mercoledì 28 aprile 2021

Blogtour "Wŏ ài nĭ. L'ultimo destino possibile" di C.K. Harp - Recensioni

 A conclusione di questo blogtour oggi su tutti i blog partecipanti troverete le recensioni. Avendo partecipato anche Alessia qui sono presenti sia la mia che la sua, spero vi piacciano. 
Se vi siete persi le tappe la presentazione dei personaggi la trovate qui, mentre i 5 motivi per leggere questo libro li trovate qui. Ringrazio Dolci per aver organizzato questo evento e l'autrice per la copia in anteprima.



Il libro:
Titolo: Wŏ ài nĭ– L’ultimo destino possibile
Autore: C.K. Harp
Editore: Self Publishing
Genere: Fantasy orientale – Xianxia
Data di Pubblicazione: 07 Aprile – preorder/12 Aprile – uscita digitale/14 Aprile – uscita cartacea
Pag.: 624 ca
Prezzo edizione digitale: € 3,99
Prezzo edizione cartacea:  15,99

Quarta:
È l’anno yǐchǒu del grande Yangdi quando, sotto gli occhi stupiti della sua promessa sposa, Yixuan cade dalla Collina dei Quattro Saggi e precipita tra le braccia del ragazzo più bello che abbia mai visto. Dell’unico ragazzo che abbia mai visto, in realtà. Suo padre, infatti, gli ha vietato di mettere piede oltre il terzo cielo, pena una punizione memorabile capace di spogliarlo anche dei suoi poteri divini. Tuttavia, osservando il regno degli uomini e il suo nuovo amico, Yixuan si chiede perché. Perché solo a lui, tra tutti gli immortali, è precluso vivere come chiunque? Quali nefandezze ha commesso nella sua vita precedente per meritare quell’esistenza? D’altronde, deve esserci un motivo se il sovrano di giada lo odia al punto da preferirlo morto piuttosto che libero.

In un mondo in continuo mutamento, a pochi anni dalla riunificazione del paese sotto la dinastia Sui, i destini di un immortale e di un semplice ragazzo tornano a unirsi dopo secoli di oblio, in una storia andata perduta nello sconfinato universo ma destinata, forse, a scardinare l’armonia stessa che lo governa.

«Perché è questo che facciamo, Yixuan, non lo hai capito?» lo interruppe Yue Lao, inclinando la testa di lato. «I mortali sono un semplice passatempo, per noi. Lo sono sempre stati, nonostante le grandi aspettative di Fuxia e Nuwa. Ciò che ignoravamo davvero era che il cosmo li avesse previsti e avesse forgiato su di loro l’idea stessa di armonia. Non esiste Yin e non esiste Yang senza di loro.


di Chiara

Ultimamente la cultura orientale si ritrova un po’ dappertutto: serie tv, drama, gruppi musicali (mio figlio ne è patito) e anche nei libri sono più presenti. Mi incuriosisce, anche se spesso lo stile di autori orientali è ostico, per i miei gusti. Perciò quando ho letto la trama di questo libro, autrice tutta italiana, ho pensato che fosse l’ideale per me, ed ero curiosa anche di leggere finalmente qualcosa di suo, visto l’entusiasmo delle mie amiche Dolci e Chicca.
A lettura ultimata posso dire che l’autrice si è immedesimata tantissimo nell’argomento trattato, perché se non avessi saputo che è italiana, l’avrei senza dubbio scambiata per orientale.

La trama è molto curata, proprio per quanto riguarda la cultura cinese: sia per la storia passata sia per la mitologia. L’autrice ha fatto un lavoro straordinario, secondo me, di ricostruzione e spiegazione. A volte però l’ho trovato eccessivamente ricco di nozioni, ne ha appesantito la scorrevolezza.
Mi ha intrigato molto la trama, lo svolgimento delle vicende. Ho trovato tutto molto particolare e con i riferimenti orientali classici, giusto e sbagliato, molto netti. Mi verrebbe da definirla molto Zen, non so se rendo l’idea. Io sono poco incline a questo tipo di mentalità, anche se esercita il suo fascino.

Ho apprezzato molto la parte più mitologica e nello specifico gli Dei. Mi è piaciuta la loro rappresentazione e il fatto che le loro vite siano intrecciate a quelle umane.

I protagonisti, Yixuan e Shunzi, sono due uomini e mi è piaciuto molto come è stato trattato l’argomento omosessualità, come questo in passato (ma anche purtroppo nel presente) venga vissuto come una vergogna, come il pregiudizio abbia rovinato molte vite.
A parte questo aspetto però non sono riuscita a provare molta empatia per loro, ho faticato a entrare nella storia con tutta me stessa.

Credo che questo sia dipeso dallo stile che ho trovato oltremodo eccessivo nell’essere ricercato. Mi è sembrato a volte “pomposo” e poco godibile. Ho faticato a leggere il libro per questa mancanza di scorrevolezza, di ritmo.

Credo che questo tipo di stile non sia sbagliato per questo genere di storia, ma per me come lettrice. Non sono riuscita ad apprezzarne la cura e me ne dispiace.

Un fantasy storico orientale molto curato, forse non il libro adatto a me, ma assolutamente di qualità
Voto: 3*



di Alessia

Allora partiamo dal presupposto che non lo trovo un libro adatto a tutti, è una lettura piuttosto complicata, bisogna essere concentrati e non prenderlo alla leggera, è un fantasy e un romanzo storico orientale per cui bisogna esserne appassionati ed avere almeno un pochino di dimestichezza perché purtroppo di spiegazioni non ce ne sono molte! 
Si sente che l’autrice si è molto documentata e lo apprezzo, ma io che invece di storia cinese non ne so quasi nulla mi sono trovata spiazzata, mi sarebbe piaciuto avere anche solo un minimo quadro introduttivo sul periodo storico di riferimento, così come ho trovato difficilissimo raccapezzarmi tra le mille divinità, perché il fattore mitologico è un tratto fondamentale ed importantissimo del libro ed io ad un certo punto tra i mille nomi non ci stavo capendo più nulla, una legenda ad inizio o fine libro con l’elenco dei personaggi ed il loro ruolo sarebbe stata molto utile! 
Tutto questo ha fatto sì che l'inizio sia stato molto lento e difficoltoso, le prime duecento pagine sono state un po’ una tortura, lo stile di scrittura è molto descrittivo e dettagliato e questo mi piace, ma fa perdere il ritmo della lettura e in certi punti lo appesantisce, c’è tanta carne al fuoco senza darci alcuna spiegazione almeno fino a metà libro, bisogna aspettare davvero troppo e il fatto poi che la storia viaggi su più piani temporali, si fa spesso avanti e indietro nella storia dei protagonisti, non fa che confondere le cose! 
Ed un peccato perché di base la storia d’amore tra i nostri sfortunati eroi mi è piaciuta molto, questo amore scritto dal Destino che deve sfidare tutto e tutti per realizzarsi tra mille sofferenze e pregiudizi in una Cina imperiale dove l'omosessualità era vista ancora come una perversione aveva molto potenziale. Per quanto mi riguarda è stato un libro riuscito a metà, tre stelle :)
Voto: 3*

A L E S S I A



Mi raccomando passate a leggere tutte le tappe e tutte le recensioni 
Grazie sempre a Dolci per la grafica



6 commenti:

  1. Capisco i vostri punti di vista.di sicuro è un romanzo complesso che necessita di attenzione ma allo stesso modo è davvero molto curato.

    RispondiElimina
  2. Questo libro mi incuriosisce molto e l'ho messo subito in lista, e spero di leggerlo a breve. Mi "spaventa" un po' il numero di pagine. Sono sempre stata affascinata dai diversi aspetti della cultura orientale.

    RispondiElimina
  3. Vorrei iniziarlo sabato (giorno dedicato alle mie letture libere da challenge) e poi vi dirò!

    RispondiElimina