lunedì 27 luglio 2020

Questa volta leggo - Recensione di Ludovica di "Centro" di Amalia Frontali e Rebecca Quasi

Buongiorno, torna anche quest'anno Ludovica con questa rubrica, nata da una mia idea, in collaborazione con Dolci



Ogni mese verrà scelto un argomento e troverete le recensioni sui vari blog partecipanti. Ognuno quindi avrà un titolo diverso, sarà una specie di catena di recensioni, tutte con un comun denominatore.

L'argomento di luglio è

Un libro che faccia pensare all'estate

Ludovica ha scelto questo:
Autrici: Amalia Frontali e Rebecca Quasi
Titolo: Centro
Editore: Self
Data di pubblicazione: 2 luglio 2020
Pagine: 445

Trama:
Londra, 1908.
La capitale britannica si prepara ai Giochi della IV Olimpiade.
Miss Ina Wood appartiene alla squadra femminile di tiro con l’arco e Monsieur Pierre Le Blon è un valente schermidore belga.
Si incontrano per caso, a seguito di un piccolo incidente automobilistico e scoprono di avere in comune un certo talento per la dissimulazione: Miss Wood guida un’auto non sua e Monsieur Le Blon non è chi dice di essere.
Tra schermaglie sportive e romantiche gite tra i ranuncoli, si consuma quella che pare destinata a restare una fugace avventura.
Ma il destino, lento e inesorabile, dispone che i nostri atleti si ritrovino a Vienna nel 1914, per affrontare il passato ed essere travolti dagli ingranaggi della Storia.




Ho pensato moltissimo a quale libro scegliere per questa rubrica, e mi sono resa conto di non avere un solo genere specifico, che legga soprattutto in estate. È vero, però, che in estate, o meglio in vacanza, perché in estate invece il mio lavoro aumenta, mi diletto a leggere un po’ tutto. Quindi l’indecisione era tra un classico abbandonato anni fa in libreria a pagina 400 su 800, e mi riferisco ad Anna Karenina di Lev Tolstoj, tra un libro che avesse in copertina il mare, e la scelta era caduta su Fabio Genovesi, Esche vive, o un romance, ed avevo solo l’imbarazzo della scelta, o un fantasy che rimane uno dei miei porti sicuri. O uno Young Adult per dare tregua a queste giornate così lunghe. Ma poi. Ma poi il suo nome, anzi, i loro nomi mi hanno chiamato: Rebecca Quasi e Amalia Frontali. Ed il loro ultimo, ma non ultimo spero, lavoro, Centro.


È un pugno nello stomaco continuo. È un sorriso ed una lacrima che scende, senza neanche avvisare. È un romanzo che non lascia scampo, non che avessi dubbi, visto che le artifici sono due autrici di cui ormai mi fido e di cui compro a scatola chiusa, ma davvero curata al dettaglio  l’ambientazione, parliamo dei primi anni del ‘900, dagli abiti alle auto, dalle dinastie regnanti alle Olimpiadi. Significativo anche l’approccio che i due protagonisti, sia Ina che Leopold, nutrono nei  confronti del loro sport: dedizione, trasporto, concentrazione, disciplina. Tutti elementi che fanno parte di loro e che hanno poi messo nei loro sport, arco e scherma, o invece sono arrivati ad essi proprio dalla pratica degli stessi? Un romanzo, come dicevo, in cui poco o niente viene lasciato al caso, neanche i personaggi, cosiddetti secondari, che però non lo sono per niente, che, invece, anche solo attraverso pochi dialoghi, riescono a dare prova del loro apporto all’intera struttura. Anzi, la rendono ancora più dinamica, divertente, viva. (Ogni riferimento a Dora e Gunther non è ovviamente casuale)

 

Come è tipico sia di Rebecca Quasi che di Amalia Frontali, nei dialoghi, spigliati ed ironici, nei pensieri, soprattutto di Ina, profondi e satirici proprio, l’ironia non manca, anzi diventa una componente costante ed addirittura necessaria, senza la quale non sarebbe lo stesso. È l’elemento che dà ritmo all’intera narrazione. Effetti sul lettore? Un sorriso stampato sul viso che ne accompagna non solo la lettura, ma anche la rilettura dei passi che toccano con mano tasti dolenti.

 

Niente buoni sentimenti, né tantomeno scontati, solo sentimenti veri, profondi, scelte che lasciano il segno, rimpianti da cui sarà difficile ripartire, una grande incapacità di fondo di dimenticare.

 

Mi sono sentita un po’ Leopold. Nella sua estrema, e sconsolata, consapevolezza di amare Ina, di essere amato a sua volta ma restare bloccato nell’idea di lei. Nella sua incapacità di compiere un seppur minimo gesto. Per comunicare con lei. Per comunicare a lei. Per riportarla a sé. No, lui continua a guardare Ina, come si guardano le cose che ci hanno reso felici, senza essere in grado di non trasformare tutto in rimpianto. Leopold è un uomo capace di amare una donna da sei anni, senza muovere un dito per amarla davvero. Io sono proprio come Leopold: piangiamo sul latte versato, ci crogioliamo nel tormento, viviamo il momento, ma non sappiamo renderlo né concreto. Né eterno.

 

Però sono anche un po’ Ina. Nella particolare forma di attesa che ha adottato per salvare se stessa da quando ha incontrato Pierre/Leopold. Lei vive, continua a dover vivere, perché non può fare altrimenti, compie scelte non opportuniste, ma di sopravvivenza, magari lei è la prima a sperare che nei marroni occhi di Ernst possa trovare non solo il suo futuro (alternativo a Pierre/Leopold), ma anche un briciolo di felicità. (Di amore invece?) Lei sa, però, che il suo cuore è di un unico uomo, e violenta se stessa ogni volta che si impedisce di cercarlo, quando tenta di non pensarlo, almeno troppo. Lei sa ed attende. Lei sa che la sua vita è nelle mani di un uomo, Leopold, anche se quelle mani non la toccano più. Lei sa che a lui basterà uno sguardo e lei sarà ancora sua.

 

È un bellissimo romanzo, come ho detto, per molti fattori, ambientazione, personaggi, trama, ironia, temi trattati, ma ciò che me lo ha fatto amare a dismisura è il perfetto equilibrio che hanno raggiunto queste due autrici. Sono stata tutto il tempo a pensare a come si costruisca un romanzo a quattro mani, come si comportino per trattare i vari punti di vista, per dare sempre un ritmo ferrato  e non perdere mai la coerenza di fondo. Alcuni personaggi sono di Rebecca ed altri di Amalia? Sono stata tutto il tempo a cercare di capire, anche solo immaginare, chi ci fosse dietro una frase o un incontro o un addio. Forse non sono riuscita a capirlo, ma so che la loro scrittura, insieme, ha fatto breccia nel mio cuore. Talmente tanto che aspetto con ansia la loro prossima avventura!!! 

Voto: 







Le altre tappe del mese:



20 commenti:

  1. Ciao Ludovica! Ho scaricato uno dei primi romanzi di Rebecca Quasi, ma ce l'ho nel kindle da un po' e non l'ho ancora letto. Non conosco questo!

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    1. Questo è il suo ultimo romanzo! Insieme ad Amalia sono un portento!

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  2. Segno, la tua recensione mi ispira molto 😊

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  3. Amalia non l'ho mai letta mentre Rebecca una volta e mi è piaciuta molto, questo duo mi incuriosisce molto e questo libro mi ispira tanto, me lo segno grazie

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    1. Amalia l’ho scoperta tramite Rebecca, ma essendo lei scrittrice di storici, all’inizio mi metteva un po’ paura, credendo non fosse un MIO genere. Invece poi, ho capito che gli storici mi piacciono e lei mi piace sempre di più! Insieme a Rebecca sono esplosive!

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  4. Non lo conosco, ottima recensione, grazie

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  5. Già a vedere la cover io sono ipnotizzata! XD

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    1. È divertente. Profondo. Poetico. È un po’ tutto in poche pagine!

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  6. Basta Ludovica, per un genere che non mi attira tanto ci pensi tu

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  7. Ancora non mi sono decisa a leggere né l'una né l'altra... Che insieme sancisca la volta buona? XD Comunque, mi fa piacere sapere che non sono l'unica a leggere qualsiasi cosa durante l'estate (non so perché, ma soprattutto in questo periodo dell'anno ho voglia di tutti i generi possibili ahah)... Mi sentivo un po' pesce fuor d'acqua XD

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    1. In estate vorrei leggere di tutto e di più, inizio e poi non termino. Sono vittima di bulimia letteraria...per poi rendermi conto che l’estate è breve e che avrò tutto un autunno ed un inverno per recuperare!

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  8. la Quasi è un'autrice che ho scoperto da poco proprio grazie a te e a Chiara e questo libro mi ispiara un casino. sarete la mia rovina, sapevatelo

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    1. Felice di essere la tua rovina, se si tratta di bei libri!

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  9. Ma... Mi è venuta voglia di leggerlo subitoooo!!!!

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  10. Non sono nel mood dei romanzi storici però lo segno visto che tutte parlate bene di questa autrice

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    1. Se non vuoi leggere uno storico di Rebecca, prova con un contemporaneo! Lei è brava con tutto

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