Buongiorno,
torna dopo la pausa estiva la rubrica sulle serie, nata da una mia idea e che ha
come obiettivo di cercare di portarne a termine qualcuna delle millemila
iniziate.
Appuntamento fisso quindi ogni 11 del mese per parlare di serie.
La
rubrica quindi consiste nel leggere mensilmente un libro appartenente a
una serie cominciata (quindi non il primo) e di parlarne sul blog, però
con una recensione speciale in questo caso.
Infatti
per invogliarmi ho pensato di cambiare un pochino il metodo, avvisando
prima. Farò una cosa che normalmente aborro, cioè farò spoiler, sulla
serie e sul libro letto. Più un delirio da fangirl, che richiama perciò i
gruppi di lettura sui social, che una recensione vera e propria.
Appuntamento fisso anche per Ludovica, mia cara collaboratrice, quindi armatevi di pazienza perché le recensioni saranno due.
Per questa rubrica ho voluto concludere questa dilogia, che attendeva da un po'.
Il libro:Autrice: Cecilia Randall
Titolo: Millennio di fuoco. Raivo
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 16 settembre 2014
Pagine: 452
Serie: #2 Millennio di fuoco
Trama:
Secondo libro di questa dilogia epic fantasy che riprende da dove ci aveva lasciato con il primo. Abbiamo Seija che è stata promessa come sposa al principe Svevo, che a sua volta ha mire imperialistiche e spera con l'aiuto dei Shaavi (e delle loro lame fiamme) di riuscire a riunire i cristiani sotto la sua guida. Nel contempo Raivo ha giurato vendetta a tutti, turbato dall'impossibilità di avere una donna uguale al suo primo amore, e si scatena dando il peggio di sé, con grande soddisfazione di Ananta che ne fa il suo strumento migliore.
Titolo: Millennio di fuoco. Raivo
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: 16 settembre 2014
Pagine: 452
Serie: #2 Millennio di fuoco
Trama:
Dopo tante battaglie e peripezie Seija, l'Eroina di Etten, è finalmente riuscita a fuggire dal castello di Raivo, l'umano convertito alla causa dei demoniaci vaivar, che tanta morte e distruzione ha seminato sul suo cammino. Eppure qualcosa in lei è cambiato per sempre. Conosce il motivo per cui Raivo ha voltato le spalle agli umani, accettando di trasformarsi nella creatura che guida gli eserciti dei demoni. Sa che lui, che il mondo adesso teme e chiama "il Traditore", è in realtà il primo a essere stato tradito, secoli prima, il giorno in cui una congiura di palazzo ha sterminato il suo popolo e ucciso la donna che amava. Quella donna identica a lei. Quella donna che lui non ha mai dimenticato. Per questo, adesso che ha perduto le tracce di Seija, è pronto a tutto per ritrovarla. Seija, nel frattempo, come un animale in gabbia, è tenuta lontana dai campi di battaglia, destinata a sposare il principe Lothar di Svevia e a ricompattare le fila degli umani. Ma forse le cose non sono come sembrano. Forse sia nell'alto consiglio degli umani sia in quello dei vaivar, agli ordini della terribile regina Ananta, ci sono forze che cospirano di nuovo per il proprio potere personale, indifferenti all'esito della guerra. Mentre un'attrazione inesorabile come il destino spinge Seija e Raivo alla resa dei conti, tra nemici, amici, traditori, fantasmi del passato e incubi del presente, gli eserciti di uomini e demoni si preparano allo scontro più sanguinoso. Chi vedrà l'alba del nuovo millennio? Dopo avere incantato e appassionato i lettori con Seija arriva Raivo, il secondo e ultimo capitolo di "Millennio di fuoco", la straordinaria saga di amore e morte creata dalla penna magica di una delle più amate autrici di fantasy in Italia.
Per fortuna stavolta non ho avuto un blocco leggendo questa storia, anzi ero curiosa di scoprire cosa sarebbe successo, ma ho proprio capito che questa autrice non fa per me. È una questione di gusto personale, ho trovato di nuovo la lettura troppo lenta e infarcita di descrizioni minuziose che mi hanno annoiata. Inoltre durante la lettura sono stata tentata troppo spesso di distrarmi, non sono riuscita a entrare in empatia con i personaggi o dentro la storia, nonostante questo genere di solito mi appassioni molto. Inoltre, per i miei gusti, sono tutti troppo buoni, anche chi ha compiuto un voltafaccia riesce a redimersi.
Però la storia mi è piaciuta, molto. Questo secondo libro è ricco di intrighi politici che ho molto apprezzato, gestiti molto bene. La dovizia di particolari, anche se spesso mi ha annoiata, ha reso possibile avere un quadro delineato in maniera molto esaustiva e le varie tattiche sono comprensibili e mi hanno coinvolta molto.
Il punto di forza maggiore però è dato da Raivo, ancor più che nel primo libro. Cosa non è in questo, mi ha completamente conquistata con i suoi modi rudi ma che denotano una passione tenuta a bada a stento. Lui è veramente tormentato, leale con i suoi, un capo esemplere e uno stratega eccezionale. Mi è piaciuto tantissimo.
Diverso è stato il mio approccio a Seija. Dove è finita l'eroina di Etten? Stavolta abbiamo una donnina che si lamenta in continuazione di tutto, ma tutto tutto, persino del ciclo! Inoltre l'ho trovata bigotta e razzista, fino alla fine (epilogo compreso). Prega qualunque Dio le capiti sotto tiro e si lamenta, il suo apporto è tutto lì, oltre al suo bel faccino. Mi è dispiaciuto molto anche perché questa storia aveva un potenziale femminile forte, mi piaceva l'idea dell'eroina guerriera in contrapposizione alle usanze cristiane di donna sottomessa, speravo fosse lei a salvare tutto, invece il suo personaggio subisce una trasformazione e diventa un simbolo e alla fine riesce a ottenere qualcosa con l'unica cosa che, da sempre, è l'arma delle donne. Una caduta, rispetto al primo libro, che mi ha delusa; ci sono rimasta male, mi aspettavo un femminismo più sottolineato, questa storia ne aveva il potenziale.
L'elemento che più ho apprezzato è la storia d'amore, che per questo genere non è, giustamente, il principale.
Mi aspettavo la parte epica più marcata e il finale un po' più sofferto, anche se il fatto che rimanga aperto mi è piaciuto.
Una conclusione che sono contenta di aver letto.
Una conclusione che sono contenta di aver letto.
Voto:
Autrice: Rosa Teruzzi
Titolo: Ultimo tango all'Ortica
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 9 maggio 2019
Pagine: 141
Serie: Le signore del delitto #4
Trama:
Più leggo di Iole, Libera (che resta la mia preferita) e Vittoria, più mi piacciono; più loro vanno avanti con le loro indagini segrete, che poi segrete non sono mai, e più mi appassiono. Più la Teruzzi continuerà a scrivere, più io continuerò a leggere con piacere, estremo piacere.
Titolo: Ultimo tango all'Ortica
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 9 maggio 2019
Pagine: 141
Serie: Le signore del delitto #4
Trama:
È una sera umida di fine agosto, nella periferia di Milano. Sotto le
luci intermittenti della balera dell’Ortica, tutti gli sguardi sono
puntati sul corpo sinuoso di Katy, che danza un tango allacciata al suo
cavaliere e che poi, appena la musica finisce, fugge via. Quella notte,
fuori dal locale, viene trovato il cadavere di un giovane uomo,
assassinato a colpi di pistola: era un ex di Katy, geloso e molesto, che
la pedinava e la perseguitava. Chi l’ha ucciso? Forse la stessa Katy?
Forse un altro spasimante? Per il delitto, la polizia arresta in realtà
un personaggio insospettabile, il maggiordomo di una dama dell’alta
società milanese. Le prove contro quell’uomo taciturno e devoto paiono
schiaccianti. Sarà proprio la ricca signora ad assoldare Libera – la
fioraia detective –, e la sua eccentrica madre Iole, perché trovino il
vero colpevole dimostrando l’innocenza dello sventurato maggiordomo.
Inizia così la quarta indagine delle Miss Marple del Giambellino, le
stravaganti investigatrici dilettanti, questa volta impegnate a
risolvere un caso che le riguarda molto da vicino e che le metterà
addirittura in competizione con le forze di polizia.
Sullo sfondo di una Milano contemporanea che conserva il sapore di quella di un tempo, la romantica fioraia Libera e l’eterna hippie Iole riescono ancora una volta a sorprendere il lettore con le loro indagini, accompagnandoci in un giallo tenero e duro, dove ognuno ha un segreto e insieme un buon motivo per mentire.
Sullo sfondo di una Milano contemporanea che conserva il sapore di quella di un tempo, la romantica fioraia Libera e l’eterna hippie Iole riescono ancora una volta a sorprendere il lettore con le loro indagini, accompagnandoci in un giallo tenero e duro, dove ognuno ha un segreto e insieme un buon motivo per mentire.
di Ludovica
Recensione con qualche spoiler
Più leggo di Iole, Libera (che resta la mia preferita) e Vittoria, più mi piacciono; più loro vanno avanti con le loro indagini segrete, che poi segrete non sono mai, e più mi appassiono. Più la Teruzzi continuerà a scrivere, più io continuerò a leggere con piacere, estremo piacere.
Il terzo volume della serie mi aveva lasciato così a bocca aperta, e a dire il vero anche molto dispiaciuta per Gabriele, un po’ perché Libera merita la leggerezza che le manca da sempre, un po’ perché credo che a 50 anni ci si possa ancora innamorare, che ho rimandato la lettura del quarto per tantissimo tempo.
Ecco! Se l’ho iniziato sperando (e sì lo speravo!) di avere delle risposte su Libera e Gabriele, o almeno un cenno da parte di quest’ultimo, le mie aspettative sono state deluse. Gabriele non compare mai, se non nei ricordi e nei pensieri di Libera. Se non nella speranza di Libera che quei fiori arrivati da un misterioso conoscitore di lei e delle sue passioni, siano proprio da parte del commissario.
I nostri personaggi stanno evolvendo, stanno cambiando, stanno trovando una loro incoraggiante stabilità, un coraggio a lungo sopito, anche solo di guardarsi dentro, una maturità inesplorata!
Le detective del Giambellino vanno avanti con le loro ricerche, con la voglia di fare luce, e di mettere luce, nei coni d’ombra che senza la loro sensibilità e perspicacia rimarrebbero difficili da scovare. Vanno avanti, nascondendo a Vittoria la maggior parte delle loro idee (secondo la giovane Vittoria, malsane ed assurde) ma con l’aiuto di una nuova partner, la giornalista Irene. Sarà proprio con lei, un’altra donna, l’ennesima donna, che Libera darà vita al quinto capitolo di questa bellissima serie, che avrà come tema portante la ricerca della verità sulla morte proprio della nonna di Libera, Ribella.
Dove ci porteranno queste donne? In quale lontano passato passeggeranno, facendoci emozionare, sorridere e sperare?
Non lo so, ma io ci sarò!
Libri interessanti, ottime recensioni
RispondiEliminaGrazieeeee
EliminaGrazie Benedetta
EliminaCiao Chiara e Ludovica! Non ho mai sentito parlare di questi libri, ma mi incuriosisce molto quello della Randall! E' un genere diverso da quello che normalmente leggo, però ogni tanto mi piace variare! :)
RispondiEliminaLa Teruzzi l’ho conosciuta grazie a Chiara. È una bellissima serie!
EliminaPer provare il genere secondo me è perfetto
EliminaIl libro di Chiara non l'ho letto ma è una dilogia che mi interessa. la Randall è una di quelle autrici che vorrei recuperare.
RispondiEliminail libro che ha letto Ludovica invece l'ho letto anche io, concordo sul suo giudizio ma a differenza sua la mia preferita resta senza dubbio iole
Io vedo Libera piena di potenziale!
EliminaCon questa autrice non ho feeling, ma questa dilogia va letta
Elimina@ Chiara: io ho amato tanto anzi tantissimo Raivo, un po' meno lei. Per quanto mi riguarda lui è l'unico protagonista di questa dilogia. A me invece la Randall piace molto.
RispondiElimina@Ludovica: non ho mai letto nulla della Teruzzi, mi hai incuriosito.
Grazie Sabrina, Raivo è veramente tanta roba
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIo ho amato la duologia della Randall, una storia che mi ha proprio coinvolto. Sicuramente Raivo è il personaggio migliore.
RispondiEliminaDella Terruzzi non ho ancora letto nulla e niente, non so quando capiterà
Raivo è veramente un super personaggio
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