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rrivata a metà di questo voluminoso tomo, parliamo di circa
450 pagine, ho pensato di abbandonarlo.
Troppe pagine, troppo dolore, troppi toni melodrammatici,
troppo passato ad interferire con presente e futuro.
Ma poi superata la metà, un po’ perché quei personaggi,
descritti in maniera così precisa da sembrare uscire dalle pagine, mi
incuriosivano; un po’ perché volevo proprio vedere come l’autrice avrebbe
sbrogliato la matassa in cui aveva gettato tutte quelle storie; un po’ perché non
mi capita mai di abbandonare libri, se non per ragioni più che valide, ho
deciso di andare avanti.
Definire questa solo la storia di Kate e Peter non sarebbe
solo riduttivo ma anche ingiusto, visto che le loro vite sono legate a doppio
filo a quelle delle loro famiglie, visto che gli eventi si intrecceranno a tal
punto da non poter più prendere direzioni diverse.
Vera protagonista è la vita che, seguendo un progetto
assurdo e narcisista, decide di far incontrare delle persone, farle abitare
vicino, permettere che i loro figli si facciano compagnia, vadano a scuola
insieme e condividano sentimenti ingombranti, per poi allontanarli e ricondurli
uno di fronte all’altro, con un bagaglio grande e pesante sulle spalle.
Ad un certo punto ho creduto che tutti i personaggi
sarebbero crollati uno dopo l’altro, perché le loro prove mi sembravano
insormontabili, credevo che non ce l’avrebbero fatta a rialzarsi, ad amare di
nuovo, credevo che i loro problemi li avrebbero sepolti e non resuscitati.
Ed invece tutti, dai più fragili ai più forti, sono
riusciti a trovare una strada alternativa, una via d’uscita, un motivo per
continuare a vivere dignitosamente.
E questo mi è piaciuto molto, ma quanto, quanto ho
sofferto!
Ho ammirato la pazienza di Lena, la tenacia di Kate, la
misericordia di Francis, l’altruismo di George, l’amore di Peter, la resilienza
di Anne, perché sono questi tratti dei loro caratteri che gli hanno permesso di
ricominciare. E ricominciare. E ricominciare.
Prima di scrivere la recensione non sapevo ancora che tipo
di percezione avessi avuto dalla lettura del romanzo, nel senso che avevo
provato così angoscia che volevo mollarlo a metà, ma poi sono stata rapita,
quasi risucchiata dalle loro vicende, quindi una rosa di emozioni molto
variegata, ma effettivamente le idee si sono schiarite solo scrivendo.
Il libro mi è piaciuto, davvero, ma questa sofferenza che
mi sono trascinata per tutto il tempo, sfogliare le pagine ed avere il terrore
che potesse accadere qualcosa di ancora più tragico, ha condizionato la lettura
in maniera leggermente negativa.
L'ho iniziato proprio ieri e non sono ancora entrata nel vivo della storia, quindi ancora nessun dolore....
RispondiEliminaDai tempo al tempo, poi arriverà!
EliminaA me è piaciuto molto ma concordo in larga parte con ciò che scrivi anche tu.
RispondiEliminaSo che a te è piaciuto molto, io non ho potuto dire che non fosse un bel romanzo perché effettivamente mi è rimasto molto dentro, ma in alcuni momenti mi sono sentita soffocare. Dal dolore.
Eliminabellissima recensione e concordo con te
RispondiEliminaGrazie GRAN CAPO SUPREMO!
EliminaMi piace la tua recensione, mi piacciono le parole che hai usato e anche se è forte il dolore che trasmetti devo dirti che questo libro vorrei tanto leggerlo
RispondiEliminaMa infatti secondo me VA LETTO, ma si deve essere pronti. A tutto.
EliminaBella recensione.
RispondiEliminaMi hai incuriosito e quindi sono attratta, però in questo periodo ho bisogno di storie più leggere visto che ho in lettura altre storie pesanti quindi rimando questo libro a tra un po'. Grazie del tuo punto di vista sempre interessante.
Grazie Francesca!
EliminaFai bene ad aspettare perché questo libro tutto è tranne che leggero!