dialoghi, i personaggi. Tutto era fermo, come se il tempo non fosse passato. E non è certo merito della mia inaffidabile memoria, è che l’autrice ha saputo scavare talmente bene nella psicologia dei suoi personaggi, ha creato uno scenario talmente preciso e catastrofico, che dimenticare è stato impossibile.

Tensione e ritmo serrato sono gli imperativi di questo volume, perfettamente in linea con il resto di una splendida trilogia, ed addirittura qui, se possibile, tutto sembra ancora più veloce degli altri. E più violento. E più vero. E più reale. E più drammatico. Se negli altri il ritmo, seppur incalzante, permetteva al lettore di respirare e di sperare, almeno, che le cose non fossero così negative come sembravano, qui il povero lettore non ha tregua. È un susseguirsi febbrile e pressante di episodi, di riflessioni, di sentimenti. Il lettore non ha mai, e se dico mai intendo proprio mai, il tempo di rilassarsi, non c’è neanche tempo di fermarsi, perché la fine sembra troppo lontana, ma quando si avvicina risulta troppo vicina.

Al centro della storia, non solo turbolenti e violenti intrighi di palazzo, in cui anche un padre è disposto a mandare a morte la figlia pur di salvaguardare il suo potere, ma anche sentimenti, non rarefatti, non più, finalmente, schivati da bugie e menzogne, ma puri e sinceri, in cui anche il primo bacio, che si verifica molto dopo di quanto sperassi, diventa sofferenza anch’esso. Niente è semplice nella terra di Arin e Kestrel. Devono guadagnarsi la reciproca presenza, la libertà loro e del loro popolo. Niente è facile per loro, meno di tutto l’amore e amare ed essere amati. Ma ciò che è anche centrale in tutta la trilogia è il vero significato della scelta in quanto concetto poco astratto e tanto pragmatico. Kestrel ed Arin scelgono la strada da seguire, anche se li porterà a morte certa, o quasi, scelgono di amarsi, nonostante ci siano tutti i presupposti a remargli contro, scelgono di lottare, di rischiare per la libertà di pensiero e di espressione.

Ho adorato Arin sin dalle prime battute del primo libro, ho condiviso la sua voglia di rivalsa, la sua necessità di tornare ad essere un uomo libero, di andare, di amare, di cantare, di ricordare, ho apprezzato la sua capacità, pur avendo sofferto tantissimo per la perdita della sua famiglia sterminata dal padre di Kestrel, di amare Kestrel, quando non avrebbe dovuto neanche osare guardarla. Mi è piaciuto subito, e tanto, ma qui un po’ di più, perché il suo personaggio si completa totalmente, tutti i nodi della sua infanzia vengono al pettine, tutto trova un posto, quello giusto, accanto a Kestrel.

Kestrel, invece, è un personaggio che ho dovuto imparare ad amare, a capire, e se nei primi due questo esercizio non mi era riuscito, perché di lei proprio non sopportavo il dover mentire ad ogni costo (anche se so che era per giusti motivi), in questo terzo, la mia stima per lei ha toccato le stelle. Kestrel diventa una vera e propria eroina, non tanto per le gesta concretamente compiute, che pure sono tante e mi hanno fatto morire d’ansia, ma per il lavoro che fa dentro se stessa. Alla ricerca di luci. Di verità. Di ricordi. Di amore.
Il secondo libro si era chiuso con una lettera (non d’amore ma di vita) che Kestrel scrive ad Arin, per fargli capire cosa stia succedendo davvero, lettera che ovviamente non arriverà mai a lui, ma si fermerà nelle brutali e vendicative mani del padre di Kestrel. Ecco, ciò che mi ha lasciato completamente senza parole, e mi ha fatto apprezzare il personaggio di Kestrel in maniera totale, è come lei riesca ad essere coerente con quello che scrive (“FAREI TUTTO PER TE”), lei non si tirerà indietro neanche quando avrà la consapevolezza che Arin non sa niente di cosa le sia successo né quando avrà il terrore che lui non andrà a cercarla. Lei si affida ciecamente al suo sentimento e sceglie di vivere la sua vita come vuole lei e non come le hanno imposto fino al momento in cui incontra Arin sul suo cammino.

Non credevo possibile amare questo terzo capitolo, come o più degli altri, anzi, ero terrorizzata che non potesse essere all’altezza dei precedenti, ed invece il miracolo della letteratura è avvenuto ancora, ed io l’ho visto. Ed io l’ho vissuto. Un libro che non può non essere letto. Fortunati quelli che lo potranno leggere in blocco, perché secondo me, questa trilogia, più di altre, va letta interamente, senza interruzioni, senza attese!
Voto: 












 Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!

12 commenti:

  1. Due serie che ho adocchiato ma ancora non lette. Ce la farò mai???

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    1. The Winner’s DEVI ASSOLUTAMENTE leggerlo! Tutto è tutto d’un fiato!

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. Io sono molto in sintonia con Dolci. Ormai iniziare nuove serie sta diventando un lavoro a tempo pieno!

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  4. Non so se il libro della Stone mi intrigherebbe, ma prima o poi andrò avanti con la rutkoski!

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    1. Se hai iniziato The Winner’s, non puoi NON terminarlo....CORRIIIIIII

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