Jackie avrebbe risposto di no, prima.
Prima di accettare la proposta della HER.
Prima di conoscere Liam.
Prima che qualcosa diventasse qualcuno.
2087, Liam è un esemplare di ERS3, il primo esistente. La HER (Human Essence Robotics) e il visionario professor Martin Bishop l’hanno dotato di un innovativo Sistema Emozionale Artificiale che gli permette di provare sentimenti autentici, a differenza dei normali bioumanoidi.
Dopo un training in laboratorio, arriva il momento di sottoporre l’esistente a una fase sperimentale top secret, per valutarne la capacità di interagire con una persona comune.
Invitata a ricevere a casa propria un biomanoide di ultima generazione, Jackie Stone non può fare a meno di chiedersi dove sia la fregatura: in pochi possono permettersi un’imitazione umana della HER. Ma la cifra proposta a Jackie per l’affidamento temporaneo è davvero troppo ghiotta per poter essere rifiutata. Col suo stipendio da impiegata, gli unici lussi che riesce a concedersi sono un’auto e l’appartamento in cui vive.
Liam sarà ospite in casa di Jackie per quattro mesi.
Quattro mesi di convivenza forzata, che li porterà a scoprire qual è l’unico ingrediente a renderci davvero umani.
La fantascienza è un genere che mi piace molto, forse si è capito visto che ultimamente ho letto e recensito l’intero ciclo della Fondazione di Asimov. La leggo da quando sono ragazza e ho da sempre un debole per i robot o gli androidi che siano. Quando ho letto la trama di questo libro quindi non ho avuto dubbi, anche perché me l’ha consigliato un’amica del cui gusto mi fido ciecamente.
Liam è un libro che racconta proprio di un robot, dalle sembianze umane, che per quattro mesi vive a contatto con una persona umana per sperimentare i suoi circuiti circa le emozioni. Jackie, l’umana designata, in principio è quasi spaventata, salvo poi affezionarsi (pure troppo) a lui. I due si aiuteranno a vicenda a maturare, a crescere proprio a livello emotivo, creando un legame veramente unico.
La storia mi è piaciuta molto, tratta un tema classico di questo genere che, nonostante io l’abbia già letto in diversi libri, non mi stanca mai. Cosa ci rende umani? Quali sono i sentimenti necessari per renderci tali? Spesso molte persone umane hanno reazioni negative sbagliate, ma è poi giusto limitarle o anche quelle determinano il nostro essere?
Il libro pone il lettore di fronte a domande che sconfinano con il filosofico, facendo riflettere su umanità e diversità, cosa che ho molto apprezzato. Il lato introspettivo è molto marcato, a discapito però di quello più di azione. Ho trovato il libro un po’ statico, succede poco e credo sia volutamente così. Alla lunga rimane un po’ pesante, non una letturina leggera da evasione (non che questo sia un difetto).
Mi è mancata una maggiore presentazione dell’ambientazione, che ho trovato scarna. Avrei preferito saperne di più su questo mondo futuro immaginario, che viene spiegato poco e solo dove è strettamente necessario. Sicuramente in questa maniera rimane più scorrevole, ma il mio animo da amante del genere ne ha patito.
I personaggi non sono riusciti a farmi entrare in empatia con loro, nonostante la narrazione in prima persona. Proprio perché è un libro molto introspettivo ma su argomenti generali e non personali di Liam o Jackie. Della ragazza per esempio avrei gradito sapere maggiori cose sul suo passato, sul perché l’abbiamo conosciuta con quelle determinate caratteristiche.
Lo stile di Daniela invece mi ha stupita, e in positivo. Per essere il primo libro che scrive è veramente molto curato e preciso, non esagera con le descrizioni (anzi!) e ha una scorrevolezza eccezionale, nonostante le tematiche importanti. È il punto di forza maggiore del libro, secondo me.
Un’autrice che voglio seguire, che secondo me ha ancora tanto da dare.
L’autrice ha inoltre aggiunto elementi speciali che sono tavole di disegni meravigliosi, presenti nella versione cartacea o sul suo sito. Adoro queste appendici, trovo che completino il tutto.
Ho letto in fretta e con piacere questo libro, che mi ha lasciato una sensazione di malinconia ma anche di speranza. Ho apprezzato molto il finale.
Voto:
Vi ho incuriosito?
Bella recensione Chiara, sono combattuta non sono una grandissima appassionata di fantascienza ma il lato tecnologico legato a robot ed androidi solletica il mio lato geek/nerd. Me lo segno, non si sa mai.
RispondiEliminaSabrina secondo me potrebbe piacerti
EliminaConcordo su alcuni punti, solo io alla fine sono riuscita a entrare in contatto con loro.
RispondiEliminaÈ stata una bella scoperta!
EliminaGrazie Chiara. Ricevere le impressioni di una conoscitrice di fantascienza come te (che ha appena finito un tour sul ciclo delle Fondazioni) non ha prezzo!
RispondiEliminaLirely
Grazie a te Daniela, di tutto
EliminaChiara sono totalmente in sintonia con il tuo pensiero. Su tutto.
RispondiEliminaDaniela è stata molto brava ha uno stile curato che promette future storie davvero avvincenti
Un'autrice da tenere d'occhio
EliminaIo, invece, sono riuscita a farmi completamente trasportare dai personaggi. Concordo sullo stile scorrevole e curato
RispondiEliminaSono proprio contenta che a te sia piaciuto tanto
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