giovedì 28 maggio 2020

Ci provo con - Recensione di Ludovica "La chioma di Berenice" di Amalia Frontali

Buongiorno, torna puntuale la rubrica mensile nata da una mia idea per buttarsi su nuovi autori. Questo mese trovate solo la recensione di Ludovica

Rubrica a cadenza mensile in cui si legge un autore o un'autrice per la prima volta.

A me piace fare rubriche in compagnia, ovviamente senza nessun obbligo, così ho esteso l'invito alle mie amiche blogger. Se vi facesse piacere partecipare avete solo da dirlo.

Lei ha scelto questo libro che ho da leggere anche io e che ora non vedo l'ora di farlo:
Autrice: Amalia Frontali
Titolo: La chioma di Berenice
Editore: Self
Data di pubblicazione: 30 settembre 2019 (cartaceo)
Pagine: 437

Trama:
Il Cairo, 1817
Forte della migliore educazione britannica, a diciott’anni Sarah Bane si sentirebbe pronta per soddisfare la legittima aspirazione di ogni brava ragazza: convolare a nozze con un gentiluomo di forma e di sostanza, passabilmente innamorato e rigorosamente inglese.
Si trova invece imbarcata per l’Egitto, dove lo zio diplomatico le ha combinato un matrimonio di convenienza con un avventuriero italiano, carente di ascendenza, fortune e delle più elementari nozioni di buona creanza. Per quanto male assortita sia l’unione, ribellarsi per Miss Bane è inconcepibile.
Così, con le peggiori premesse, per la fresca sposa del carismatico Giovanni Belzoni, circense di successo, esploratore dilettante, ingegnere amatoriale e aspirante archeologo, inizia una straordinaria e rocambolesca luna di miele lungo il Nilo…






  Amalia Frontali, conosciuta attraverso Rebecca Quasi, a sua volta conosciuta attraverso Bianca Marconero. Scrivo “attraverso“ e non grazie, perché è proprio così che la letteratura si insinua nelle nostre vite: attraverso i consigli degli altri. Attraverso le infinite chiacchiere su un mondo parallelo, che è di quelli che affidano la loro vita alle pagine di un libro.

Mi piacciono i regency, ma senza essere così legata ad un periodo storico, mi piacciono in generale i romanzi rosa ambientati due secoli fa. Quali aspettative quindi su questo? Uno dei miei regency a tirarmi su il morale, a farmi sorridere, restando sul leggero, uno di quei libri che termini in qualche ora, ma di cui dopo qualche giorno fatichi a ricordare i nomi dei protagonisti.

 La chioma di Berenice non è assolutamente ciò che mi aspettassi. È molto, molto di più. È un romanzo storico, vero, in cui i protagonisti, anche se rivisitati e stravolti, come dice la stessa scrittrice negli Approfondimenti storici finali, sono esistiti davvero. La bravura di Amalia Frontali, l’immensa bravura, è essere riuscita ad insinuare il seme della curiosità nel lettore, farlo appassionare alle scoperte archeologiche dei due protagonisti. Ed ultimo, ma non ultimo, incentrare l’attenzione su un matrimonio, perché questo è il motore che fa partire tutto, ma poi spostarla sul fulcro vero dell’intima narrazione: l’amore.

È un amore vero, è un amore grande quello tra Sarah Bane e Giovanni Belzoni. Eppure nel Vecchio Continente non potevano esserci un’inglese, compita e dedita alle consuetudini come Sarah ed un italiano, lontano anni luce dalle buone maniere, come Giovanni, più diversi. Eppure loro, con un matrimonio combinato a farli incontrare, grazie al carattere deciso e volitivo di Giovanni, risultano essere proprio una coppia moderna. In cui non contino le rendite, i possedimenti, gli abiti ed i gioielli (se non uno speciale scarabeo), ma i desideri, i sogni, la vera scoperta di se stessi.

«Non riuscivo a vederlo nel suo complesso perché non lo guardavo.
Vedevo quello che non era,
per il semplice fatto che non ero capace di immaginare di più.
Di guardare oltre.
Nessuno, prima di te, mi aveva insegnato ad aspirare alla diversità.»

Sarah sarà anche il personaggio che cambierà di più, nel modo di pensare, di parlare, di guardarsi e studiare il mondo intorno a lei. Cambierà la sua prospettiva, tanto da rivoluzionare anche se stessa, i principii, su cui aveva fondato la sua vita, cambierà il modo di amare il suo corpo, di convivere con la propria passione. Sarah sarà anche tutto questo, ma quello che, pur rimanendo fedele a se stesso, con il suo caratteraccio, con le sue perentorie idee, che lo porteranno a fare del pericolo il suo unico scopo di vita, sarà il personaggio per cui è impossibile non perdere la testa: il rozzo e saccente Giovanni. L’ho amato dalla prima all’ultima riga: il suo inconfondibile cipiglio, il suo silenzioso sentimento, il desiderio, diventato necessità, di rendere sua moglie una donna vera, di restituirle il suo istinto. Giovanni ama Sarah in modo totale, è disposto a fare qualsiasi cosa, qualsiasi cosa, pur di proteggerla, anche rinunziare a lei.

Lo spazio fisico (intenso capitolo chiamato Cadenza) in cui Amalia Frontali permette a Giovanni di parlare liberamente con il suo cuore, ad alta voce, è la parte più lirica dell’intero romanzo. È il fazzoletto di terra su cui Giovanni pianta il suo sentimento per Sarah.

È profondità.
È eternità.
È delicatezza.
È patimento.
È amore.

La parte sentimentale del libro, seppur descritta con minuzie di attenzione e cura, è sicuramente quella che emerge di meno. Ciò che sovrasta tutto il resto è la perfetta architettura del viaggio alla ricerca di reperti archeologici, della visione di più società messe se non a confronto, sicuramente analizzate benissimo. Amalia Frontali ha curato fino all’esasperata bellezza un apparato perfetto, tra Londra ed Egitto, continui richiami all’Italia, divertenti battute (condivisibili e condivise) sui francesi.

È un libro che lascia tanto di sé al lettore. È un libro che mi ha fatto scoprire un autrice di straordinario talento. È un libro che permette di tornare a vivere un passato non lontanissimo, ma abbastanza archeologico. È un libro che parla dell’amore come solo andrebbe vissuto. È un libro dietro cui c’è un’accurata ed importante ricerca storiografica. È un libro che va letto. Ed anche riletto. 
Voto:

19 commenti:

  1. Che bella recensione, l'avevo preso in offerta e ce l'ho pronto da leggere, da appassionata dell'Egitto conosco Belzoni e adesso grazie a te non vedo l'ora di leggerlo 😊

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    1. Anche io lo avevo preso in offerta! Ora di lei, in pochi giorni, ho letto quasi tutto!!!

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  2. Ha ragione Alessia è una recensione bellissima. Tu diventi sempre più brava.

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    1. Ci sono delle recensioni che si scrivono da sole. Per questa è stato così!

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  3. Amalia è un'autrice che vorrei proprio scoprire, questo libro ce l'ho ma non l'ho ancora letto e la tua recensione mi ispira moltisismo

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    1. Della stessa autrice sto leggendo dei libri epistolari! Che dire? Se possibile, ancora più belli!

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  4. Bella recensione Ludovica, non ho mai letto nulla di Amalia Frontali. Ma i romanzi regency non sono il mio genere preferito, comunque lo segno.

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    1. Questo non è propriamente un regenxy, io credevo, sbagliando, che lo fosse! È bellissimo!

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  5. Ho preso anche io questo libro in offerta pur non essendo amante del genere. Però mi incuriosiva tantissimo e vorrei leggerlo presto

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  6. Mi sa che ttue abbiamo preso questo libro in offerta, quindi forse dovremmo fare un party? Scherzo naturalmente, lo storico è il mio genere e anche io non vedo l'ora di leggerlo, anche perché ad oggi ho letto molte opinioni positive

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    1. Se il tuo genere è lo storico, credo che Amalia Frontali sia l’interprete più giusto! È più che brava!

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  7. Ludovica sei bravissima, non vedo l'ora di leggerlo

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  8. Questo libro l'ho preso e m'ispira tantissimo!

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    1. Di Amalia Frontali BISOGNA leggere TUTTO!!!

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    2. Di Amalia Frontali BISOGNA leggere TUTTO!!!

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    3. Di Amalia Frontali BISOGNA leggere TUTTO!!!

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    4. Di Amalia Frontali BISOGNA leggere TUTTO!!!

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