giovedì 30 gennaio 2020

Recensione in anteprima "L'allodola" di Sylvain Reynard

Autore: Sylvain Reynard
Titolo: L'allodola
Editore: Delrai Edizioni
Data di pubblicazione: 30 gennaio 2020
Pagine: 424
Serie: #1 Il Fiorentino

Trama:
Raven Wood trascorre le sue giornate alla galleria degli Uffizi di Firenze, è un’abile restauratrice di arte rinascimentale. Dopo una serata tra amici, al ritorno a casa, la sua vita cambia per sempre. Quando interviene per soccorrere un senzatetto che viene picchiato immotivatamente, i suoi aggressori la trascinano semicosciente in un vicolo. Per fortuna l’assalto viene interrotto da una cacofonia di ringhi, seguita dalle urla degli aguzzini. Raven perde i sensi, non prima di aver sentito una voce sussurrarle queste parole: Cassita Vulnerata. Quando si sveglia, si ritrova cambiata. Nessuno agli Uffizi sembra riconoscerla e, cosa inquietante, sembra essere mancata per più di una settimana. Non solo, ma scopre che la sua assenza coincide con un furto, quello di alcune inestimabili illustrazioni del Botticelli. Quando la polizia la accusa di essere una delle principali sospettate, Raven chiede aiuto a una delle personalità più oscure e temibili di Firenze per far perdere le sue tracce e scoprire così la verità. L’incontro, però, porta la donna in un mondo sotterraneo i cui abitanti uccidono pur di mantenere i loro segreti… 
 
 
 
 
Dopo aver letto Il principe ero molto curiosa rispetto a questo libro, soprattutto perché la figura del principe mi aveva incuriosita non poco. Questo è il primo libro di una nuova serie, ma alcune cose le avevo già apprese dalla novella, soprattutto per quanto riguarda l’assetto “politico” della società di cui il principe fa parte, cioè quella dei vampiri a Firenze
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Questo è un paranormal romance e avendo già letto (e non apprezzato) questo autore nella sua precedente serie, mi sarei aspettata un peso eccessivo maggiore per la componente romance. C’è, è importante, ma ha la giusta presenza, per me non è stato troppo, anzi spesso la parte più Urban fantasy prende il sopravvento, particolare che ho apprezzato. 
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Raven è una restauratrice che una sera assiste al pestaggio di un barbone e decide di intervenire. Si sveglierà dopo una settimana, priva di ricordi per quel periodo, e con la polizia convinta del suo coinvolgimento in un furto agli Uffizi, dove lavora. Senza sapere bene cosa fare, sarà coinvolta in un mondo che fatica a comprendere e accettare, dove però c’è lui, William, verso il quale prova un’attrazione incredibile. 
 
Inizio subito col dire che il libro mi è piaciuto, più di quanto pensassi. Ha una partenza forse un po’ troppo lenta, ma poi è impossibile da mollare. Lo stile non è semplice e non è il solito che si trova per questo genere. Sono abituata, per i paranormal, a qualcosa di più immediato e veloce, anche diretto. Invece Sylvain Reynard ha una penna elegante e raffinata, con molte descrizioni e tanta parte introspettiva. Predilige proprio lo scandagliare delle emozioni dei personaggi a discapito dell’azione. Particolare diverso da ciò a cui ero preparata, ma che, nonostante lo spiazzamento iniziale, non mi è dispiaciuto, anzi ho apprezzato, anche perché mi ha permesso di entrare meglio in empatia con i personaggi. 
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Raven mi è piaciuta molto e questa è stata una sorpresa. Sulla carta ha le caratteristiche che di solito non sopporto, è buona e generosa, pure un po’ sfortunata, oltre ad avere l’autostima sotto i piedi (con tutte le giuste motivazioni). Posso dire di essere contenta di aver letto questo libro soprattutto perché mi ha permesso di apprezzare un personaggio come il suo. L’autore è riuscito a non renderla una lagna e per niente perfettina così come poco ingenua. Anche fisicamente è diversa dalle solite eroine e questa sua caratterizzazione mi ha conquistato in pieno. Inoltre durante lo svolgimento ha un’evoluzione che mi è proprio piaciuta. 
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William, il principe, cosa ve lo dico a fare, è per me perfetto. I vampiri così io li adoro, enigmatici, cupi, tormentati e possessivi, dalla violenza facile e con molte ombre sul loro passato. Mi è piaciuto veramente tanto e ho amato molto entrare nei suoi pensieri, anche se l’autore ha posto maggior rilievo su Raven. 
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L’evoluzione della storia mi è piaciuta, anche per quell’accento misterioso che male non fa mai. 
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Due cose soltanto non ho particolarmente apprezzato: la lentezza iniziale, dove la narrazione si perde troppo in descrizioni non così necessarie in quel frangente, e la velocità finale (mai contenta lo so), dove il problema per me si è risolto troppo facilmente
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Adesso aspetto il secondo sperando di non attendere troppo, viste soprattutto le ultime frasi, che lasciano una curiosità pazzesca. 
 
Sono contenta di essermi ricreduta su questo autore, questa storia merita secondo me di essere letta, un paranormal romance diverso dal solito
Voto:

Voi conoscete questo autore?
Ringrazio la casa editrice per la copia in anteprima


7 commenti:

  1. Ho sentito parlare di questo libro, ma non ero del tutto convinta...forse mi conviene dargli una possibilita'; grazie per la recensione

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    1. È molto particolare e l'inizio forse troppo lento, ma merita davvero

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  2. Ho letto l'estratto, e ti dirò che ho saltato parecchi paragrafi... credo di trovare lo stile dell'autore troppo lento e descrittivo O_O Però se ti è piaciuto sono curiosa di leggere come mai in prima persona, sperando possa conquistare anche me. Gli darà una chance, ma tra qualche tempo ;)

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    1. Lo stile è quello e l'inizio secondo me eccessivamente lento, ma è particolare e mi è piaciuto. Sono curiosa sulla tua opinione

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  3. Bella recensione, concordo.. Ma te ne avevo già parlato... Sono curiosissima di leggere il secondo libro... Speriamo in bene

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  4. ma quando escono il secondo e anche il terzo libro?

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