mercoledì 11 novembre 2020

Purché sia di serie - Recensione "Dimmi che non finirà" di Kristen Ashley e recensione di Ludovica di "La settima onda" di Daniel Glattauer

Buongiorno, torna puntuale la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila iniziate.


Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.
 

 
 
 
La rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però con una recensione speciale in questo caso.
Infatti per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.

Appuntamento fisso anche per Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.

Per questa rubrica ho colto l'occasione dell'uscita di questo libro, ringrazio la casa editrice per la copia digitale.
Il libro:
Autrice: Kristen Ashley
Titolo: Dimmi che non finirà
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 23 ottobre 2020
Pagine: 585
Serie: #6 Rock Chick Series

Trama:
Stella è la cantante e chitarrista dei Blue Moon Gypsies, ed era anche la ragazza di Mace. Mace però l’ha lasciata, e averlo perso l’ha sconvolta. Una notte Stella riceve l’ennesima telefonata da uno dei membri della sua band di matti. Deve andare (di nuovo) a risolvere dei guai. E così si imbatte in Mace e in un sacco di poliziotti. Potrebbe andare peggio di così? Certo, perché viene raggiunta da un colpo di pistola.
Mace non è molto contento di veder sparare alla sua ex ragazza di fronte a lui. Come se non bastasse un uomo molto cattivo ha lanciato il suo guanto di sfida e ora tutti i Rock Chicks sono in pericolo. Stella non vuole che sia proprio Mace a salvarle la vita, ma non ha scelta. Soprattutto perché Mace non ha chiesto il suo permesso.





di Chiara
Recensione priva di spoiler

Sono arrivata al sesto libro di questa serie e più o meno le mie impressioni, e le mie recensioni, si somigliano. Anche perché spesso i personaggi si confondono nella mia mente, l'autrice, con i maschi soprattutto, tende a ripetersi, ma per fortuna! Sì, fortuna, perché ogni tanto ho proprio bisogno di una lettura così, divertente, sopra le righe, per la quale mi aspetto già qualcosa e non vengo delusa. Quindi grazie Kristen, per non cambiare impronta, per rimanere coerente e per le Rock Chick e il Gruppetto Sexy. 

Dopo questa professione di amore alla Ashley, vorrei provare a dirvi qualcosa di diverso dal solito e magari qualche motivo per cui questo libro mi è piaciuto, pure tanto. 

Innanzitutto, il Rock. Sembra strano partire da questo per un romance, ma questo libro, finalmente, è rock allo stato puro. Amo tantissimo questo genere, non sono una groupie ma ho un bel bagaglio di canzoni e band amate e questo libro trasuda rock veramente. Stella, la protagonista, è leader di una Rock band, la serie si chiama Rock Chick e ci sono un sacco di riferimenti e citazioni che mi hanno fatto venire gli occhi a cuoricino alzare la mano nel classico simbolo con indice e mignolo in su. Nelle note finali l'autrice consiglia di cercare i testi o di ascoltare i brani durante i momenti in cui sono citati e devo ammettere che qualche volta l'ho fatto e hanno spaccato di brutto reso l'idea benissimo! Mi sono proprio goduta questa lettura insieme alle canzoni e mi è piaciuto un sacco. 

Un'altra cosa stupenda sono i protagonisti. Stella e Mace insieme sono spettacolari anche perché, in puro stile Rock Chick, non è una passeggiata ma un battibecco continuo, ricco di colpi di scena e avventure. Inoltre, anche stavolta il loro passato viene fuori per rovinare tutto e ho amato tantissimo l'evoluzione che l'autrice fa fare ai personaggi. Ci sono anche momenti più toccanti, pochi e gestiti benissimo. È un libro leggero, non vuole essere altro, ma riesce a trattare con delicatezza anche argomenti più impegnativi. 

Per me un punto di forza è lo stile dell'autrice, ogni volta mi inchioda al kindle e divoro il libro senza riuscire a staccarmi, in ogni momento libero. Mi fa ridere, mi fa commuovere a volte, mi fa appassionare alla storia e entrare in empatia con i vari personaggi

Stavolta poi ha dato grande risalto a tutti, anche a quelli secondari o presenti nei libri precedenti, ricordando ogni tanto qualcosa del loro passato. Bellissima questa scelta, mi è sembrato di leggere di una grande famiglia, cosa che, in qualche modo, è. Il messaggio è molto chiaro: a volte la vera famiglia è quella che ci si sceglie, soprattutto se quella naturale ha mancanze e lacune

La trama è come sempre sopra le righe e rocambolesca e io l'ho di nuovo adorata, è proprio l'ideale per staccare la spina. 

L'unico difetto per me di questo libro è la presenza di diversi refusi. Errori di battitura, accenti mancanti, nomi sbagliati ecc. Tanti, troppi, non è una novità per questa serie, ma dispiace e disturba sempre. Inoltre c'è un epilogo, ambientato 5 anni dopo, che spoilera qualcosa sulle future coppie e, anche se ho adorato leggerlo, gli spoiler mi disturbano sempre


Non vedo l'ora di leggere i prossimi libri, questa serie per me è proprio un toccasana.
Voto:











********************

Ludovica ha letto:
Autore: Daniel Glattauer
Titolo: La settima onda
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 9 gennaio 2013
Pagine: 191

Trama:
Emmi e Leo: per chi ancora non li conosce, sono i protagonisti di un amore virtuale appassionante, che ha vissuto ogni sorta di emozione, a parte quella dell’incontro vero. Sì, perché dopo quasi due anni, Leo ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con Emmi e partire per Boston, per ricominciare una nuova vita. Emmi però non si dà per vinta, e riesce nell’impresa di riallacciare i rapporti con Leo. Mentre lei è ancora felicemente sposata con Bernhard, per Leo in nove mesi le cose sono cambiate, eccome: in America ha conosciuto Pamela e finalmente ha iniziato la storia d’amore che ha sempre sognato. Si sa, però, l’apparenza inganna. Ritornano le schermaglie via e-mail che hanno tenuto col fiato sospeso i numerosi lettori di Le ho mai raccontato del vento del Nord, e anche stavolta promettono scintille.





 di Ludovica
Recensione con qualche spoiler

Quanto ho sofferto! Credevo di aver già dato tutta me stessa (anche molte delle mie lacrime!) nella lettura del primo libro, Le ho mai raccontato del vento del nord, in cui i due protagonisti, Leo ed Emmi, mi avevano fatto sudare sette camicie e non mi avevano neanche fatto chiudere il libro con un sorriso stampato sul viso, ma con un lungo singhiozzo intrappolato tra gola e bocca!


Quanto ho sofferto! Perché sembra che Leo ed Emmi facciano tutto il possibile per non capirsi, per fare la mossa sbagliata proprio nel momento in cui sembra che le cose siano mature per cambiare. Addirittura fanno a gara a chi reprime di più i propri sentimenti, a chi nasconde, tace ed imbroglia, a chi scappa più lontano per non incontrarsi, non guardarsi negli occhi, non dirsi la verità.

 

Quale? Che il loro è un sentimento vero, nato sì con uno schermo a dividerli, ma con tutte le incertezze e dubbi e sospiri e profondità  dell’amore reale.

Quale? Che tutti, in fondo, aspettino la Settima Onda, alcuni tutta la vita, molti invano, altri facendola propria solo con la forza del pensiero, ma tutti senza mai perdere la speranza di vederla.

 

La Settima Onda è la speranza di farcela, di riuscire ad indovinare tutto, ogni scelta, anche ogni sbaglio, ma potendo ripartire da nuove scelte. Alla scoperta di nuovi orizzonti, nuovi scenari, una nuova persona che abita in te e che ti fa fare proprio quello che credevi impossibile.

 

Leo ed Emmi combattono per tutto il tempo, tempo che non si lascia consumare in pochi mesi, ma che attraversa un arco temporale importante, di anni, contro loro se stessi, ma anche vicendevolmente. Sembra che vogliano allontanarsi solo per dare sollievo all’altro, senza rendersi conto che più si voltano le spalle, più compiono km per tornare a vivere e più si legano intorno alle vite un nodo ancora più stretto.

 

Loro sanno. Leo ed Emmi sanno che non saranno, mai, in grado, nonostante altri uomini, nonostante altre donne, nonostante strade lontanissime, di dimenticarsi o di far finta che quello che sentono in fondo al cuore non sia l’unico sentimento che dovrebbero avere il coraggio di seguire.

 

Avevo un po’ timore di leggere questo secondo libro, perché in fondo, seppur non apprezzando totalmente il finale, il primo si era concluso con talmente tanto sentimento ed emozione che avrei potuto fermarmi lì. Mi chiedevo cosa avrebbe potuto aggiungere un altro volume, e mi sono risposta che forse sarebbe stato ridondante, ripetitivo e superfluo.

Ed invece...se possibile, è stato ancora più bello del primo.

Più poetico.

Più intenso.

Più sofferto.

Più emozionante.

Più struggente.

 

Se mi è piaciuto? Sì, adoro i libri in cui l’Amore non riesce proprio a morire, seppur ci siano stati anni e chilometri di distanza a remare contro, altre vite, altre strade, altre persone, quelli in cui l’Amore non si fa spaventare, non si fa mettere al tappeto, ma vince contro ogni ritrosia, ogni paura, ogni vigliaccheria.

 

Questo libro dovrebbero leggerlo tutte le persone che aspettano, dopo anni ed anni, che il loro amore torni, che soffi ostinato il vento del nord, che arrivi la settima onda, l’inflessibile, l’imprevedibile, la ribelle, quella che spazza via tutto, quella che, se si ha avuto il coraggio di raccogliere la sfida, ci ha saputo stravolgere e cambiare per sempre. 

Voto:














 Passate anche a leggere gli altri blog, appuntamento al mese prossimo!


12 commenti:

  1. Ah la Ashley mi fa sempre morire con i suoi personaggi. E sono molto curiosa di leggere la storia di Mace.

    Per quanto riguarda il libro letto da Ludovica posso solo dire che a dicembre leggerò Le ho mai raccontato del vento del nord

    RispondiElimina
  2. @ Chiara sto leggendo il libro di Mace proprio in questo momento, ieri ho finito quello di Luke. Adoro la Ashley, mi piace come scrive e mi piace la sua capacità di combinare leggerezza a temi meno leggeri. Concordo con te sui troppi refusi, errori di traduzione ecc. Newton sta peggiorando ed è un peccato.
    @ Ludovica non ho mai letto nulla di Glattauer, ho sentito tanto parlare del primo libro, ma non mi decido a leggerlo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sabrina, anche io ci ho messo una vita per iniziarlo!

      Elimina
    2. Sabri sono curiosa di sapere la tua opinione

      Elimina
  3. Ciao! Io vorrei leggere "Le ho mai raccontato del vento del Nord" da secoli e secoli! Prima o poi mi deciderò a iniziarlo, così potrò leggere anche il seguito! :)

    RispondiElimina
  4. Della Ashley credo di aver letto il primo libro ma non ricordo bene......
    Comunque capisco bene quando dici che anche se sono un po' ripetitivi sono libri che si leggono volentieri.
    La recensione di Ludovica mi ha, invece, fatto venir voglia di leggere subito Le ho mai raccontato del vento del nord

    RispondiElimina