Buongiorno lettori, torna puntuale questa rubrica inventata da me che è stata rivista e alla quale si sono aggiunte compagne di viaggio, compresa Ludovica a cui presto questo spazio. L'idea sembra piaciuta (ha pure dato spunto ad altri), ne sono veramente felice, questo mese potrete trovarla anche sui blog: La nostra passione non muore ma cambia colore, Le mie ossessioni librose, Letture a pois, Librintavola, Made for books
In cosa consiste la rubrica? Anche se la qualcuno pensa che a noi blogger i libri vengano sempre e solo regalati vi assicuro che non è così, noi ne compriamo e pure tanti! Se poi si è un po' compulsivi, tipo me e le mie socie, ci si ritrova ad avere intere pile di arretrati da leggere.
Quindi ogni mese sceglierò (magari facendomi aiutare con qualche sondaggio sui social) un libro comprato da un po' e non ancora letto e lo recensirò. Sarò in compagnia e pubblicherò ogni 17 del mese.
Per questo mese io non sono riuscita a leggere niente per questa rubrica, ma Ludovica vi propone questo libro:
Autore: Erri De Luca
Titolo: I pesci non chiudono gli occhi
Editore: Feltrinelli
Data di pubblicazione: 25 marzo 2013
Pagine: 128
Trama:
A dieci anni l’età si scrive per la prima volta con due cifre. È un salto in alto, in lungo e in largo, ma il corpo resta scarso di statura mentre la testa si precipita avanti. D’estate si concentra una fretta di crescere. Un uomo, cinquant’anni dopo, torna coi pensieri su una spiaggia dove gli accadde il necessario e pure l’abbondante. Le sue mani di allora, capaci di nuoto e non di difesa, imparano lo stupore del verbo mantenere, che è tenere per mano.
Possiedo questo libro da
circa quattro anni. Perché lo avevo comprato? Perché adoro i titoli dei libri di Erri De Luca, anche se poi
fatico sempre tanto ad entrare nella storia, a capirne il vero significato che
si nasconda dietro le vicende raccontate.
Con questo è stato
diverso. Ho ritrovato una scrittura asciutta, lenta, tipica della sua
narrazione, un pathos che si è innalzato pian piano, una precisa descrizione
dei fatti, ma anche tanto velato sentimento. Ho provato subito un’immediata
coesione con ciò che veniva narrato, un’empatia silente con il giovane
protagonista e narratore: un bambino di dieci anni, vissuto nella Napoli del
secondo dopoguerra.
Ho ritrovato il sapore
neorealista dei libri di Pratolini, autore amato tantissimo ai tempi del liceo,
stessi scenari delle lotte operaie, l’incertezza del futuro, ma anche tanto
altro che va ad intrecciarsi con la sua storia personale.
Il bambino protagonista,
che altri non è che Erri, racconta la sua prima esperienza amorosa, ma anche il
suo corpo che ha necessità di crescere ed espandersi, il suo bisogno di
sentirsi grande e responsabile, di darsi delle risposte. Il suo desiderio di
pescare, di vivere avventure con i pescatori, la compiacenza di vedere le sue
mani affaticate dal lavoro manuale. Tutto questo in un esile corpo di
ragazzino.
La ciliegina sulla torta?
Trovarsi in sintonia con un bambino che adora leggere, ritrovarsi in lui,
mentre ruba i libri a suo padre, mentre in spiaggia si isola completamente da
tutto quello che non accade nel suo libro, la consapevolezza di trovare nei
libri sempre la risposta ad ogni dubbio, la tanto attesa.
Ciao! Ho letto questo libro anni fa… e mi è piaciuto davvero tanto! Sono pienamente d'accordo con le tue riflessioni :-)
RispondiEliminaChe bello! Credo che continuerò a leggere i suoi libri. Brevi ma intensi!
EliminaQuesto libro mi manca ma adoro il fatto che sia ambientato nella mia città natale. Lo metto in lista
RispondiEliminaCredo che lui metta un po’ della sua (e della tua) Napoli in ogni sua opera😍
EliminaHo sentito sempre parlare bene di Erri De Luca ma non ho mai letto nulla di lui
RispondiEliminaCiò che mi ha molto colpito è la capacità di concentrare molti temi in poche pagine!
EliminaCome Manuela, conosco l'autore di nome l'autore ma non ho letto nulla di suo.
RispondiEliminaUna lettura intimista e profonda
EliminaSei sempre bravissima e mi fai venire voglia di leggere tutto
RispondiEliminaGrazie Capo! 😘
Eliminachissà...potrebbe essere l'occasione di far pace con l'autore! Ho letto un suo scritto, ma non mi era proprio piaciuto. Ora non ricordo quale.
RispondiEliminaÈ particolare assai come scrittore, ma si fa amare!
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