venerdì 29 maggio 2020

Recensione "P.S. Ti odio da morire" di Winter Renshaw - Tu leggi? Io scelgo!

Buongiorno lettori, anche quest'anno prosegue questa rubrica, che adoro sempre di più, nata da un'idea di Rosaria e che adoro sempre di più.


La rubrica, a cadenza mensile, consiste nel leggere un libro recensito da un altro blog partecipante

L'ordine di scelta è casuale, abbiamo usato random.org e questa volta mi è capitata Catia del blog Rivendell Katy.
Guardando tra le sue recensioni ho trovato questo libro, che avevo già da un po', così ne ho approfittato:

Autrice: Winter Renshaw
Titolo: P.S. Ti odio da morire
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 25 febbraio 2019
Pagine: 284

Trama:
Caro Isaiah,
sono passati otto mesi da quando eri un semplice soldato pronto a partire per chissà dove, e io una cameriera troppo timida. Mentre ti passavo furtivamente quel pancake gratis, ricordo di avere sperato che non ti accorgessi del mio sguardo. E invece l’hai fatto. E così abbiamo passato insieme la settimana più incredibile di tutta la mia vita, in attesa del giorno in cui saresti dovuto partire. Quei momenti trascorsi insieme hanno cambiato tutto. Dopo che sei partito, ho conservato ogni tua lettera. Ho imparato a memoria ogni parola, in attesa di un nuovo messaggio o qualunque cosa che mi parlasse di te. E poi un mese fa hai smesso di scrivermi. E ieri hai persino avuto il coraggio di venire nel locale dove lavoro facendo finta di non conoscermi. E pensare che avrei potuto amarti. Spero almeno che tu abbia avuto una buona ragione.

Maritza la cameriera
P.S. Ti odio. Questa volta per davvero.
Ho scelto questo libro spinta dal bisogno di una lettura allegra e divertente, che permettesse di staccare la spina. Leggendo la trama immaginavo fosse così e la storia in effetti è qualcosa di leggero, peccato però che non mi sia piaciuto e al posto di rilassarmi mi abbia infastidito.

Maritza fa la cameriera in attesa di capire cosa vorrebbe dalla vita e un giorno serve nel bar dove lavora Isaiah, militare in procinto di partire per l'Afghanistan. Tra loro è subito un litigio dietro l'altro, che però magicamente sfocia in attrazione e altrettanto magicamente in amore. Si frequentano per una settimana, facendo finta che sia sempre sabato e cioè tempo di scoprire e fare cose nuove (mi piace questa idea) e poi si scrivono unicamente lettere durante il servizio di lui. Ma non tutto va come dovrebbe.

L'idea di base in realtà mi è piaciuta, forse non così originale ma d'effetto. Prendersi una vacanza dalla vita, anche insieme a uno sconosciuto, per riscoprire i piccoli piaceri e instaurare così un'amicizia o qualcosa di più. L'idea, dicevo, è buona, ma per me non ha funzionato tutto il resto.

Partiamo dalla trama. Buchi ovunque, troppe cose non hanno senso o sono spiegate male. Maritza non ha idea di cosa voglia dal futuro ma non si capisce neanche cosa le piaccia o meno, a parte fare battutine. La sua famiglia è un grosso punto interrogativo, tranne la cugina non è chiaro nessun tipo di rapporto, conflittuale o meno, neanche con la nonna. La scelta finale sulla professione poi non era intuibile, perché mai considerata né accennata neanche fra possibili passioni. L'ambientazione quasi vip inoltre è assurda perché non è né dentro né fuori e non si capisce niente.
Isaiah poi è il peggio gestito. Subito non si capisce il perché dei suoi conflitti familiari, viene spiegato alla fine ma in maniera frettolosa e assurda, poco credibile. Inoltre ci sono proprio cose senza senso, per esempio il perché non si scambino l'indirizzo mail o altro, o perché non conoscano praticamente nulla l'uno dell'altra pur passando una settimana intensa insieme. 
Poi si passa da non ti sopporto a voglio esserti amico così, in uno schiocco di dita, così come per l'innamoramento, improvviso e senza un perché. 
.
Ho trovato tantissime cose buttate lì a caso per giustificare qualcosa, ma prive di fondamento. Non mi piace quando succede così. 

Il difetto maggiore però è dato dalla caratterizzazione dei personaggi. Ho trovato Maritza una sciacquetta stolta e frivola, senza spessore morale, sciocca e poco intelligente, tant'è che si lascia condizionare e infinocchiare peggio di un bambino. Di contro Isaiah è un egoista prepotente e maleducato, tutto incentrato su se stesso e sprovvisto della minima empatia. Il bifolco e la stordita, come coppia diciamo che non mi sono per niente piaciuti. 

Un altro appunto mi viene da farlo allo stile. Se mi conoscete sapete che le parolacce non mi danno nessun fastidio, se contestualizzate. Stavolta però l'autrice ha voluto usare uno slang da adolescente incazzato che stonava sia con l'età che con il contesto. Ho trovato sbagliato e infastidente il loro modo di esprimersi, che ha reso la lettura ulteriormente poco gradita. 

Per me questo libro è un grosso no.
Voto:



Le altre recensioni:



20 commenti:

  1. Non conoscevo l'esistenza di questo libro, e mi pare di capire che non fosse una brutta cosa… peccato sia stato una così gran delusione...

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  2. Non conservo un bel ricordo di questo romanzo nemmeno io. Ricordo che quando ne avevo sentito parlare la prima volta nutrivo grandi speranza, ma è andata male purtroppo. XD

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  3. Diciamo che non mi ispira 😅 E comunque ho appena inserito un romanzo della stessa autrice in wish list (Absinthe) che spero non sia questo tradotto 😫

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  4. Oh mamma. Un disastro. Temo che questo libro non sia adatto a me. Un peccato perché l'idea di base era buona.

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  5. La Ropolo senza peli sulla lingua mi fa impazzire!

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  6. Il bifolco e la stordita, qualche scrittore/scrittrice che si presta a scrivere questo capolavoro?

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  7. Un libro in meno da aggiungere alla wl

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  8. Libro bocciato... non lo conoscevo e quindi non mi sono persa nulla!!!

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  9. Se è stato bocciato da te allora grazie per avermi salvata :P Ahahahah

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  10. Non mi ha mai attirata e dopo la tua recensione dubito di prenderlo in considerazione.

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