Ho pensato
moltissimo a quale libro scegliere per questa rubrica, e mi sono resa conto di
non avere un solo genere specifico, che legga soprattutto in estate. È vero,
però, che in estate, o meglio in vacanza, perché in estate invece il mio lavoro
aumenta, mi diletto a leggere un po’ tutto. Quindi l’indecisione era tra un
classico abbandonato anni fa in libreria a pagina 400 su 800, e mi riferisco ad
Anna Karenina di Lev Tolstoj, tra un libro
che avesse in copertina il mare, e la scelta era caduta su Fabio Genovesi, Esche vive, o un romance, ed avevo solo l’imbarazzo
della scelta, o un fantasy che rimane uno dei miei porti sicuri. O uno Young
Adult per dare tregua a queste giornate così lunghe. Ma poi. Ma poi il suo
nome, anzi, i loro nomi mi hanno chiamato: Rebecca Quasi e Amalia Frontali. Ed
il loro ultimo, ma non ultimo spero, lavoro, Centro.
È un pugno nello stomaco continuo. È un sorriso ed una lacrima che scende, senza neanche avvisare. È un romanzo che non lascia scampo, non che avessi dubbi, visto che le artifici sono due autrici di cui ormai mi fido e di cui compro a scatola chiusa, ma davvero curata al dettaglio l’ambientazione, parliamo dei primi anni del ‘900, dagli abiti alle auto, dalle dinastie regnanti alle Olimpiadi. Significativo anche l’approccio che i due protagonisti, sia Ina che Leopold, nutrono nei confronti del loro sport: dedizione, trasporto, concentrazione, disciplina. Tutti elementi che fanno parte di loro e che hanno poi messo nei loro sport, arco e scherma, o invece sono arrivati ad essi proprio dalla pratica degli stessi? Un romanzo, come dicevo, in cui poco o niente viene lasciato al caso, neanche i personaggi, cosiddetti secondari, che però non lo sono per niente, che, invece, anche solo attraverso pochi dialoghi, riescono a dare prova del loro apporto all’intera struttura. Anzi, la rendono ancora più dinamica, divertente, viva. (Ogni riferimento a Dora e Gunther non è ovviamente casuale)
Come è tipico sia
di Rebecca Quasi che di Amalia Frontali, nei dialoghi, spigliati ed ironici,
nei pensieri, soprattutto di Ina, profondi e satirici proprio, l’ironia non
manca, anzi diventa una componente costante ed addirittura necessaria, senza la
quale non sarebbe lo stesso. È l’elemento che dà ritmo all’intera narrazione.
Effetti sul lettore? Un sorriso stampato sul viso che ne accompagna non solo la
lettura, ma anche la rilettura dei passi che toccano con mano tasti dolenti.
Niente buoni
sentimenti, né tantomeno scontati, solo sentimenti veri, profondi, scelte che
lasciano il segno, rimpianti da cui sarà difficile ripartire, una grande
incapacità di fondo di dimenticare.
Mi sono sentita un
po’ Leopold. Nella sua estrema, e sconsolata, consapevolezza di amare Ina, di
essere amato a sua volta ma restare bloccato nell’idea di lei. Nella sua
incapacità di compiere un seppur minimo gesto. Per comunicare con lei. Per comunicare a
lei. Per riportarla a sé. No, lui continua a guardare Ina, come si guardano le
cose che ci hanno reso felici, senza essere in grado di non trasformare tutto
in rimpianto. Leopold è un uomo capace di amare una donna da sei anni, senza
muovere un dito per amarla davvero. Io sono proprio come Leopold: piangiamo sul
latte versato, ci crogioliamo nel tormento, viviamo il momento, ma non sappiamo
renderlo né concreto. Né eterno.
Però sono anche un
po’ Ina. Nella particolare forma di attesa che ha adottato per salvare se
stessa da quando ha incontrato Pierre/Leopold. Lei vive, continua a dover
vivere, perché non può fare altrimenti, compie scelte non opportuniste, ma di
sopravvivenza, magari lei è la prima a sperare che nei marroni occhi di Ernst
possa trovare non solo il suo futuro (alternativo a Pierre/Leopold), ma anche
un briciolo di felicità. (Di amore invece?)
Lei sa, però, che il suo cuore è di un unico uomo, e violenta se stessa ogni
volta che si impedisce di cercarlo, quando tenta di non pensarlo, almeno
troppo. Lei sa ed attende. Lei sa che la sua vita è nelle mani di un uomo,
Leopold, anche se quelle mani non la toccano più. Lei sa che a lui basterà uno
sguardo e lei sarà ancora sua.
È un bellissimo romanzo, come ho detto, per molti fattori, ambientazione, personaggi, trama, ironia, temi trattati, ma ciò che me lo ha fatto amare a dismisura è il perfetto equilibrio che hanno raggiunto queste due autrici. Sono stata tutto il tempo a pensare a come si costruisca un romanzo a quattro mani, come si comportino per trattare i vari punti di vista, per dare sempre un ritmo ferrato e non perdere mai la coerenza di fondo. Alcuni personaggi sono di Rebecca ed altri di Amalia? Sono stata tutto il tempo a cercare di capire, anche solo immaginare, chi ci fosse dietro una frase o un incontro o un addio. Forse non sono riuscita a capirlo, ma so che la loro scrittura, insieme, ha fatto breccia nel mio cuore. Talmente tanto che aspetto con ansia la loro prossima avventura!!!
Voto:
Ciao Ludovica! Ho scaricato uno dei primi romanzi di Rebecca Quasi, ma ce l'ho nel kindle da un po' e non l'ho ancora letto. Non conosco questo!
RispondiEliminaQuesto è il suo ultimo romanzo! Insieme ad Amalia sono un portento!
EliminaSegno, la tua recensione mi ispira molto 😊
RispondiEliminaGrazie!!! Il libro merita. Molto!
EliminaAmalia non l'ho mai letta mentre Rebecca una volta e mi è piaciuta molto, questo duo mi incuriosisce molto e questo libro mi ispira tanto, me lo segno grazie
RispondiEliminaAmalia l’ho scoperta tramite Rebecca, ma essendo lei scrittrice di storici, all’inizio mi metteva un po’ paura, credendo non fosse un MIO genere. Invece poi, ho capito che gli storici mi piacciono e lei mi piace sempre di più! Insieme a Rebecca sono esplosive!
EliminaNon lo conosco, ottima recensione, grazie
RispondiEliminaGrazie😃
EliminaGià a vedere la cover io sono ipnotizzata! XD
RispondiEliminaÈ divertente. Profondo. Poetico. È un po’ tutto in poche pagine!
EliminaBasta Ludovica, per un genere che non mi attira tanto ci pensi tu
RispondiElimina😜😜😜😜
EliminaAncora non mi sono decisa a leggere né l'una né l'altra... Che insieme sancisca la volta buona? XD Comunque, mi fa piacere sapere che non sono l'unica a leggere qualsiasi cosa durante l'estate (non so perché, ma soprattutto in questo periodo dell'anno ho voglia di tutti i generi possibili ahah)... Mi sentivo un po' pesce fuor d'acqua XD
RispondiEliminaIn estate vorrei leggere di tutto e di più, inizio e poi non termino. Sono vittima di bulimia letteraria...per poi rendermi conto che l’estate è breve e che avrò tutto un autunno ed un inverno per recuperare!
Eliminala Quasi è un'autrice che ho scoperto da poco proprio grazie a te e a Chiara e questo libro mi ispiara un casino. sarete la mia rovina, sapevatelo
RispondiEliminaFelice di essere la tua rovina, se si tratta di bei libri!
EliminaMa... Mi è venuta voglia di leggerlo subitoooo!!!!
RispondiEliminaLo consiglio vivamente!
EliminaNon sono nel mood dei romanzi storici però lo segno visto che tutte parlate bene di questa autrice
RispondiEliminaSe non vuoi leggere uno storico di Rebecca, prova con un contemporaneo! Lei è brava con tutto
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