venerdì 27 marzo 2020

Dystopian Day - Intervista a Liliana Marchesi




Era ottobre quando ricevetti un messaggio da Liliana Marchesi, autrice che adoro e fondatrice del sito Leggere distopico, nel quale mi accennava all'idea di questa meravigliosa iniziativa e mi chiedeva di partecipare in qualità di blogger ufficiale (devo ancora una volta dire grazie a Liliana, mi sono sentita, e mi sento tutt'ora, onorata di questo).

In quei giorni mai più avrei creduto di vivere uno scenario distopico, ma la realtà a volte supera la fantasia e quindi il programma iniziale purtroppo non è potuto essere svolto. Liliana però, aiutata da Mariana della libreria Il covo della ladra di libri, non ha mollato mai, e limitazione dopo limitazione è riuscita a organizzarlo lo stesso, con una forma diversa, attraverso video e dirette. Noi blogger (ero accompagnata da Red KediThe wee small hoursDiario di ErreBi) abbiamo potuto aiutare attraverso interviste video e domande sui social. 
Ci sembrava però bello trasferire anche qui sul nostro angolino le varie interviste. Noi blogger ci "siamo divise" gli autori, così da riuscire a leggere e parlarvi di tutti.

Sulla pagina facebook della libreria Il covo della ladra di libritrovate le varie dirette e i video, potete guardare anche su You Tube, se vi foste persi qualcosa.


Ho deciso di iniziare proprio con Liliana, l'organizzatrice di questo evento. Ci tenevo inoltre a farle di nuovo i miei complimenti per tutto, non è semplice ideare e gestire le cose e lei in questo caso ci è riuscita benissimo.

Qui il panel su eroine distopiche e femminismo al quale ha partecipato







Autrice: Liliana Marchesi
Titolo: Cavie
Editore: La Corte Editore
Data di pubblicazione: 29 agosto 2019
Pagine: 206


Trama:
Ti svegli e ti ritrovi dentro una bara di vetro.Non sai come né perché sei lì. Devi solo sopravvivere. L’esperimento è appena iniziato.
Cora si risveglia all’interno di una teca di cristallo. Non sa dove si trova, come sia finita lì dentro, e soprattutto non ne capisce il perché.
Ma non è sola.
Con lei ad affrontare lo stesso incubo c’è Kurtis, un ex soldato che sembra essersi risvegliato poco prima e che, come lei, sembra non ricordare nulla. Hanno tutti e due degli strani tatuaggi sul braccio e ben presto capiranno di essere finiti in un labirinto di prove al limite della sopravvivenza, e che avranno bisogno l’uno dell’altra per superarle.
E mentre poco alla volta i ricordi iniziano a riaffiorare, e scomode verità a emergere, dovranno dare fondo a tutte le loro abilità e a ogni goccia del loro coraggio per poter sopravvivere al folle esperimento in cui sono stati catapultati. E scoprire quali segreti si celino dietro quello che viene chiamato “Progetto Pentagono”.




Intervista

1. Domanda: A cosa ti sei ispirata per scrivere Cavie? 
Risposta: Quando scrivo un romanzo traggo ispirazione un po‘ da tutto ciò che mi circonda. A volte reinterpreto vecchie leggende, a volte do una mia personale spiegazione a qualche stranezza della vita. Nel caso di Cavie diciamo che ho dato corpo, o forse sarebbe meglio dire carta, a una mia convinzione. Ovviamente non posso aggiungere altro per evitare di fare spoiler. 



2. D: Secondo te è più difficile essere donna anche in una società distopica? Perché? 
R:Essere donna è difficile, punto. Da sempre la donna ha dovuto faticare il doppio, il triplo (e anche di più) per poter ottenere (conquistare) ciò che all’uomo veniva offerto senza problemi. Nel mondo Distopico questo aspetto dipende dall’ambientazione del romanzo. Sicuramente molte autrici hanno approfittato dei loro libri distopici per lanciare un messaggio che riguardasse il femminismo. Ma non è una regola che vale per tutte le opere. La tematica DONNA è presente in tutti i generi letterari. 



3. D: Quanto l'essere madre ha influito nei tuoi scritti? 
R:Moltissimo. Diventare mamma ti cambia e io ho iniziato a scrivere proprio dopo aver avuto il mio primo figlio. Forse la maternità mi ha aiutato a entrare in contatto con la parte più profonda di me. Scrivo perché non posso farne a meno, ma anche perché so che un domani, quando non ci sarò più, i miei figli potranno ritrovare un po‘ della loro mamma all’interno delle storie che ha scritto.



4. D: Quanto secondo te la donna è ancora discriminata nella società e nel più piccolo nell'ambito editoriale? 
R: Purtroppo c’è ancora molta discriminazione, soprattutto in ambito lavorativo, nonostante le grandi conquiste ottenute negli anni grazie alla lotta che donne formidabili hanno portato avanti. In futuro forse arriveremo a vivere in un mondo utopico in cui la donna sarà considerata davvero, e non per finta, al pari dell’uomo. Per quanto riguarda l’editoria non saprei risponderti. Io sono solo un’autrice che cerca di far arrivare i propri libri ai lettori, e il mondo editoriale è molto vasto e complesso. Sicuramente da autrice, posso dire che ci sono generi in cui la penna femminile non è vista di buon occhio. 



5. D: Quanto, secondo te, la narrativa distopica è lo specchio della società di oggi? 
R: Più di quanto si possa immaginare. 



6. D:Quanto di te c'è in Cora e nei vari personaggi? Con chi ti idenntifichi maggiormente? 
R: C’è molto di me in ogni mio personaggio. Anche in quelli più cattivi. Non esistono persone buone o cattive, esistono migliaia di sfumature caratteriali e ognuno di noi le ha tutte, in diversa misura. Quindi, nel profondo della mia anima, ho anche io una perfida Liliana dalla quale attingere per dare vita a un cattivone con i fiocchi. 



7. D: Quanto tempo dedichi alla scrittura nella vita di tutti i giorni? 
R: Cerco di dedicare almeno tre orette al giorno, ma questo nelle mie previsioni più rosee. In questo periodo, in cui i bambini sono a casa da scuola, riesco a rintanarmi nello studio giusto per un’oretta e mezza. Però anche se poco, è essenziale riuscire a scrivere tutti i giorni, sia per tenersi in allenamento, sia per non perdere il filo del romanzo al quale si sta lavorando. 



8. D: Secondo te l'inquinamento ambientale di oggi può portare a scenari distopici futuri? 
R: Assolutamente sì, anzi, credo che se scavassimo a fondo, in alcuni punti del pianeta scopriremmo già un’ambientazione più che Distopica. 



9. D: A quando il seguito di Cavie? 
R: Vedo il numero 9, ma non leggo nessuna domanda. Che strano. Carissima, ne approfitto per ringraziarti per questa piacevolissima chiacchierata e per il tempo che mi hai dedicato.


Grazie ancora a Liliana, anche per il tempo e l'attenzione dedicata. Mi raccomando se non avete ancora letto Cavie dovete farlo!



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