giovedì 30 luglio 2020

Recensione doppia "Stand by me" di Bianca Marconero

Recensione doppia perché anche Ludovica non ha potuto resistere al richiamo di Bianca Marconero e quindi trovate anche la sua!

Il libro:
Autrice: Bianca Marconero
Titolo: Stand by me
Editore: Self
Data di pubblicazione: 11 luglio 2020
Pagine: 430

Trama:
Gregorio ha tutto quello che gli altri vorrebbero: amici, denaro e talento nel basket.
Trascorre le estati collezionando ragazze, ma finisce per rimettersi sempre con Carolina, la sua fidanzata storica, non appena si avvicina il Natale.
Non ha desideri a parte uno: vendicarsi di Arianna, la figlia del custode.
Arianna non ha niente di ciò che gli altri vorrebbero. È quasi invisibile, ha un’unica amica e un padre spesso oggetto di commenti feroci. Arianna vuole diplomarsi e trasferirsi negli Stati Uniti per frequentare il college dei suoi sogni.
Ha molti desideri e una speranza: sopravvivere alla vendetta di Gregorio.
E magari scoprire perché è tanto arrabbiato con lei.
Eppure, tra una partita di basket e una corsa in moto, tra compiti in classe e feste in piscina, qualcosa nei loro sguardi comincia a cambiare. E se è vero che fuggire da quelle occhiate può sembrare doloroso, fermarsi e ricambiare rischia di essere straziante.
Perché Arianna ha un ragazzo in California.
Perché Gregorio ha già deciso di tornare con Carolina, entro Natale.
Perché, quando entrano in gioco i sentimenti, si può solo sperare di non soffrire troppo.
Una storia di amicizie che sfidano tutto, di abbracci rubati, di baci impressi sul cuore e di un odio dichiarato che però assomiglia tantissimo all’amore.

di Chiara

Quando Bianca annuncia l'uscita di un nuovo titolo io esulto e tremo. Sono felice, felicissima, perché è una delle autrici che più adoro, ma nello stesso tempo sono preoccupata perché lei sembra godere nel far soffrire i suoi personaggi e di conseguenza noi lettori (sembra che mi lamenti ma in realtà poi apprezzo sempre tanto). Questa volta si è cimentata con uno young adult, ma i patimenti non sono mancati.


Questo libro parla di ragazzi che affrontano quel grande momento che è l'ultimo anno delle superiori, quando il cambiamento bussa insistente alla porta e la paura sembra prendere il sopravvento. Parla inoltre di amicizia e famiglia e della nascita di un amore unico e fragile, boicottato prima di tutto proprio dai protagonisti stessi.

 

Cosa posso dire? Ho divorato il libro in un giorno, ero preparata al fatto di faticare a staccarmi dalle pagine, mi succede sempre con questa autrice, e quindi ho aspettato di avere tempo e direi che ho fatto benissimo, altrimenti avrei patito troppo.

Lo stile di Bianca è una calamita per me, mi coinvolge sempre, anche nei rari casi, come questo, in cui con i personaggi ho avuto qualche difficoltà, credo sia il suo superpotere.

 

Via il dente via il dolore, ho trovato i personaggi troppo stereotipati. Questo genere di libri, young e romance, spesso lo richiede, ma stavolta io l'ho trovato eccessivo. Abbiamo il ricco viziato, la poverina brava e buona e che non sa di essere bella, l'amica stronza che tanto amica non è, il ragazzo di famiglia bene schiacciato dalle aspettative ecc. In realtà tutto questo non mi avrebbe turbato più di tanto se non fosse stato per il padre di Arianna, la protagonista. Lui ha la sindrome di Asperger, ma è stato descritto in maniera veramente stereotipata, da manuale. Inoltre questa caratteristica è stata gestita in maniera frettolosa, visto poi la poca influenza che ha avuto nella storia io avrei evitato. Sono sensibile su questo argomento, mi riguarda da vicino, ma ho trovato questo particolare gestito in maniera troppo superficiale e mi ha infastidita.

 

Superato però questo scoglio, il resto è stato un groviglio nello stomaco, condito da diverse imprecazioni lanciate ai protagonisti: a Gregorio all'inizio e ad Arianna alla fine. La loro evoluzione, individuale e come coppia, è splendida, il loro rapporto cresce piano, come è giusto che sia, e ha le caratteristiche tipiche di quell'età, quando le emozioni sono a mille.

Inoltre ho apprezzato particolarmente l'importanza del basket e la cura con cui è descritto.

 

Una bella storia, un bel libro, che non si può centellinare, che fa piacere leggere a tutte le età.

Voto:





di Ludovica


Avevo il terrore di leggere questo suo nuovo romanzo, lo dico candidamente ed apertamente, e non perché non apprezzi a dismisura la penna di Bianca Marconero, ma perché con i suoi ultimi romanzi, a partire da Brando fino ad arrivare ad Alessandro ed Alice, ho sofferto troppo. E dove per “troppo“ intendo quasi fisicamente. I loro drammi, i loro addii (per una coppia addirittura 7!) li ho vissuti così realisticamente che ora ho avuto paura di Gregorio ed Arianna.

 

Ed invece è stata magia dalle prime righe. È stato sospiri. È stato un tuffo indietro, fino ad arrivare ai tempi del liceo: quando i sogni sembrano ancora realizzabili e quando c’è ancora la voglia, o la necessità?, di credere nei sentimenti. Ho ritrovato un’atmosfera amichevole, profonda, con personaggi che avevano tanto da dire, ed infatti hanno detto tanto, la passione per lo sport che diventa la più importante ragione di vita. C’era la spensieratezza dei 18 anni, ma anche le delusioni che costituiranno il bagaglio emozionale di ogni adolescente. Insomma, c’era tutto ciò che cerco in un libro per ragazzi.

 

Cosa mi ha fatto battere forte il cuore per tutto il tempo (ahimè! Solo una manciata di ore, visto che il libro si legge proprio da sé)? L’aver ritrovato, prima dell’amore, anche quello travestito da odio, il senso profondo di amicizia, di gruppo. I tuoi amici che sono lì, a proteggere il tuo segreto, a comprendere le tue paure, a guardarti le spalle, sempre. Sempre. Anche se fai delle cose imperdonabili, che solo un amico può rimproverarti ma che ti perdonerà sicuramente.

 

Ormai anche i muri sanno che ciò che di più abbia amato di Bianca (a parte Un altro giorno ancora) sia il ciclo, purtroppo ancora non concluso, di Albion. Ecco. Leggendo questo Young adult ambientato in epoca contemporanea, in una Bologna che ha richiamato a gran voce un altro romanzo di Bianca, L’ultima notte al mondo, io ho pensato, più di una volta, al “ mio” Marco Cinquedraghi. Ho ritrovato in Gregorio la sua estrema capacità di cacciarsi sempre nei guai e di uscirne, neanche a dirlo, facendo sempre, sempre, la scelta sbagliata. Però Gregorio mi è piaciuto tanto, perché è sicuramente il personaggio che cresce di più, che matura, che cambia, che si apre e che si dà, finalmente, una possibilità di scacciare i vecchi fantasmi. Ci sarebbe riuscito senza l’invidiabile equilibrio di Arianna, senza la sua caparbietà di tirare i fili, come prima di lei fece la mitologica Arianna con Teseo? Credo che Arianna per Gregorio sia stata proprio la persona. Quella che lo ha visto per quello che era, che lo ha amato, pur rinunciando al suo amore, con tutte le sue fragilità e le sue contrapposizioni.

 

Un romanzo per ragazzi, ma come sempre i libri di Bianca Marconero, un romanzo che parla a tutti, si fa capire da quasi tutti e poi quei quasi tutti la amano a dismisura, senza mezze misure. Bianca è una garanzia, e questa volta invece di bruciori di stomaco è riuscita a regalarmi anche tanti bei momenti, tante risate, tanti buoni sentimenti, senza scadere mai nel facile buonismo, ed una visione dell’amicizia che è proprio la stessa dei miei anni del liceo. Quelli che non sono passati e non passeranno. Quelli che mettono ancora i brividi. Quelli di cui continuerò a parlare e a parlare e a parlare.

Voto:





22 commenti:

  1. Questo libro devo ancora leggerlo, ma lo farò prossimamente. Il fatto che sia uno Young mi fa un po' storcere il naso perché non è il mio genere preferito. Ma sono sicura che Bianca me lo farà apprezzare un po' di più. Io adoro tutto quello che scrive...

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    1. Invece io, adorando gli Young Adult, sono stata proprio contenta di leggerlo subito, e perché no? Anche che mi sia piaciuto!!!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Io ho trovato tenerissimo il padre di Arianna e mi sarebbe piaciuto saperne di più, tanto tanto di più.
    Concordo sugli sterotipi ma Bianca è Bianca e qualsiasi cosa sua si legge sempre

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    1. Da "esperta" dell'argomento ho trovato il padre di Arianna non fatto bene e mi è parso doveroso dirlo. Non so se ho fatto bene, sicuramente io sono a posto con la coscienza

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  4. come sempre due recensioni ineccepibili. Come sapete a me è piaciuto molto questo romanzo ma capisco i dubbi di Chiara su alcuni punti, fermo restando che è palese che la scrittura della Marconero piaccia a tutte noi.

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    1. La Marconero è una sicurezza, ormai, ma ci sta che alcuni personaggi ci siano ostili e che alcune scelte risultino incomprensibili! Il bello è non fermarsi...continuare a leggere!! Sempre

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  5. Finalmente ho letto la vostra recensione. Bravissime come sempre. Io sono in ritardo nella lettura di questo libro, ma arrivo!

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